Oggi ho letto su Archeo un articolo molto interessante di Mammini, chi ha visitato la domus aurea si ricorderà di una sala che si credeva fosse il famoso triclinio di Nerone, sembra invece che grazie ad una scoperta casuale sia stato individuato il vero triclinio, riporto qualche passo :"nello scorso mese di giugno prendono il via i lavori di consolidamento del fronte nord del palatino[...]una volta rimosso l' interro superficiale gli archeologi si trovano alle prese con un riempimento molto compatto, difficile da rimuovere, che poco somiglia all' opera muraria addottata per la realizzazione delle sostruzioni.[...]si cominciano infatti a distinguere una serie di murature che però non sembrano del tutto compatibili con l' andamento a l' articolazione delle sostruzioni. queste ultime difatti si sviluppano secondo un modello regolare che descrive una sorta di pettine con il quale la pendice del palatino era stata imbrigliata in modo da poter reggere senza cedimenti le costruzioni. in particolare ,si comincia a poter distinguere una struttura a forma circolare[...]ai margini dell' area indagata vengono portati alla luce due denti del pettine formato dalle sostruzioni, all' interno dei quali però si conserva un' opera che con esse non ha alcuna relazione.[...]il muro circolare è riferibile ad un poderoso pilone dal quale si dipanano, a raggiera, 8 grandi archi, 4 sull' asse principale, 4 sull' asse mediano, uno schema che si ripete più in basso e, fra i due livelli, dalla parte opposta alla superficie del pilone, viene alla luce anche una porta[...]l' approfondimento dello scavo ha infatti chiarito il rapporto stratigrafico fra questo intruso e le sostruzioni: il primo è stato in parte demolito , e doveva già esistere al momento del intervento. in più, potendola osservare da vicino, l' opera laterizia addottata per il pilone, per gli archi e per la porta si rileva molto simile a quella attestata nella domus aurea.[...]è venuto quasi spontaneo riandare al passaggio della biografia di nerone scritta da svetonio. in essa si parla di una sala per banchetti rotonda, che girava continuamente, giorno e notte.[...]lo sviluppo del pilone e degli archi autorizza a immaginare un ambiente del diametro di circa 16 m, verossimilmente realizzato con materiali leggeri , onde facilitarne la rotazione."