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Il Regno di Andalusia

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    (William Riker)
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    Ligius
    Phylax
    00 20/02/2011 11:14
    Se Alarico non è sepolto nel Busento...
    POD: Il re dei Visigoti Alarico, della dinastia dei Balti, dopo aver saccheggiato Roma, intendeva spostarsi in Africa attraversando l'Italia meridionale. Fermatosi a svernare a Cosenza, all'arrivo della bella stagione fu ucciso da una febbre improvvisa prima ancora di riprendere la marcia; secondo la leggenda, il suo corpo fu sepolto nel letto nel fiume Busento, e la sua tomba non è mai stata ritrovata. Il cognato Ataulfo, che lo aveva sostituito e che evidentemente preferiva climi pin temperati, fece subito dietrofront e si diresse invece in Gallia. Ma supponiamo che Alarico sopravviva e passi davvero in Africa, creandovi un forte regno visigotico. Come conseguenza i Vandali restano in Spagna e vi creano a loro volta un forte regno, chiamato Andalusia, nome che sopravvive ancor oggi, con capitale Siviglia. Vediamo come vanno le cose in questa Timeline.

    411: chiamati dal governatore romano della Spagna, Geronzio, che mira a ritagliarsi uno stato indipendente, i Vandali, gli Suebi e gli Alani attraversano i Pirenei e si danno a distruzioni e saccheggi. Alla fine l'imperatore romano Onorio si mette d'accordo con loro e concede ai Vandali di stanziarsi laggiù in qualità di foederati, in cambio di un giuramento di fedeltà all'impero. Ai Vandali tocca la Spagna Betica, agli Suebi la Galizia, agli Alani la Lusitania. Il re dei Vandali Gunderico, figlio di Godigiselo, della dinastia degli Asdingi, pone la propria capitale a Cordova.
    412: Alarico, sbarcato in Africa, conquista Cartagine e fonda il Regno Visigotico d'Africa, il primo regno romano-germanico ad organizzare una propria marina e a darsi ala pirateria, giungendo fino alle Baleari.
    416: dopo pochi anni di pace, il re dei Vandali Gunderico attacca gli Alani, il cui re Attaco muore in battaglia.
    418: il generale romano Flavio Costanzo, in seguito imperatore come Costanzo III, infligge una dura sconfitta ai Vandali, costringendo Gunderico ad arretrare sino alla provincia a lui assegnata, la Betica.
    422: Gunderico si prende la rivincita: le sue orde riportano una grande vittoria sul generale romano Castino presso Caesarea Augusta (l'odierna Saragozza) e conquistano quasi tutta la Spagna; solo la Galizia è lasciata agli Suebi. I Romani rispondono assegnando la Gallia meridionale a Faramondo, re dei Franchi Salii, affinché impedisca ai Vandali di dilagare nelle Gallie. Ha inizio così il futuro regno di Francia.
    425: anche gli ultimi due baluardi romani nel sud della penisola iberica, Cartagena e Siviglia, cadono in mano dei Vandali.
    427: Sant'Agostino d'Ippona converte Alarico e tutto il popolo dei Visigoti al cattolicesimo, primo popolo germanico a farlo.
    428: Gunderico muore a Siviglia, il suo fratellastro Genserico elimina i rivali e viene eletto nuovo sovrano dei Vandali. In poco tempo egli trasforma un popolo germanico di secondaria importanza in una delle grandi potenze del suo tempo. La capitale è spostata a Siviglia. Genserico è un ariano fervente e perseguita i cattolici romani.
    430: a poca distanza tra loro muoiono Sant'Agostino e Alarico. A quest'ultimo succede il figlio Teodorico I.
    451: Ezio, ultimo grande generale romano, si allea con Franchi e Vandali contro Attila, re degli Unni che ha invaso l'Impero Romano d'Occidente, e che rappresenta un serio pericolo anche per i due popoli germanici. Il 20 giugno l'inedita alleanza vandalo-franco-romana si scontra con l'orda unna ai Campi Catalaunici, oggi Châlons-en-Champagne: Attila, sconfitto, è costretto a ritirarsi. Il re dei Franchi Clodione, figlio di Faramondo, muore in battaglia e i Franchi si ritirano per eleggere un nuovo sovrano nella persona del nobile Meroveo, che fonda la dinastia franca dei Merovingi. Genserico acquista grandissimo prestigio e fa del suo regno una potenza militare.
    455: morte di Teodorico I, figlio di Alarico e re dei Visigoti. Gli succede il figlio Torrismondo, che ha eliminato il fratello e rivale Teodorico II. Dopo l'assassinio dell'imperatore d'occidente Valentiniano III, Torrismondo dichiara di non riconoscere il suo successore Petronio Massimo, straccia il trattato stipulato con i Romani e ne trae pretesto per saccheggiare per la seconda volta la città di Roma. Papa Leone I ottiene che le chiese cristiane vengano rispettate ed evita eccidi e distruzioni, ma da questo evento trae origine l'espressione "visigoto" (nella nostra Timeline "vandalo") per indicare chi distrugge solo per il piacere di distruggere.
    458: Childerico, figlio e successore di Meroveo, infligge una severa sconfitta ai Vandali di Genserico ed arresta per sempre la loro avanzata verso la Gallia. Oltre i Pirenei ai Vandali resta la Settimania.
    460: sull'isola di Rivo Alto (oggi Rialto), nella laguna veneta, i superstiti di Aquileia, città rasa al suolo da Attila, fondano la città di Venezia, destinata ad un luminoso avvenire.
    463: Rechiaro, re degli Suebi di Spagna, è catturato e giustiziato dal re Vandalo Genserico. Il regno degli Suebi piomba nel caos.
    466: Torrismondo, re dei Visigoti, è eliminato da una congiura di nobili e sostituito con il fratello Eurico.
    476: il generale sciro Odoacre rovescia l'ultimo imperatore romano d'occidente, Romolo detto Augustolo, ponendo fine alla prosapia dei Cesari.
    477: il re vandalo Genserico muore a 87 anni, gli succede il figlio Unerico. I suoi metodi brutali di governo gli alienano il sostegno di gran parte della popolazione, sia cattolica che ariana.
    481: morte del re franco Clodoveo. Egli riunifica i territori franchi nel sud e nel nord della Francia conquistando il dominio di Siagrio, che si era proclamato Rex Romanorum, e fonda un potente regno romano-germanico.
    484: morte del re visigoto Eurico, gli succede il figlio Alarico II. Questi sposa Teodegota, figlia del re degli Ostrogoti Teodorico il Grande.
    485: Unerico, re dei Vandali che ha proseguito le persecuzioni paterne contro i cattolici di Spagna, muore di peste. I più ritengono questo evento una punizione divina a causa della condotta disonesta di Unerico. Gli succede il nipote Gutemondo, che decide di cambiare politica e di concedere libertà di culto ai cattolici, anche se i membri della sua Corte devono essere necessariamente tutti ariani.
    490: l'8 maggio l'arcangelo San Michele appare a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Iria Flavia in Galizia, e gli ordina di dedicare al suo culto un campo che gli verrà indicato dalla luce di una stella. San Lorenzo Maiorano obbedisce e chiama quel luogo Campus Stellae, da cui il nome attuale di San Migfuel de Compostella.
    492: il re degli Ostrogoti Teodorico, che sarà detto il Grande, sconfigge ed uccide Odoacre e prende possesso dell'Italia a nome dell'imperatore d'oriente Zenone. Egli pone la sua capitale a Verona ed inaugura una politica di convivenza pacifica tra goti ariani e romani cattolici.
    493: Ambrosio Aureliano, leader dei romano-britanni, infligge al re sassone Aelle del Sussex una storica sconfitta nella Battaglia di Mount Badon: questa è considerata l'ultima vittoria romana in occidente. Il suo ricordo, amplificato nei secoli, porterà al formarsi della leggenda di Re Artù.
    496: conversione al Cattolicesimo di Clodoveo e di tutti i Franchi, dopo una difficile vittoria contro gli Alamanni. La guerra contro i Vandali Ariani assume così anche una connotazione religiosa.
    508: alleanza tra i Vandali di Gutemondo e gli Ostrogoti di Teodorico contro il re franco Clodoveo, che tentava di impossessarsi dell'intera Gallia conquistando la Settimania e la Provenza.
    516: morte del re vandalo Gutemondo, gli succede il figlio Ilderico. Questi prosegue la politica di pacificazione con i cattolici: richiama gli esuli, restituisce molte chiese ai seguaci del credo niceno, e scambia ambasciatori con Costantinopoli e con Papa Ormisda. Molti Vandali iniziano a convertirsi al cattolicesimo. Questo allarma la nobiltà vandala, strettamente legata alla religione ariana e alle proprie tradizioni.
    517: alla morte di Alarico II, nuovo re dei Visigoti d'Africa diventa suo figlio Amalarico.
    524: diventato anziano e sospettoso, Teodorico il Grande si convince dell'esistenza di un complotto cattolico ai suoi danni e fa uccidere il suo collaboratore Severino Boezio, ultimo grande autore della latinità antica; successivamente fa imprigionare Papa Giovanni I, che morirà in carcere.
    525: Ilderico stronca nel sangue la rivolta dei nobili vandali contro di lui, che mirava a sostituirlo con il ribelle Gelimero.
    526: morte di Teodorico il Grande. Non avendo egli figli maschi, gli succede il nipote minorenne Atalarico sotto la reggenza della madre Amalasunta.

    [continua]

    [Modificato da (William Riker) 20/02/2011 11:20]
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    Xostantinou
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    Patrikios
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
    Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    00 20/02/2011 12:34
    sono molto curioso di vedere cosa succederà con la discesa in campo di Giustiniano e, più tardi, di Ṭāriq ibn Ziyād al-Laythī e al-Walid ibn Abd al-Malik.



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    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
    Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    (William Riker)
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    Ligius
    Phylax
    00 20/02/2011 13:51
    Portate pazienza, Vostra Altezza. La scuola è molto impegnativa e ho in corso la tornata di compiti in classe di trigonometria. Vostro Comandante Riker della USS Enterprise-E NC 1701
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    Xostantinou
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    Patrikios
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
    Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    00 20/02/2011 21:59
    Ordunque pazienteremo.



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    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
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  • (William Riker)
    00 21/02/2011 11:53
    Prevedo che nella mia ucronia vandalica appena iniziata ci sarà una diversa spartizione. Vedremo se si potrà anche prolungare la vita del Vostro prezioso Impero. Vostro William Riker
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    (William Riker)
    Post: 56
    Ligius
    Phylax
    00 23/02/2011 18:07
    Il Basileus Belisario
    529: San Benedetto da Norcia, iniziatore del monachesimo occidentale, fonda l'Abbazia di Montecassino sulle rovine di un tempio dedicato ad Apollo.
    531: il re visigotico Amalarico muore in battaglia contro i bizantini. Non avendo figli maschi, con lui si estingue la dinastia dei Balti. Gli succede il suo generale Teudi.
    532: Amalasunta, reggente del Regno Ostrogoto, grazie all'aiuto del re vandalo Ilderico con il quale si è alleata, sventa una congiura di nobili guidata da Teodato, i quali volevano deporla poiché non gradivano l'educazione romana impartita al figlio, i suoi rapporti amichevoli verso Bisanzio e i Vandali, e neppure il suo spirito conciliante verso i romani cattolici. Amalasunta sposa allora in seconde nozze Radagaiso, secondogenito di Ilderico, rafforzando il suo legame con i Vandali.
    533, 13 settembre: battaglia di Ad Decimum, con cui i Visigoti guidati da re Teudi respingono il tentativo dell'imperatore d'oriente Giustiniano di riconquistare l'Africa. In seguito alla sconfitta militare, Giustiniano è rovesciato dalla Rivolta di Nika e sostituito con il suo generale Belisario, già autore di brillanti vittorie contro i Persiani Sasanidi. Questi abbandona il disegno di Giustiniano di riconquistare l'Occidente e si volge piuttosto contro i due nemici storici di Bisanzio, gli Avari e i Persiani.
    536-538: dopo essersi coperto le spalle con un accordo di pace con Avari ed Ostrogoti, Belisario avvia una campagna militare contro l'Impero Persiano insieme ai suoi alleati, gli Armeni e gli Arabi Ghassanidi. Tale campagna è il primo episodio della cosiddetta Guerra Greco-Persiana. Il 2 aprile 536 l'imperatore persiano Cosroe I Anushirvan ("anima immortale") subisce una disastrosa sconfitta a Carre, luogo della sconfitta e della morte di Crasso. Cosroe si mette in salvo a stento ma è costretto ad abbandonare la Mesopotamia in mani bizantine. L'imperatore Belisario entra da trionfatore a Ctesifonte, mentre il suo generale Narsete strappa ai Persiani Lazica in Georgia e buona parte del Caucaso. Belisario arriva fino a Carace sul Golfo Persico mentre Armenia ed Atropatene gli si sottomettono. 
    537: Atalarico compie 21 anni e prende le redini del potere. mentre Amalasunta si ritira in un convento su di un'isola del lago di Bolsena. Egli sposa Ildefrida, nipote del re Vandalo Ilderico, e riprende la politica del nonno di pacifica convivenza con i latini cattolici e di amicizia con Bisanzio.
    538: morte di Ilderico, gli succede il primogenito Godigiselo II, che ha sposato Clotilde, figlia del re dei Franchi Clodoveo, in modo da cementare la pace tra i due popoli. L'intero suo regno trascorre in continue campagne militari contro gli Suebi e contro i Baschi.
    540: spedizione di Belisario lungo le coste sudorientali dell'Arabia, e sua alleanza con il Re di Axum Ella Asbeah.
    542: l'imperatore persiano Cosroe I, che si è ritirato nella roccaforte di Esfahan per riorganizzare le sue forze, sferra un grande assalto contro Belisario per riconquistare la sua capitale, sorprende le forze bizantine e arriva fino a saccheggiare Antiochia, che è devastata e non si riprenderà mai più. Come risposta Belisario si allea con gli Unni Eftaliti e lancia un poderoso contrattacco, riprendendo la Siria e la Mesopotamia settentrionale.
    547-548: assedio di Ctesifonte da parte di Belisario, dopo che Cosroe I si è asserragliato in città. Alla fine la città cade e Cosroe è preso prigioniero. I Persiani allora eleggono sovrano al suo posto il figlio Ormisda IV, che riprende la battaglia usando come base le montagne della Media.
    548: Teudi è assassinato in una congiura di nobili, sul trono visigotico gli succede Agila, che deve affrontare la rivolta del ribelle Atanagildo.
    551: dopo aver inviato Narsete a combattere gli Avari sul confine danubiano, che erano nuovamente scesi sul piede di guerra perché pagati dai Persiani, Belisario distrugge Esfahan e punta su Susa. Ormisda IV è ferito nell'estrema difesa della città e muore poco dopo. Ultimo sovrano Sasanide è nominato il generale Bahram VI, che continua la guerriglia contro i bizantini fino alla sua morte per tradimento nel 556.
    553: con la Prammatica Sanzione l'imperatore Belisario annette all'Impero bizantino Armenia, Georgia, Albania, Mesopotamia, Atropatene, Media, Elimaide e la costa dell'Arabia lungo il Golfo Persico: massima espansione dell'Impero Romano d'Oriente. L'Ircana, la Carmania, la Partia, il Sakastan, la Margiana e la Battriana (quest'ultima coincide con l'odierno Afghanistan) diventano stati satelliti dei Bizantini, mentre Corasmia e Sogdiana sono lasciate agli Unni Eftaliti. Apertura di vie commerciali dirette con l'India e con la Cina.

    [continua]

    [Modificato da (William Riker) 23/02/2011 18:11]
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    Xostantinou
    Post: 5.967
    Patrikios
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    00 23/02/2011 19:02
    povero Giustiniano...certo che la sua scomparsa, eliminando la riforma del Codex, avrà conseguenze ENORMI sul futuro del Diritto sia in oriente che in occidente...



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    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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    (William Riker)
    Post: 56
    Ligius
    Phylax
    00 23/02/2011 20:28
    Ti dirò, Giustiniano non ha mai attirato le mie simpatie: il Codex è l'unica cosa buona che gli riconosco. Senza Giustiniano e Teodora forse non avremo il Codex, ma l'Italia potrebbe sopravvivere come nazione unitaria (esattamente come Francia e Inghilterra) dall'Alto Medioevo fino al presente, e il cambio mi pare vantaggioso.


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    Xostantinou
    Post: 5.967
    Patrikios
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
    Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    00 24/02/2011 09:03
    ho i miei seri, serissimi dubbi (storici)...



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    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

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    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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    MegasBasileus
    Post: 39
    Ligius
    Stratiotes
    00 24/02/2011 17:03
    Beh credo che il Codex possa essere redatto anche dallo stesso Belisario dando l'ordine a Triboniano e ai suoi giuristi (o chi per loro) di mettersi al lavoro. Infondo il materiale a disposizione di Giustiniano e quello di Belisario non dovrebbe essere tanto differente no? Ho detto una scempiaggine?
    ----------

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    Xostantinou
    Post: 5.967
    Patrikios
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    00 24/02/2011 17:36
    Il materiale no di certo, ma bisogna vedere se ad uno come Belisario sarebbe mai passato per la mente di fare una cosa simile...



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    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    MegasBasileus
    Post: 39
    Ligius
    Stratiotes
    00 25/02/2011 15:11
    Magari potrebbe partire su proposta di qualche giurista a conoscenza delle intenzioni giustinianee, non saprei :)
    ----------

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    Xostantinou
    Post: 5.967
    Patrikios
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
    Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    00 25/02/2011 15:38
    ho i miei dubbi perché la riforma del Codex era, assieme alla Renovatio Imperii, uno dei chiodi fissi nella mente di Giustiniano, non era frutto di una pressione esterna...



    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
    Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    (William Riker)
    Post: 56
    Ligius
    Phylax
    00 28/02/2011 21:31
    Continuano le vicende del regno vandalico...
    554: alla morte di Agila, sul trono dei Visigoti d'Africa gli succede Atanagildo, che ha sposato Gosvinda, figlia dell'ultimo re della dinastia dei Balti, Amalarico. Atanagildo deve però a sua volta contrastare la ribellione dei Mauri, iniziata con Trasamondo, che ormai controllano la Mauritania Tingitana, la Mauritania Sitifense e la Numidia meridionale.
    558: morte del re dei Vandali Godigiselo II, siccome non ha figli maschi gli succede il genero Elmichi. Questi deve subito difendersi dagli attacchi dei re franchi Clotario I e Childeberto I, che arrivano ad assediare Saragozza prima di essere respinti.
    560: due monaci bizantini che hanno percorso la Via della Seta, ora egemonizzata da Costantinopoli, scoprono il segreto dell'allevamento dei bachi da seta (fin qui la seta era creduta di natura vegetale) e riescono ad importarne segretamente delle uova in Occidente. Ha inizio così la sericoltura in Europa.
    561: il re degli Suebi Teodemaro è convertito al cattolicesimo da San Martino, vescovo di Braga. Ormai il regno fa sempre più fatica a reggere gli attacchi da parte dei Vandali.
    563: morte del re vandalo Godigiselo II, gli succede il terzogenito Leodegildo, che ha sposato la principessa franca Ingunda, figlia di re Sigeberto I, sovrano d'Austrasia, e fervente cattolica. Leodegildo decide di importare nel suo regno il metodo di amministrazione del territorio e il sistema di conio in uso presso i bizantini, dei quali giunge ad imitare persino il cerimoniale di corte.
    565: i Longobardi guidati dal re Alboino, che in precedenza avevano occupato la Pannonia, tentano l'invasione dell'Italia. Teodemiro, figlio primogenito del re Atalarico, li affronta in battaglia presso Aquilea e li sbaraglia. Alboino cade in combattimento ed il popolo longobardo, piombato nel caos, si ritira verso la pianura del Tibisco. Una parte di esso però si stanzia nel territorio di quella che noi chiamiamo Bosnia, e che infatti ancor oggi, quando la regione è abitata per lo più da Slavi, è conosciuta come Lombardija.
    566: morte dell'imperatore Belisario il Grande. Gli succede il maestro di palazzo Giustino II, nipote di Giustiniano che si era schierato con lui al momento della Rivolta di Nika.
    568: alla morte di Atanagildo sul trono di Cartagine gli succede il fratello Liuva I. Questi deve incassare numerose sconfitte da parte dei Berberi che gli strappano la Tripolitania.
    573: Liuva I è deposto dai nobili visigoti, che al suo posto eleggono il fratello Leovigildo. Questi dà inizio a una serie di fulminee campagne militari e riprende Tripoli e la Numidia.
    574: l'imperatore bizantino Giustino II cade preda della follia dopo che il suo esercito ha subito un duro scacco sul Danubio da parte degli Avari; l'esercito allora lo depone e lo sostituisce con il generale Tiberio II, già uomo di fiducia di Belisario.
    580: Leodegildo trasferisce la capitale a Toledo, pubblica il primo codice di leggi scritte dei Vandali e si associa al trono i figli Ermenegildo e Unerico II.
    582: il vandalo Ermenegildo, influenzato dalla madre, si converte al cattolicesimo ed è proclamato re dai romani di Spagna. Il padre lo affronta in battaglia a Cordova e lo sconfigge; Ermenegildo è incarcerato a Tarragona e poco dopo assassinato, si dice per ordine di suo padre. In risposta Leodegildo convoca un sinodo di vescovi ariani a Toledo ed impone a tutti i cattolici del suo regno di abiurare e di abbracciare l'arianesimo. Solo una piccola parte accetta; contro gli altri Leodegildo scatena una persecuzione. Il giovane Isidoro di Siviglia decide di farsi monaco cattolico proprio come reazione a questa persecuzione.
    583: alla morte di Tiberio II sul trono bizantino gli succede il genero Maurizio. Questi, valente generale, deve affrontare le continue razzie da parte degli Avari e le violente sollevazioni dei Persiani, i quali non tollerano la dominazione bizantina. A tutto ciò si aggiunge l'invasione da parte dei Göktürk, fondatori della prima entità statale turca, il cui sovrano Bumin Khan ha distrutto l'ìmpero degli Unni Efatliti ed ora sgomita per allargare il suo regno ai danni di Persiani e Bizantini.
    584: Ardeca, ultimo re degli Suebi, è definitivamente sconfitto e il suo regno è incorporato in quello dei Vandali. Questi ultimi non riescono però ad aver ragione dei Baschi e degli Asturiani, che restano indipendenti.
    585: muore il re ostrogoto Atalarico, gli succede il figlio Teodemiro.
    586: alla morte di Leovigildo è eletto re dei Visigoti suo figlio Recaredo I, che porta a termine la riconquista della Numidia.
    590: muore Leodegildo, sul trono dei vandali gli succede il figlio Unerico II che persiste nella persecuzione contro i cattolici.
    596: alla morte senza figli maschi del re ostrogoto Teodemiro, i duchi si rifiutano di eleggere un successore e lasciano il trono vacante per poter governare più liberamente i propri ducati. In questo periodo di anarchia ("Periodo dei Duchi") il regno si indebolisce e la Pannonia e il Norico vanno perdute, invase dagli Slavi.
    599: morte prematura di Unerico II, dai cattolici attribuita ai suoi peccati: come il primo Unerico, anch'egli ha perseguitato i cattolici ed ha governato solo per breve tempo. Gli succede il cugino Roderico, il quale pone immediatamente fine alle persecuzioni e richiama in patria il vescovo cattolico Leandro, esiliato in Mauretania da Leodegildo.
    601: il re dei Visigoti d'Africa Recaredo I muore nel suo letto, gli succede il figlio Liuva II.
    602: il centurione Foca guida la rivolta dell'esercito bizantino contro Maurizio, che è assassinato insieme a tutti i suoi figli. Foca ne usurpa il trono.
    604: con una mossa a sorpresa, il re vandalo Roderico decide di convertirsi al cattolicesimo, grazie all'opera del vescovo Isidoro di Siviglia e di Papa Gregorio Magno. Gran parte del suo popolo segue il suo esempio convertendosi al nuovo credo, ma alcune regioni periferiche dek regno si ribellano alla conversione: la Settimania, la provincia vandala più settentrionale, si solleva sotto la guida del vescovo ariano Ataloco e dei conti Granista e Vildigerno. Essi chiedono aiuto al re franco Gontrano, che invia il suo generale Desiderio in appoggio ai rivoltosi, sperando di annettere la Settimania. Tuttavia Roderico sconfigge i ribelli ed i loro alleati a Narbona, battaglia in cui cade lo stesso Desiderio. Una seconda rivolta anti-cattolica scoppia in Lusitania, capeggiata da Sunna, vescovo ariano di Merida, e dal conte Segga. Claudio, conte di Lusitania, seda la rivolta costringendo gli ariani a rifugiarsi in Mauritania.
    606: il re franco Teodorico II di Borgogna conquista la Provenza togliendola agli Ostrogoti. I Duchi si rendono conto della necessità di eleggere un nuovo sovrano, e la scelta cade su Gunterico, figlio di Ansberga, a sua volta figlia di Atalarico. Fine del Periodo dei Duchi. Il nuovo sovrano sposa la principessa bavarese Teodolinda, fervente cattolica, e riconquista tutta la Dalmazia, togliendola agli Slavi.
    609: il re vandalo Roderico e il vescovo cattolico Leandro convocano il III Concilio di Toledo, nel quale si stabiliscono i principi del nuovo credo religioso del regno vandalo e del suo sovrano. Per l'occasione Leandro tiene un'omelia dal titolo "Homilia de triumpho ecclesiae ob conversionem Vanalorum", che è pervenuta ai giorni nostri. Siccome Roderico è particolarmente devoto di San Michele Arcangelo, egli eleva il santuario di San Miguel de Compostella a santuario nazionale del popolo dei Vandali. Per tutto il Medioevo tale santuario sarà uno dei più visitati del mondo cristiano, tanto che verrà tracciato "El Camino de San Miguel" percorso a piedi da pellegrini di ogni tempo, fino al secolo presente. « Ultreya! Suseya! » sarà il grido di incoraggiamento del pellegrino compostellano, e la conchiglia di San Michele il suo simbolo.
    610: il governatore di Ctesifonte Eraclio rovescia l'usurpatore Foca, lo decapita di sua mano e viene incoronato nuovo imperatore bizantino, ma è costretto a combattere praticamente su ogni fronte: la maggior parte delle province è in rivolta a causa dell'eccessivo fiscalismo e della politica religiosa di Bisanzio, i Persiani in Mesopotamia, Atropatene, Media ed Elimaide si ribellano al dominio romano, gli Unni Eftaliti premono alle frontiere orientali, i Bulgari e gli Avari su quella del Danubio. Questa situazione di crisi favorirà l'ascesa dell'Islam.
    611: Liuva II è assassinato, sul trono dei Visigoti gli succede il duca di Ippona Gundemaro. Dopo due soli anni questi muore di morte naturale e gli succede Sisebuto.
    615: conversione degli Ostrogoti al cattolicesimo ad opera di Teodolinda.
    620: morte naturale di Sisebuto, sul trono visigotico gli succede il figlio Recaredo II, ancora bambino, che è levato di mezzo dopo poche settimane dall'usurpatore Suintila; questi diventa nuovo re d'Africa con l'appoggio bizantino.
    621: morte del re ostrogoto Gunterico, gli succede il figlio Teodorico II. Questi sposta la capitale da Verona a Pavia, ritenendola meglio difendibile. Sospettando che la moglie Gunteberga trami contro di lui per favorire il ritorno all'arianesimo, la fa rinchiudere nel castello di Domofole in Valtellina.
    622: Egira di Maometto, ha inizio l'Era Islamica.
    623: il mercante franco Samo fonda nell'attuale Slovacchia il primo Regno Slavo nel senso moderno della parola, comprendente anche le nostre Austria e Slovenia.
    631: Suintila è a sua volta rovesciato dall'usurpatore Sisenando. Tra congiure e intrighi di palazzo, il regno visigotico si avvia al suo tramonto.
    632: il Primo Califfo Abu Bakr Abdallah ibn Abi Quhafa al-Siddiq, successore di Maometto, unifica l'intera penisola arabica.
    634: approfittando della profonda crisi in cui versa l'Impero Bizantino, gli Arabi guidati dal generale Khalid ibn al-Walīd penetrano in Palestina e la conquistano senza colpo ferire: il governatore della Palestina cade in battaglia e Teodoro, fratello di Eraclio, si salva solo grazie alla fuga. Poco dopo anche Damasco apre le porte a Khalid. I bizantini sono costretti a sgomberare Palestina e Siria, dopo aver portato in salvo la reliquia della Vera Croce.
    636: il 4 aprile muore Sant'Isidoro di Siviglia, consigliere personale di re Roderico ed una delle figure più rappresentative della cultura medioevale: ci ha lasciato innumerevoli opere, tra cui le "Etymologiae" in venti libri, vera enciclopedia di tutto lo scibile del suo tempo.
    637: dopo la Battaglia di al-Qadisiyya anche Ctesifonte e tutta la Mesopotamia cadono in mano al Califfo Omar ibn al-Khattab. In breve tempo tutta la Persia è occupata dai musulmani. Una delle cause di questa rapidissima espansione va ricercata nel sovrappopolamento della Penisola arabica.

    [continua]
    [Modificato da (William Riker) 28/02/2011 21:33]
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    (William Riker)
    Post: 56
    Ligius
    Phylax
    00 04/03/2011 11:01
    639: morte naturale di Chintila, gli succede il figlio Tulga, che però è rovesciato dal generale Chindasvindo, il quale ha già 79 anni.

    640: morte del re Vandalo Roderico dopo un regno lunghissimo. Gli succede il figlio Godigiselo III, che deve combattere a lungo contro i Baschi. Durante il regno di Roderico e di Godigiselo III la lingua vandala, un dialetto tedesco, comincia a mescolarsi con il latino per dare vita alla attuale lingua andalusa.

    641: il generale arabo Amr ibn al-As occupa Pelusio, sul Delta del Nilo, quindi Eliopoli e Babilonia (la città che sotto gli arabi diverrà il Cairo). In breve l'intero Egitto è perduto, i copti monofisiti accolgono gli Arabi come dei liberatori. Alessandria è stretta d'assedio e cadrà nel 642; la famosa biblioteca verrà distrutta.

    642: morte del re ostrogoto Teoderico II, gli succede il genero Rotarico, che si impegna in una serie di campagne militari contro i Franchi ad ovest e contro gli Slavi ad est.

    644: le fiorenti città costiere bizantine di Cirene, Leptis Magna e Bengasi cadono a loro volta di fronte al rullo compressore arabo, ma il califfo Omar è assassinato da uno schiavo bizantino e viene sepolto accanto a Maometto e ad Abu Bakr in quella che oggi è la Moschea del Profeta a Medina.

    647: prima spedizione araba guidata dal terzo Califfo Othman contro il regno Visigotico d'Africa, che perde la Tripolitania. L'Africa settentrionale si avvia a diventare una terra musulmana.

    649: il 22 novembre il re ostrogoto Rotarico promulga l'Editto che porta il suo nome, con cui regolamenta il diritto del suo popolo.

    653: alla morte di Chindasvindo sul trono di Cartagine gli succede il figlio Recesvindo, in un clima di emergenza a causa dell'avanzata araba.

    658: morte del re d'Italia Rotarico, molto amato dal suo popolo. Gli succede il figlio Atalarico II che però governa pochi mesi; secondo lo storico ostrogoto Paolo Diacono, è assassinato da un duca a cui aveva insidiato la moglie. I duchi ostrogoti allora eleggono re Ariberto, duca di Asti.

    661: gli Arabi assediano e conquistano Cartagine, Recesvindo muore in battaglia. Il nobile Wamba è eletto nuovo re e si rifugia in Numidia per continuare la guerra e tentare di riconquistare il regno.

    663: il re ostrogoto Ariberto convoca un Concilio, d'intesa con Papa Vitaliano, per condannare la dottrina monotelita allora diffusa in Oriente (in Cristo ci sarebbero due Nature, ma una sola Volontà).

    667: primo assedio arabo ai danni di Costantinopoli, che resiste grazie al fuoco greco. L'impero bizantino è però ridotto ai Balcani meridionali e a parte dell'Anatolia.

    668: morte del re d'Italia Ariberto, che ha deciso di dividere il Regno tra i due figli Childerico e Godeberto: al primo tocca il Nord con capitale Pavia, al secondo il Sud con capitale Benevento.

    672: nonostante l'appoggio bizantino, Wamba è definitivamente sconfitto. Il Regno Visigotico d'Africa cessa di esistere, diventando Ifriqiya. I Berberi si convertono all'Islam, mentre i Visigoti scompaiono del tutto dalla storia, come poco prima avevano già fatto i Longobardi, riassorbiti da Ostrogoti e Latini.

    675: morte senza figli maschi del re vandalo Godigiselo III, gli succede il genero Ervige. Questi deve affrontare però numerose sollevazioni e congiure da parte dei nobili.

    680: gli Arabi sbarcano in Sicilia con 70 navi nei pressi di Capo Granitola, vicino Mazara del Vallo. L'antico porto romano di Lilibeo viene ribattezzato Marsa Allah ("il porto di Dio"), da cui l'attuale nome Marsala.

    681: il re ostrogoto Godeberto accorre in Sicilia per scacciarne gli Arabi, ma è sconfitto da questi presso Corleone e costretto a rinchiudersi nella città di Palermo, assediata dagli Arabi. Una epidemia di colera dilaga in città e lo stesso Godeberto ne è vittima; Palermo è così costretta ad arrendersi agli Arabi. I Duchi del Sud decidono allora di offrire la corona a Childerico, che in tal modo resta unico re degli Ostrogoti.

    683: gli Arabi sbarcano presso Reggio Calabria e puntano verso nord, ma subiscono una storica sconfitta da parte di Childerico nella Battaglia di Cosenza. In seguito questa impresa verrà ricordata come l'evento che impedì agli Arabi di conquistare l'Europa. Il re goto firma un armistizio con il califfo omayyade Marwan ibn al-Hakam, con il quale gli cede la Sicilia (gli Arabi la chiameranno Siqilliyya), ed in cambio occupa Sardegna e Corsica, già parte del regno Visigotico d'Africa e rimaste terra di nessuno dopo la fine di quest'ultimo.

    687: congiura del nobile vandalo Viterico, capo della fazione ariana, che depone Ervige e lo fa imprigionare dopo avergli fatto mozzare la mano destra. Con lui un ariano torna sul trono di Toledo: Viterico tenta inutilmente di ritornare al vecchio credo.

    694: contro-congiura dei nobili cattolici vandali contro re Viterico, che viene assassinato durante un banchetto, ed il suo corpo è trascinato per le strade di Toledo. Al suo posto è proclamato re il duca di Narbona Gundemaro, che ritorna al cattolicesimo. In nome della comune fede cattolica, Gundemaro avvia una politica di amicizia ed alleanza con il dei re Franchi Clodoveo IV e con il re degli Ostrogoti Childerico.

    695: il re ostrogoto Childerico nomina il romano Paolo Lucio Anafesto Duca della città di Venezia, da cui il termine successivo di "Doge" dato ai governatori della città.

    696: Gundemaro muore di malattia dopo soli due anni di regno, non avendo figli egli indica come successore il suo consigliere Sunifredo. Questi avvia una politica di tolleranza verso gli Ebrei, che invece erano stati perseguitati dai suoi predecessori, sia cattolici che ariani.

    697: morte del re ostrogoto Childerico, gli succede il figlio Teodorico III. Questi deve subito affrontare in battaglia il Duca Bertaredo, che ha tentato di usurpare il trono, ma che viene sconfitto nella Battaglia di Coronate, lungo l'Adda. Teodorico III dà un forte sostegno alla Chiesa Cattolica, favorendone l'opera evangelizzatrice, edifica chiese e monasteri in tutto il regno e inviando missioni presso i vicini Slavi.

    698: il generale yemenita Musa bin Nusair, governatore del Nordafrica per conto del califfo omayyade Abd al-Malik ibn Marwan, porta a termine la conquista dei territori berberi della Mauritania e si affaccia per la prima volta sulla riva meridionale delle Colonne d'Ercole.

    705: Sunifredo muore di morte naturale, sul trono di Toledo gli succede il figlio Roderico II, che è ancora un bambino. Il generale Egica ne approfitta per eliminarlo e per farsi nominare a sua volta re dei Vandali.

    708: primo tentativo degli Arabi di sbarcare in Spagna, stroncato dal re vandalo Egica.

    711: secondo tentativo arabo di invadere in forze la penisola iberica. Egica chiama allora in aiuto il Maestro di Palazzo del regno franco Pipino d'Heristal e il re d'Italia Teodorico III. Alla guida della coalizione formata da Vandali, Franchi ed Ostrogoti, il 19 luglio Egica infligge agli arabi una storica sconfitta nella Battaglia del Guadalete. Il condottiero musulmano Tariq ibn Ziyad perde la vita, e l'avanzata musulmana verso l'Europa è arrestata per sempre.

    720: morte di Egica, acclamato come salvatore della cristianità. Sul trono vandalo gli succede il figlio Vitige. Questi rafforza la flotta per evitare nuovi sbarchi arabi nel suo regno e per combattere la pirateria di quelli che da ora in poi vengono chiamati "Saraceni".

    [continua]
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    (William Riker)
    Post: 56
    Ligius
    Phylax
    00 04/03/2011 17:19
    Il Re Ostrogoto Rotarico il Legislatore

    (un esempio di come si può usare Paint Shop Pro X per illustrare un'ucronia) [SM=g27988]
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    Xostantinou
    Post: 5.967
    Patrikios
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
    Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    00 04/03/2011 17:27
    indubbiamente utile XD



    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
    Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
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    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    (William Riker)
    Post: 56
    Ligius
    Phylax
    00 06/03/2011 14:17
    Xostantinou, 04/03/2011 17.27:

    indubbiamente utile XD



    E non hai ancora visto niente
    [SM=g7349]
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    Keirosophos
    Post: 410
    Ligius
    Ilarchos
    00 06/03/2011 17:08
    Molto, ma davvero molto interessante!!
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    (William Riker)
    Post: 56
    Ligius
    Phylax
    00 07/03/2011 15:45
    Gtazie. Ho già in mente una possibile continuazione fino ai giorni nostri, ma dovete darmi tempo (oggi per esempio ho relazioni di Fisica da correggere)
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