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Gallia tardoantica e altomedievale

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2014 13:17
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Stratiotes
04/05/2014 19:42
 
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GlaucopideSophia1, 02/05/2014 17:11:

Beh la risposta è complessa.
Partiamo dal principio, le chiuse vengono costruite dai romani nel IV secolo (allora erano chiamate clausurae), si trattava di fortificazione che andavano a sbarrare alcune valli alpine allo scopo di impedire o almeno rallentare le incursioni barbare in italia, colpita in più occasioni dal 166 d.C. in poi.
Le chiuse di cui abbiamo notizia sono : Secusia (Susa,in valle di Susa),Bardo (Bard, in valle d’Aosta), Belinzona (Bellinzona, nel Canton Ticino),Clavenna (Chiavenna), Balzano (nei pressi di Bolzano), Volerno (Volargne, vicino a Verona, nella valle dell’Adige),Trevile (forse Quero, vicino a Treviso), Sanctus Petrus de Iulio via de Monte Cruce (S.Pietro di Carnia, vicino a Zuglio, lungo la strada per il passo di Monte Croce Carnico), Aquilegiam (aquileia), Forum Iulii (Cividale del friuli).
Come noterete non sono molte, ciò non deve però stupire, ancora oggi la maggiorparte dei passi alpini sono sentieri o strade sterrate, per un esercito con molti uomini, animali, carri, perovviste e armi sarebbe stato impossibile attraversarli, per cui si pensò solamente di fortificare quelle valli in cui passavano o strade militari o fiumi navigabili, l'idea si rivelò vincente dato che queste fortificazioni vennero riprese dai goti, dai romei, dai longobardi e perfino dai carolingi, solo in epoca ottoniana cessarono il loro ruolo difensivo e divennero dogane.
In genere una chiusa era formata da un muro e da una fortezza.
La fortezza era posta sempre in posizione sopraelevata, in modo che la guarnigione potesse osservare la valle, fungeva quindi sia da punto d'ossevazione, sia da fortezza che da dogana.
Più complesso il discorso del muro, su cui non ci è rimasto nulla dal punto di vista archeologico.
I romani parlavano di vallo, per qualche ragione nel medioevo il termine vallo cambiò in muro, termine chiaramente errato (anche nel salento il limes romeo veniva definito dai longobardi muro, anche se non lo era), se poi si considera i metodi citati dalle fonti per ristrutturare il "muro" i dubbi aumentano.
Da tutto ciò si deduce che il muro era in realtà un lungo fossato (fossa) oltre il quale veniva edificato un terrapieno (agger) con sopra una palizzata e forse qualche torre (anch'esse di legno), si trattava nei fatti di un classico limes romano.
Le chiuse erano protette da guarnigioni di piccole dimensioni, ad esempio bard aveva solo 60 uomini, forze tanto esigue non potevano certo proteggere il vallo, ma erano in grado di resistere nel forte e compiere il lavoro di doganieri, probabilmente grazie alla posizione sopra-elevata i soldati potevano vedere l'arrivo di grandi schiere ad alcuni giorni di marcia dal vallo (nessuno toglie però che esistessero delle torri di guardia oltre il vallo), sfruttando anche il fatto che perfino per un esercito organizatto ci volesse un po per attraversare un vallo privo di difensori, la guarnigione faveva in tempo ad avvertire gli esrciti posti in pianura, in modo che potessero risalire la valle e proteggere il vallo o attacare il nemico nel momento in cui è più vulnerabile (cioè quando lo stà attaraversando), se invece gli eserciti presenti in pianura non fossero stati in grado di affrontare il nemico avrebbero comunque avuto tempo per far evaquare la popolazione nelle città fortificate e fare provistedistruggendo tutti i viveri che non si potevano proteggere (la famosa terra bruciata).
Per quanto riguarda infine le differenze, fra nord-est e nord-ovest non c'è n'erano, nel sud invece non esisteva una difesa del genere, mentre al nord esisteva già, al sud i longobardi l'avrebbero dovuta creare da zero, cosa che non fecero, non sappiamo se il motivo fosse la mancanza di conoscienze tecniche, la pigrizia o una questione culturale, sappiamo solo che non la costruirono, in conpenso i romei pensarono bene di edificare prima nel salento e poi in tutto il catepanato (che comprendeva puglia, basilicata e calabria) un limes vecchio stile che longobardi, normanni e tedeschi definirono il Limitone dei greci, mostrando un certo disprezzo misto a meraviglia per questo sistema difensivo (disprezzo che avevano anche nei confronti dei campi fortificati e nei carri per la logistica), questo sistema si dimostrò però efficacie fino a quando fu difeso da un numero sufficiente di uomini....



Ciao Glauco, spero che tu ti sia divertito in vacanza. Molto interessante.

La conversione delle Chiuse in dogane fu voluta intenzionalmente dagli Ottoni per eliminare gli ostacoli tra Italia e Germania?

Pensando all'area tra Benevento e Troia/Lucera, qualche passo obbligato, ci potrebbero essere state anche lì installazioni più consistenti simili a Chiuse, ma in fondo su tutto l'Appennino in generale.

Com'era organizzata la logistica longobarda, soprattutto verso la fine del Regno? Solo animali e uomini usati per trasportare le salmerie e apposite stazioni di approvvigionamento come nell'impero carolingio?

Xostantinou, 03/05/2014 12:26:

I Longobardi non sono un popolo germanico, ma un popolo sarmato-germanico.
La forza dei Longobardi è sempre stata la loro straordinaria predisposizione ad integrare ed assimilare i popoli che sottomettevano e, durante la loro permanenza nelle pianure orientali, dalle rive della Vistola alle steppe pannoniche, assimilarono massicciamente non solo altre tribù germaniche, ma soprattutto tribù sarmate ed uralo-altaiche, che hanno comportato la trasformazione culturale dei Longobardi nell'unica tribù germanica di origine ad avere quale spina dorsale del proprio esercito una forte cavalleria leggera.

La cavalleria pesante come la conosciamo noi nasce solo in conseguenza dell'arrivo in Europa degli Avari, il primo popolo della steppa a coniugare la corazzatura metallica per cavallo e cavaliere con l'uso della staffa.



Ciao Xostantinou, sono contento di vederti sul forum. Ottime osservazioni. Sull'ultima parte, per cavalleria "leggera" longobarda, pre-contatto con gli Avari e migrazione in Italia, si intende anche nella sua forma più pesante quella tipo catafratti sarmati?
[Modificato da Legio XIII gemina 04/05/2014 19:59]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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