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Basileia Total War Italia Team

De Nederland in strijd!

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    Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    00 19/10/2010 19:12
    Novembre. Il Lena gelato permette un assalto a sorpresa di alcuni reparti nipponici contro le linee sovietiche, ma il dissenso e gli ammutinamenti che da qualche mese serpeggiano tra le truppe giapponesi al fronte paralizzano l'offensiva. Le violente proteste di piazza in patria, fatto pressoché inaudito nella cultura nipponica, istiga l'Imperatore Hirohito a concordare con il suo omologo cinese una bozza di pace da inviare a Stalin, nella quale la Cina ottiene il controllo di tutta la mongolia fino alle città di Tashanta e Kyzyl, ed il nuovo confine fissato sulla linea dei fiumi Angara-Yenisey. Il Giappone dal canto suo rinuncia ufficialmente al confine sullo Yenisey, per fermarsi sulla linea del Lena.
    L'inverno fa il suo ingresso trionfale sugli scacchieri russo ed Himalayano, bloccando tutte le operazioni. L'esercito congiunto sino-giapponese approfitta invece per sferrare un nuovo attacco contro le posizioni anglo-indiane in indocina. L'attacco congiunto strappa difficoltosamente agli inglesi Rangoon ed Hispaw, che iniziano a ritirarsi sull'Irrawaddy


    continua...
    [Modificato da Xostantinou 20/10/2010 16:01]



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    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    00 19/10/2010 22:34
    io direi che la russia accetterebbe il trattato con giappone e cina, pronta alla prima occasione a riprendersi quei territori, così facendo avrebbe tutte le forze a disposizione per contrattaccare efficacemente gli europei...
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    Xostantinou
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    00 20/10/2010 16:56
    continua...

    Novembre. La neve sancisce per l'alto comando austro-tedesco sul campo la fine di qualsiasi tipo di operazioni, ma "i triumviri", così come sono chiamati bonariamente alla corte di Vienna, premono affinché vi siano sviluppi tecnici in particolare sui mezzi. von Manstein in particolare vorrebbe che i Panzer beneficiassero di migliorie tecniche per lanciare un'offensiva all'inizio della primavera, senza aspettare la fine della rasputica. Il Kaiser Luigi Ferdinando invita, data la situazione di stallo, i tre generali a Praga, dove presenta loro il direttore del reparto Einstein, per poter discutere con le migliori menti d'europa sugli ultimi sviluppi tecnologici affinché l'esercito alleato possa risolvere nella maniera più rapida ed efficace possibile il conflitto.
    Negli stessi giorni sono convocati nella capitale boema anche gli ingegneri Porsche ed Henschel.
    L'Imperatore Carlo I d'Asburgo si reca invece al fronte con l'intento di sincerarsi delle condizioni materiali e spirituali delle truppe e rendere la loro permanenza sul gelido fronte russo il più umana e confortevole possibile, utilizzando direttamente i beni della Casa Imperiale per intervenire dove necessario. Si reca persino nei villaggi costruiti per sua personale ed espressa volontà in Bielorussia ed Ucraina per ospitare la popolazione evacuata, a portare l'amicizia di Casa Asburgo e di tutti i popoli alleati, e spiegare che la misura adottata nei loro confronti non è che un provvedimento volto a garantire la loro salute e che sarà garantita loro una vita dignitosa, ed a guerra finita saranno liberi di ritornare ai loro villaggi d'origine, se lo desidereranno. La popolazione russa accoglie con calore l'arrivo dell'Imperatore, accompagnato dal Principe Roman Romanov di Bielorussia (salito al trono di Bielorussia dopo la morte dello Zar Nicola II di Russia e del suo giovanissimo figlio Aleksej, gravemente malato, ed ora erede pretendente al trono russo), soprattutto in quanto il loro arrivo è stato accompagnato da convogli di generi alimentari, abiti, coperte e carbone per riscaldamento.

    Stalin preme affinché le industrie sovietiche riforniscano l'Armata Rossa di nuovi mezzi. Le sue intenzioni sarebbero di sferrare una controffensiva in grande stile in pieno inverno, ma i suoi tecnici lo rassicurano: lo studio dei mezzi catturati ai tedeschi durante le ultime operazioni ha dato come risultato alquanto evidente che essi non sono in grado di gestire un'offensiva in grande stile prima di maggio-giugno, poiché rimarrebbero impantanati nella rasputica primaverile. Rassicurato, l'attenzione di Stalin è ora concentrata a chiudere la partita in oriente, per poter dirottare tutte le forze contro gli alleati quanto prima.
    Il fronte sul Caucaso è ancora in una situazione di stallo, le armate turche, armene ed azere non riescono ad avere ragione della difesa georgiana da quando è stata rinforzata dall'armata sovietica meridionale. Qui la guerra assomiglia sempre più a quella di logoramento e posizione delle trincee di dieci anni prima.

    28 Novembre. Ad Ulan-Ude, sulle rive del Bajkal, Stalin sottoscrive, alla presenza dei due Imperatori Hiroito del Giappone e Xuantong (Aisin-Gioro Puyi) della Cina, il trattato di pace proposto dalle due potenze asiatiche, con il quale la Russia rinuncia formalmente alla Mongolia, alla Siberia transbaikalia ed alla Jacuzia, confermando il confine giapponese sul Lena e quello cinese sull'Angara-Yenisei.
    Ora, sia la Russia che Cina e Giappone possono impiegare il proprio intero potenziale nei fronti di maggior interesse.
    Segretamente, Stalin incontra Mohammed Alim Khan, Emiro del Turkestan, e stipula un cessate il fuoco segreto, che permette a Stalin di recuperare forze da inviare ad ovest ed agli esausti turkmeni di recuperare il fiato dopo mesi di guerra di posizione.
    [Modificato da Xostantinou 16/02/2011 17:53]



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    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
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    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
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    Xostantinou
    Post: 5.967
    Patrikios
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    00 14/02/2011 18:49
    Dicembre-Gennaio 1939. L'afflusso di truppe dal fronte sino-giapponese permette a Stalin di sfondare sui laghi e di riprendere San Pietroburgo. Mannerheim viene costretto da von Witzleben e von Rundstedt a ripiegare in direzione di Novgorod, lasciando praticamente a sé stesso il fronte finlandese, con la rassicurazione che uno sfondamento la primavera successiva avrebbe rimesso a posto le cose.
    La pace con Stalin permette alle truppe cinesi e giapponesi di sfondare imprevedibilmente il fronte inglese sull'alto corso del Brahmaputra ghiacciato: lo sfondamento improvviso getta nel panico le truppe anglo-indiane ed entro la fine di gennaio i sino-nipponici hanno ormai preso le città di Delhi, Angra, Patna, Calcutta...l'effetto domino è inevitabile. Le rivolte antiinglesi esplodono ovunque nel paese, le forze arabo-persiane marciano da Amristar verso Delhi a ricongiungersi con gli alleati, dopo che il fronte inglese è collassato alle prime notizie della rotta dei commilitoni alle loro spalle, boeri ed olandesi occupano le città di Bombay, Calicut, Pondicherry e Madras, in aperta rivolta; in alcune città dell'interno, come Bangalore e Bhopal, giungono notizia che la folla inferocita, nonostante le reazioni dei militari e le centinaia di morti civili, abbiano trucidato le guarnigioni ed arrestato, in alcuni casi sommariamente processato e giustiziato, gli ufficiali ed i notabili inglesi del posto. In tutto il subcontinente gli indiani dell'esercito britannico gettano le armi e disertano, in alcuni casi, obbligati dai propri ufficiali a far fuoco sui propri commilitoni e connazionali disertori, hanno rivolto le armi contro gli inglesi compiendo veri massacri. Ma il dramma di maggior portata per gli inglesi lo si ha sul fronte persiano, dove interi reparti di indiani di fede musulmana alle prime avvisaglie di sconfitta non hanno esitato ad appellarsi alla chiamata alla jihad ed a passare in blocco dalla parte del nemico, attaccando in forze divisioni di ex commilitoni allo sbando, increduli, dando adito ad autentici massacri di inusitata ferocia.
    Il Marchese Victor Hope, Governatore Generale dell'India, si arrende a Bombay ai comandanti dei corpi di spedizione boero ed olandese, sdegnando e temendo al contempo l'idea di consegnarsi ai sino-nipponici o agli arabi-persiani, il 28 gennaio 1939.
    Appresa la notizia quasi 12 ore dopo, Winston Churchill si toglie la vita dopo aver firmato una lettera di dimissioni indirizzata al sovrano.
    Edoardo VIII, con un atto di forza scavalca il parlamento e firma la resa della Gran Bretagna.
    In tutto il paese il suo gesto è interpretato dal popolo come l'agognato epilogo di una guerra inutile che è costata la vita a centinaia di migliaia di inglesi.

    Febbraio. Si apre a Bombay la conferenza di pace con la quale si decreta il colpo mortale all'Impero Britannico. Vi partecipano in prima persona il vicerè dell'Afrika van Rensburg, il Primo Ministro Olandese Colijn, lo Shah Persiano Rezā, il Califfo d'Arabia ʿAbd al-Ilāh ed i ministri degli esteri di Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Cina e Giappone, oltre all'ex Governatore Generale dell'India Hope.
    La Persia ottiene il Kashmir, a maggioranza musulmana, la conferma del Pakistan e pretende una fascia di territorio indiano fino alla linea dei fiumi Sutlej-Ghaggar-Hakra, ma le proteste di Gandhi per la perdita di parte del Punjab, del Rajahstan e del Gujarat e le obiezioni degli paesi europei, timorosi di un ulteriore rafforzamento persiano nella regione, ottengono come compensazione la creazione di un vicereame de facto indipendente (ma de jure soggetto allo Shah, come lo è ad esempio l'Afrika con l'Olanda) che comprende l'Afghanistan, il Pakistan, il Kashmir ed i territori indiani di recente acquisizione, e chiamato "Sultanato di Kušana", il cui governatore, ennesima concessione strappata allo Shah, è eletto annualmente tra i capi delle varie tribù Pashtun;
    la regione tra la linea dei fiumi Chinwin-Irrawaddy ed il Salween fino alla città di Ta-Kaw viene annessa, come stabilito nel Patto di Tokio siglato tra Francia, Giappone e Cina nell'Agosto precedente, all'Impero Cinese, ma anche qui in cambio i paesi europei e la Persia costringono i cinesi a concedere l'indipendenza, sempre negli stessi termini imposti alla Persia, delle regioni appena acquisite di Tibet, Buthan e Nepal, che formalmente vanno a comporre il neonato "Regno del Tibet";
    la Francia, nonostante le proteste degli inglesi, che ignoravano l'esistenza degli accordi franco-sino-nipponici ai suoi danni, ottiene l'ampliamento dell'Indocina Francese, con lo spostamento dei confini sulla linea Ta-Kaw-Mekong a nord, sul fiume Salween ad ovest, sul Mekong ad est e sul 12° parallelo a sud;
    il Giappone ottiene tutta l'Indocina ad est del Mekong, la Malesia a sud del 12° parallelo e le regioni di Sarawak, Brunei e Sabah dell'ex Borneo Britannico, ricostituendo parte del proprio impero coloniale perduto nella precedente guerra;
    l'Olanda si vede respinte le pretese coloniali sulle città di Goa, Madras, Calicut e Bombay da parte di Gandhi e dello stesso van Rensburg, ma viene compensata con il possesso degli arcipelaghi delle Laccadive, delle Andamane, delle Nicobare e dell'isola di Ceylon;
    le fortissime pressioni boere, appoggiate da italiani ed austro-tedeschi portano alla creazione della Repubblica Federale Indiana, con Gandhi come presidente provvisorio, nonostante la forte opposizione dello stesso.

    Testo nascosto - clicca qui

    [Modificato da Xostantinou 18/02/2011 16:51]



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    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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    00 16/02/2011 17:58
    Febbraio (continua). Mentre la guerra in oriente volge al termine, la principale paura sovietica è che ora, libere dagli impegni contro l'India, le forze arabe e persiane vengano inviate sul fronte del Caucaso, ancora in stallo nei trinceramenti, e sul fronte con il Turkestan, attualmente tranquillo in virtù dell'armistizio stipulato, ma Stalin sa bene che quella tregua non durerà ancora molto.
    Le forze rosse in Georgia ed Azerbaijan continuano a resistere ostinatamente lungo la linea tracciata sul corso dei fiumi Kura e Khrami. In Azerbaijan anzi l'arrivo dell'armata sovietica ha permesso alle forze congiunte di incunearsi lungo il corso del Kura, tra Qazimammad e Baku, tagliando così i collegamenti con l'avanguardia turco-persiana, che si trova ora assediata a Derbent.
    Il fianco sinistro dello schieramento sovietico-georgiano ha iniziato però lentamente ad arretrare, abbandonando la città di Batumi, ridotta ormai ad un cumulo di macerie, per ripiegare ordinatamente verso la linea Rioni-Qvirila.
    E nonostante il parere contrario dell'alto comando persiano, Kemal Ataturk è convinto che sia quello il punto in cui concentrare i propri sforzi, appoggiati anche dalla flotta, per sfondare, in quanto è anche il punto con meno ostacoli naturali e permette di dilagare alle spalle della robusta linea difensiva allestita sui due fiumi maggiori.
    Purtroppo la chiusura delle linee di collegamento tra la Russia ed il Caucaso, effettuata dalla tenaglia turkmeno-germanica in giugno, è durata troppo poco e la controffensiva russa contestuale al cessate il fuoco con i turkmeni ha permesso la riapertura, seppur precaria dei collegamenti e gli alleati hanno perso un'occasione irripetibile per stroncare la resistenza georgiana.
    Lo Shah, libero di concentrarsi ora sul fronte russo, ordina furibondo un'indagine segreta su tutti questi lunghi mesi di stallo da parte delle forze turkmene, sospetti in particolare a causa dei rapporti sul continuo assottigliamento delle linee russe, dirottate verso occidente.
    Stalin finalmente inizia a ricevere i frutti della nuova industria sovietica, le armate al fronte ricevono un lotto di nuovi mezzi molto avanzati, si tratta di: 200 carri "Josif Stalin 2" e 100 semoventi d'artiglieria da esso derivati, i ISU-152; oltre ad un complessivo di 2000 aerei (caccia, bombardieri e trasporto) tra i quali spiccano i nuovi gioielli da caccia Il-2 Šturmovik, LaGG-3, La-5 e Yak-9 ed il moderno bombardiere DB-3F.
    Il battesimo del fuoco per i nuovi mezzi è l'offensiva denominata "del fango" in programma per inizio marzo. Stalin prevede un attacco massiccio di artiglieria, bombardieri e fanteria come copertura, per poi usare i grandi aerei da trasporto per sbarcare i corazzati all'interno della prima linea nemica, le cui vie di comunicazione sono notevolmente migliori rispetto a quelle sovietiche e possono essere un ottimo vantaggio per i moderni carri russi progettati appositamente sulla base dei mezzi tedeschi per esserne superiori.
    Il problema era annientare la contraerea e far arretrare i tedeschi dalle loro linee quel tanto che bastava da permettere ai grandi Li-2 di atterrare e sbarcare i carri, ma senza devastare le infrastrutture vitali per la controffensiva.
    Con grande disappunto di Rommell e von Manstein, il carro presentato da Henschel al poligono di Plzeň, progetto "Panzer VI - Tiger II" è un completo fallimento: la grande potenza di fuoco e la notevole corazzatura comportano consumi spropositati del V12 Maybach a bezina, senza contare che il peso impressionante rende ampiamente insoddisfacenti i 750hp del propulsore, incapace di spingere il bestione a velocità adeguate. Inoltre dai test si rivela estremamente fragile nelle meccaniche, poco agile e decisamente inutile nei terreni molli delle pianure russe con il disgelo alle porte.
    Porsche chiede tempo all'alto comando tedesco, e promette di consegnare nel giro di qualche mese il prototipo di un carro rivoluzionario.
    Guderian protesta violentemente presso l'intendenza militare in quanto sono vari mesi che non vengono inviati rinforzi alle prime linee, in particolare tardano ancora nelle consegne dei nuovi modelli già pronti in produzione, tra i quali spiccano i devastanti semoventi RW61 Sturmmörser Tiger da 380mm ed i nuovi semoventi d'assalto 105mm StuH-42, destinati ad affiancare gli ottimi StuG-IV, oltre ad un gran numero di cacciacarri Hetzer, Jagdpanzer V Jagdpanther, e di antiaerei Flakpanzer IV Kugelblitz, particolarmente urgenti in quanto, secondo il servizio di informazioni militare, Stalin starebbe preparando una controffensiva basata su forze leggere e mobili supportate da massicci attacchi aerei.
    Uno dei dirigenti della Rheinmetall, in grave imbarazzo, si affretta a notificare a Guderian che i "Mörser Karl-Gerät" saranno consegnati al fronte quanto prima, "probabilmente entro aprile"...Guderian lo insulta pesantemente e se ne va lasciandolo basito.
    Uno dei principali motivi di adirazione dell'alto comando militare sul campo era tra l'altro il fatto che il reparto di sviluppo militare avesse perso tempo nel realizzare il progetto del "super bombardiere" esamotore turbogetto Focke-Wulf Ta 400, un'autentica "fortezza volante" ma, agli occhi degli ufficiali al fronte, totalmente inutile visto che la necessità al fronte era quella di aerei multiruolo capaci di colpire nel medio e corto raggio le linee sovietiche e destreggiarsi agevolmente in combattimento aereo in previsione di una (ventilata) possibile riscossa aeronavale sovietica.
    Particolarmente interessanti vengono ritenuti in questo ambito i progetti di velivolo "ad ala volante" Messerschmitt Me-329, il concetto di "ala a geometria variabile" del progetto Messerschmitt P.1101, e lo strano velivolo di ricognizione imbarcato Flettner Fl-282 "Kolibri", da alcuni chiamato anche "hubschrauber" o "helikopter".
    Durante la conferenza di Bombay viene presentata pubblicamente da van Rensburg la candidatura di Mohandas Gandhi a primo presidente provvisorio della Repubblica Federale Indiana. Nonostante le perplessità e l'ostilità di molti leader europei, ma soprattutto le vigorose proteste del settuagenario "Mahatma", la folla esplode in un grido di giubilo alla proposta. Gandhi non può che accettare con commozione l'entusiasmo e l'amore con il quale il suo popolo lo acclama quale propria guida.


    continua.
    [Modificato da Xostantinou 18/02/2011 16:58]



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    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
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    00 13/06/2011 13:00
    Marzo. Viene presentato il prototipo Porsche "182", il PzKpfw modello VI B, conosciuto come "Landkreuzer Königstiger".

    Questo prototipo è sviluppato sulla base delle specifiche richieste da Rommel, Manstein e Guderian, alla luce delle peculiarità dello scenario di guerra del fronte russo e, soprattutto, delle caratteristiche dei nuovi carri sovietici IS-2, che si sono dimostrati drammaticamente superiori ai mezzi attualmente a disposizione della coalizione.

    Il progetto si basa sui risultati positivi ottenuti dalla configurazione del cacciacarri già realizzato in passato da Porsche, il Ferdinand (al quale è stato preferito lo StuG IV come cacciacarri "pesante" d'ordinanza).
    Soprattutto, Porsche intende ripresentare il suo concetto rivoluzionario, supportato caldamente dalla comunità scientifica, di propulsione "ibrida" termica-elettrica, ma questa volta, su consiglio di Tesla, abbandona il motore Maybach HL 120 TRM, a favore di un diesel.
    Questa sua decisione trova soluzione nella proposta della MAN di utilizzare un motore marino, realizzato con una configurazione derivata dal MAN M6V40/46KBB, un 6 cilindri diesel turbocompresso già usato come gruppo elettrogeno per la propulsore degli U-Boot classe XXI di ultima generazione.
    L'adozione di questo propulsore risolve agli alti comandi tedeschi il problema delle scorte di carburante, in quanto i diesel navali operano ad un regime di rotazione costante e molto basso rispetto ai benzina (5-600 giri/min circa), consumano quindi molto poco e sviluppano potenze enormi.
    Questo propulsore, nella configurazione definitiva eroga ben 2000hp e Porsche si affida nuovamente a Siemens per definire la motricità elettrica.
    La risposta della Siemens non tarda ad arrivare: viene proposta una configurazione in cui un unico generatore da 500kW e 1000 Volt, azionato dal propulsore diesel, alimenta 4 motori elettrici D1495b da 250kW ciascuno.
    L'idea della Siemens stuzzica il genio di Porsche, che scardina completamente la trasmissione ideata precedentemente per il Ferdinand, decidendo di realizzare un treno di rotolamento rivoluzionario, con due ruote motrici su ciascun cingolo, posizionate alle due estremità, in modo da distribuire più uniformemente le forze risultanti dalla trazione.
    Questo lo libera dall'imperativo di vincolare entrambi i cingoli ad un unico asse di trasmissione, posizionando i due motori elettrici ciascuno direttamente sulla propria ruota motrice, cosa che risolve in parte anche i problemi di raffreddamento dei motori elettrici stessi, pur rendendoli più vulnerabili. Questa configurazione permette al pilota di gestire ciascun cingolo indipendentemente, elimina la necessità di un cambio, punto debole del Tiger II progettato da Henschel, e garantisce la piena sfruttabilità di tutta la potenza erogabile ed un'ottima manovrabilità.
    Il treno di rotolamento risultante è composto da due ruote motrici e sei ruote folli per ciascun lato, queste ultime accoppiate ad una singola barra di torsione per ciascuna coppia. La tensione del cingolo è regolata dai rullini di ritorno collocati sulla parte superiore del treno di rotolamento, che fungono da tendicingolo con un meccanismo a molla pretensionata. Dopo i primi test, il sofisticato treno di rotolamento verrà coperto con delle "gonne corazzate", dette schurtzen.
    Rommel interviene personalmente nella progettazione della cingolatura, e chiede espressamente un'impronta a terra molto ampia per garantire una buona mobilità nei terreni umidi della Russia. Porsche progetta allora per il suo carro un cingolo da ben 70cm di larghezza, anche se la cosa ridurrà sensibilmente le prestazioni in termini di manovrabilità.
    Il progetto Porsche, sensibilmente più basso e più largo del progetto Henschel, è disegnato con una sagoma più sfuggente e piastre fortemente inclinate, riprendendo così una delle intuizioni più geniali dei progettisti sovietici, già applicate con successo al cacciacarri Jagdpanther.
    Lo sviluppo inoltre della ricerca effettuato sulle leghe metalliche dal dipartimento di Fisica dell'Università di Praga, ha fornito a Porsche nuove soluzioni, tra le quali l'intuizione dell'adozione di una corazza a strati al posto di una pesante lamiera intera ed in particolare la struttura spaziata e forata di alcuni degli strati interni della corazza, che ha rivelato ottime doti di resistenza meccanica sia contro le munizioni tradizionali che contro i nuovi proietti a carica cava. Questo inoltre permette di contenere il peso sull'ordine delle 60 tonnellate o poco più, contro le quasi 70 del progetto Henschel con corazzatura tradizionale a lastra singola.
    Il punto cruciale del nuovo carro però è dato dall'arma principale del carro.
    Manstein infatti richiese espressamente un cannone in grado di rivaleggiare con il 122mm montato sugli IS-2, mentre Porsche e Rommell preferivano un pezzo più leggero e maneggevole ma con maggior potere penetrante.
    Vennero presentate quindi 3 versioni con tre armamenti diversi, uno, voluto da Rommel e Porsche, equipaggiato con il Krupp KwK-43 88mm da 71 calibri ad alta velocità iniziale (1100 m/s), uno con il gigantesco Krupp KwK-44 128mm da 81 calibri con minor velocità iniziale (880 m/s) ed un prototipo, ancora da ultimare, progettato dalla Rheinmetall-Borsig, da 128mm e 61 calibri, derivato dal 12,8cm FlaK-40 antiaereo, che, nella sua forma definitiva prometteva una velocità iniziale elevatissima (1600 m/s) ed un potere perforante devastante.
    Visti i tempi ancora lunghi del pezzo Rheinmetall però, la scelta era obbligatoriamente limitata ai due pezzi Krupp.
    Il Kaiser Luigi Ferdinando, chiamato come arbitro della questione, propone un compromesso salomonico:
    il pezzo da 88mm equipaggerà per il momento tutti i nuovi carri da battaglia, mentre i 128mm Krupp saranno destinati alla versione cacciacarri realizzata sullo stesso scafo, ma con il pesante cannone ospitato in una casamatta fissa al posto della torretta ruotabile.
    Il compromesso soddisfa un po' tutti ed i progetti sono immediatamente diramati a tutte le fabbriche di carri anche dei paesi alleati, con l'ordine di concentrare con effetto immediato tutta la produzione sul nuovo modello e poterne sfornare in numero sufficiente ad una controffensiva entro Aprile.
    Al fronte intanto, le truppe della coalizione ripiegano con ordine di fronte al "rullo compressore" sovietico.

    L'avanzata sovietica riesce a giungere ed a liberare importanti centri come Novgorod, Smolensk, Orel, Voronezh e Rostov.
    L'attacco a sorpresa voluto da Stalin alle linee turkmene travolge le sonnolenti forze della coalizione riconquistando i centri di Perm', Kazan e Volgograd, riaprendo le comunicazioni ed i rifornimenti da e verso il Caucaso e la resistenza Georgiana.
    Mohammed Alim Khan, Emiro del Turkestan, è formalmente accusato dal Kaiser e dallo Scià di Persia di essere responsabile della cosa, visto il cessate il fuoco stipulato con Stalin all'insaputa degli alleati.
    Rimane al governo solamente per le pressioni di Mustafà Kemal ed ʿAbd al-Ilāh, ed ai buoni auspici di Carlo I d'Asburgo, interessati a frenare lo strapotere iraniano nella regione, ma il comando militare del fronte in Asia Centrale passava ora direttamente nelle mani degli Stati Maggiori dello Scià Reza Khan Pahlavi e del Califfo ʿAbd al-Ilāh.
    Guderian, rimasto da solo al comando supremo sul fronte orientale, riceve parecchie critiche per la sua ritirata di fronte al contrattacco sovietico, ma riesce a dirigere senza errori la manovra.
    Il ripiegamento tedesco e la violazione del cessate il fuoco con i turkmeni ora pongono Stalin davanti a diverse alternative: sfondare le deboli linee di Mannerheim a nord e dilagare in Finlandia liberando lungo la strada anche Murmansk, continuare a premere sulla linea austro-tedesca sfruttando anche la rete viaria costruita dai tedeschi durante l'avanzata, colpire con un colpo di maglio le ridotte forze ucraine, rumene, bulgare, greche ed italiane che reggono lo sforzo all'estremità meridionale delle linee nemiche, il cui sfondamento significherebbe una porta aperta alla penetrazione verso la Grecia ed i Balcani, tra l'altro aggirando il blocco dei Dardanelli, colpire a sud prima che giungano al fronte il grosso delle truppe arabo-persiane, o, addirittura, intervenire personalmente in Georgia.
    Entrambi gli stati maggiori dei due schieramenti sanno bene che, a questo punto, la giusta mossa potrebbe imprimere una svolta decisiva alla guerra.

    Insediatosi formalmente come primo Presidente della Repubblica Federale Indiana, Gandhi proclama la totale neutralità dell'India di fronte a qualsiasi conflitto presente e futuro, collocandosi in una situazione diplomatica paragonabile a quella della Svizzera.
    [Modificato da Xostantinou 22/07/2011 10:29]



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    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
    Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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