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Gallia tardoantica e altomedievale

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2014 13:17
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Patrikios
Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
10/04/2014 15:40
 
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2) bisogna considerare che quando i normanni arrivarono nel regno franco ormai in piena crisi, ottennero grandi successi militari (ben prima della conquista del inghilterra e della sicilia), per cui si cercò di riorganizzare la cavalleria prendendoli come modello.
Probabilmente se i franchi non si fossero trovati divisi da lotte intestine i normanni non avrebbero avuto così successo, ma la debolezza franca fece apparire i normanni invincibili....

5) è un discorso un po complicato.
Prima di tutto bisogna dire che i longobardi, essendo uno dei popoli meno romanizati, erano anche molto xenophobi.
Nei primi secoli non permettevano il mischiarsi del sangue con i romani, mantenendo i due popoli divisi .
L'esercito poteva essere formato solo da longobardi, anzi ad essere precisi il lavoro di guariero era l'unico accettato per un longobardo, potevano avere chiaramente propietà fondiarie, ma era dequalificante lavorarle, quindi le si dava in gestione ai romani.
Nella società longobarda è quindi ben visibile la classica tripartizione indoeuropea, con la casta dei guerieri (longobardi), quella dei clerici e del ceto produttivo (romani).
Solo dal 750 si cerca di integrare nel esercito i romani, probabilmente perchè il numero dei longobardi, già esiguo in partenza, era diminuito, e non si poteva più governare stabilmente con i vecchi metodi (c'era bisogno d'integrazione altrimenti si rischiava di scomparire), ma lo zoccolo duro della nobiltà longobarda si oppose fermamente (e da qui forse nascono i motivi della caduta del regno).
L'esercito longobardo era strutturato in tre tipologie di guerieri a seconda delle propietà fondiarie possedute.
Se un longobardo era talmente povero da non potersi permettere uno scudo veniva espulso dal esercito e quindi perdeva lo status di uomo libero (longobardo).
Se un longobardo ha proietà fondiarie di valore inferiore a 40 iugeri (unità fiscale romana) deve armarsi con scudo, arco e freccie.
Se un longobardo ha propietà fondiarie superiori a 40 iugeri deve armarsi con scudo, lancia e cavallo.
Se un longobardo ha almeno 7 case massaricie deve armarsi con scudo, corazza, lancia e cavallo.
Tutto ciò ci fa capire che fra i longobardi il cavallo era simbolo di status sociale.
Ina tripartizione simile veniva fatta anche per commercianti e artigiani.
L'arma principale fra i longobardi era la spatha (simbolo di virilità e nobiltà per questo popolo).
L'impugnatura era in legno o in cuoio, rinforzato con lamine di ferro, al suo interno era rivestita con peli d'animale o capelli imbevuti d'olio in modo che la lama non di arruginisse.
La lama poteva essere simmetrica e a doppio taglio, lunga fra i 75 e i 90 cm, se invece era corta (semispatha) arrivava ai 40 cm, infine c'era la scramasax, una sorta di grosso coltello ricurvo (lungo fra i 30 e i 40 cm), da utilizare in scontri ravvicinati.
Nel corso dei secoli la lama si allungherà, raggiungendo la lunghezza di una spatha e diventando nei fatti una sciabola (arma ideale per un cavaliere).
Altra arma importante, come avete già capito, era la lancia (detta nelle fonti lancea, hasta o contus).
Aveva una punta a forma d'alloro, con un asta in genere alta quanto un uomo, ma in certi casi anche più lunga.
La lancia era anche simbolo del potere regale.
Lo scudo (detto clypeus o scutum) veniva dato ai giovani longobardi come simbolo di passaggio (voleva dire che erano abili alle armi e quindi adulti), l'abbadono dello scudo era motivo di disonore, i morti venivano portati sugli scudi, così come il re veniva proclamato su uno scudo.
In genere era di forma circolare, fatto di legno e ricoperto di cuoio con un umbone metallico al centro, era largo fra 80 e i 90 cm con più di 1 cm di spessore.
L'umbone poteva essere ricoperto da lamine di bronzo d'orato per sottolinerare la richezza e l'importanza del suo possesore.
L'elmo (galea, feder o lamellenhelm) era formato da una serie di lamelle cucite insieme, faccio prima a mettervi delle foto:





Per quanto riguarda la corazza, la più utilizzata era la lorica lamellare (chiamata brunia dai franchi):



Questo tipo di corazza era utilizzata sia dai franchi che dai longobardi, i franchi però preferivano lamelle organiche (ossa, cuoio indurito eccetera), questo non vuol dire che non fossero efficaci, comunque in genere la corazza lamellare era preferita dai longobardi, mentre la cotta era più amata dai franchi.

Per quanto riguarda la tattica, i longobardi probabilmente puntavano su un iniziale tiro di freccie della fanteria per idebolire il fronte nemico, seguito dalla carica della cavalleria , messa a cuneo, con i cavalieri corazzati in prima linea, e quelli più leggeri subito dietro.
In caso fossero loro a subire l'offensiva i cavalieri sarebbero smontati , assumendo un ruolo da fanteria pesante, con gli arceri dietro che rallentavano con le frecce l'avanzata nemica.
Chiaramente c'erano dei problemi in questa tattica.
Una volta che caricavano, i cavalieri longobardi non si ritiravano ne si ricompattavano, si combatteva fino alla vittoria o alla sconfitta, il cavaliere inoltre non proteggeva il fianco del propio compagno, ma si buttava in una combattimento solitario con il nemico.
I cavalieri franchi non avevano ne le armi adatte per un combattimento di cavalleria ne soprattutto la bravura (i resti dei longobardi mostrano uno sviluppo particolare, perfetto per dei combattenti a cavallo, i franchi erano invece più "normali"), ma la loro fanteria coesa e più "romana" poteva resistere a questa carica, soprattutto se era in grande superiorità numerica o occupava posizioni favorevoli.
I longobardi inoltre non proteggevano i fianchi e il retro della formazione (per loro era disonorevole einconcepibile fare imboscate e attacare alle spalle).
Per cui se prendiamo un singolo cavaliere longobardo e lo paragoniamo con uno franco , notiamo che il longobardo era un cavaliere meglio armato nel suo ambito e soprattutto meglio addestrato rispetto a quello franco, ma quando guardiamo il lavoro di squadra le cose cambiano, solo in campo aperto, in uno scontro puramente frontale con forze più o meno equivalenti i longobardi avrebbero sfondato .




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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