00 05/04/2011 18:36
L'Impero Bizantino eterno
Vi presento qui l'inizio della nuova ucronia bizantina cui ho messo mano nei ritagli di tempo concessimi dalla scuola. Naturalmente non lascerò perdere neanche l'altra, quella andalusa, portandola avanti avrò un po' di tregua nella tornata dei computi in classe. Mi rendo conto che proporre un'ucronia bizantina in questa sede è come insegnare a Wolfgang Goethe qual è il giusto accento della lingua tedesca, ma spero di non subire troppe critiche da parte vostra (parcere subiectis!), essendo io non uno storico o un bizantinista, ma solo un modesto ingegnere nucleare. Buona lettura della prima parte. [SM=g27994]



POD: Il 21 marzo 1171 l'imperatore bizantino Manuele I Comneno decise improvvisamente di porre fine al dilagante controllo commerciale veneziano nel suo impero ordinando l'immediato arresto di tutti i Veneziani presenti nei territori bizantini, che contavano 10.000 residenti nella sola Costantinopoli, e la confisca dei loro beni e delle loro navi. Il nobile veneziano Enrico Dandolo, cui pure Manuele I aveva concesso il titolo onorifico di protosevasto, riuscì a fuggire da Costantinopoli e in seguito fu incaricato, assieme ai patrizi Sebastiano Ziani e Orio Mastropiero, di intavolare trattative con Manuele I. Nel corso di questi torbidi eventi Enrico Dandolo perse un occhio. Ma che accade se perde anche la vita?

Il 21 giugno 1192, al momento dell'abdicazione di Orio Mastropiero, è eletto Doge Pietro Ziani, che nella nostra Timeline è eletto solo nel 1205.
Nel 1195 l'imperatore bizantino Isacco II Angelo è detronizzato dal fratello, che si proclama Basileus con il nome di Alessio III, e lo fa imprigionare ed accecare.
Nel 1198 Papa Innocenzo III, appena eletto, bandisce una Crociata per Liberare il Santo Sepolcro, ma ben pochi principi rispondono al suo appello, dal momento che il Re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone è morto prematuramente, il Re di Francia Filippo Augusto è in rotta con il Pontefice avendo appena ripudiato sua moglie Ingeburge di Danimarca, e l'imperatore di Germania Ottone IV di Brunswick ha già il suo bel daffare contro i principi tedeschi. Inoltre il conte Teobaldo di Champagne, che si era detto disponibile a guidare la Crociata, muore prematuramente nel 1201 ed è sostituito da Bonifacio I del Monferrato. Questi però non ha un soldo per affittare le navi veneziane, le quali avrebbero dovuto portarlo in Egitto. Il Doge Pietro Ziani è meno astuto del Dandolo e vuole vedere subito "moneta sonante", per cui non ha l'idea di concedere lo stesso le navi ai Crociati per farsi poi pagare tramite servigi guerreschi. Di conseguenza l'esercito crociato si scioglie prima ancora che la Crociata abbia inizio; solo nel 1218 il successore di Innocenzo III, Onorio III, riuscirà a convincere Federico II di Hohenstaufen a partire per una crociata, che a questo punto sarà la Quarta e non la Quinta, e vedrà la partecipazione di San Francesco d'Assisi come "guerriero disarmato"; ma essa non sortirà alcun risultato.
Nel 1202, dopo la presa di Zara da parte dell'armata veneziana (Pietro Ziani non si fida a commendare a terzi le imprese guerresche della Serenissima), Alessio, figlio del deposto Isacco II, riesce a fuggire da Costantinopoli ma, logicamente, non si rifugia a Venezia, dato che lì non c'è un esercito crociato disposto a deviare dal suo reale obiettivo per dirigersi verso Costantinopoli, combinando il ben noto disastro della nostra Timeline. Alessio si rifugia invece presso lo Zar dei Bulgari Kalojan, il quale accetta di aiutarlo a risalire sul trono in cambio della sottomissione dei Bizantini ai Bulgari e del pagamento di un tributo. Il 24 giugno 1202 l'esercito bulgaro arriva in vista di Bisanzio, ed Alessio cerca di farsi proclamare imperatore dalla popolazione, che invece lo scaccia, considerandolo un traditore, soprattutto per il suo impegno a farsi vassallo degli odiati Bulgari. Lo Zar Kalojan assedia allora Costantinopoli, dove inutilmente Alessio III chiede aiuto ai veneziani: Pietro Ziani non era disposto a mettere in gioco le sue navi, ma spera di raccogliere i frutti della guerra dinastica, insediando i propri fondachi in un impero indebolito e alla mercè dei Bulgari.
Nella notte tra il 17 e il 18 luglio 1202 i Bulgari, guidati dal loro Zar, aprono una breccia nelle mura e fanno strage dei difensori: Alessio III prima si nasconde nel palazzo imperiale, poi riesce a fuggire via nave. La popolazione di Bisanzio libera di prigione Isacco II, che essendo cieco abdica a favore del figlio, il quale sale al trono dei Romani con il nome di Alessio IV. Questi, per rafforzare il suo potere, ottiene che lo Zar Kalojan lasci a Costantinopoli un nutrito presidio bulgaro, il che non contribuisce però a renderlo popolare tra la sua gente.
Già durante l'autunno successivo, la situazione si aggrava a causa dell'aperta ostilità tra i Greci e gli Slavi. Il 19 ottobre Alessio IV chiede ai guerrieri bulgari di lasciare la città, e di conseguenza lo Zar Kalojan fa la voce grossa, chiedendo al Basileus di rispettare i loro accordi. Alessio IV è riuscito nella difficile impresa di inimicarsi tutti i possibili alleati: il popolo lo osteggia perchè intronato dai Bulgari, questi ultimi pretendono il soddisfacimento delle promesse, ed i veneziani stanno alla finestra in attesa degli eventi. Prima che la situazione precipiti, si muove il palazzo: l'8 febbraio 1204 una congiura porta alla deposizione di Alessio IV Angelo, ultimo della sua dinastia, e alla sua sostituzione con il nobile Alessio Ducas, protovestiario di corte, il quale aveva appoggiato Alessio III nella sua ribellione contro Isacco II. Subito il nuovo Basileus si sbarazza di Isacco II e di Alessio IV, facendoli strangolare.
Naturalmente Alessio V Ducas straccia subito ogni trattato firmato con lo Zar Bulgaro, e questi decide di andare a reclamare ciò che ritiene suo. A Filea sul Mar Nero Alessio V tende un'imboscata ai Bulgari, che però gli infliggono una dura sconfitta; lo stesso Basileus è preso prigioniero. Allora i nobili bizantini dichiarano deposto il Ducas ed il 12 aprile eleggono al suo posto Costantino XI Lascaris, un lontano parente di Alessio III, che viene incoronato dal Patriarca Giovanni X. Questi riorganizza le forze bizantine per muovere contro i Bulgari. Lo scontro avviene il 19 marzo 1205 presso Harioupoli, in Tracia, ed in esso cadono sia lo Zar Kalojan che il Basileus Costantino. A quest'ultimo succede il fratello Teodoro I, che fa la pace con Boril I, nuovo Zar dei Bulgari nipote di Kalojan, ottenendo il ritorno allo status quo.
Teodoro I fa alleanza con il Doge Pietro Ziani, che così vede premiata la sua politica attendista: a differenza del nostro Enrico Dandolo non ha conquistato un impero, ma si assicura parecchi fondachi in varie isole egee, battendo in quel mare la concorrenza genovese. Nel 1209 il Sultanato di Iconio, alleato dei genovesi, tenta l'assalto contro Costantinopoli, ma Teodoro I si allea con il re Leone II d'Armenia, del quale ha sposato la sorella Filippa, e con il Doge di Venezia, e riesce a respingere l'attacco grazie a una brillante vittoria presso Nicea. Teodoro I muore nel 1222, e gli succede il genero Giovanni III Vatatze, che ha sposato sua figlia Irene. Giovanni III è un grande sovrano, patrono delle arti e delle scienze, e la sua corte è un attivo centro di studi. Per contrastare le pretese del nuovo Zar Bulgaro Ivan II, egli fa alleanza con l'imperatore Federico II di Hohenstaufen, cui presta aiuto in occasione della sua Crociata. In seguito ad una caduta da cavallo, dalla quale ella ritiene di essersi salvata per miracolo, sua moglie Irene Lascaris decide di ritirarsi in convento, assumendo il nome di Eugenia, dove rimarrà fino alla morte; nel 1244 allora Giovanni III sposa in seconde nozze Costanza II di Sicilia, figlia di Federico II e di Bianca Lancia, rafforzando così la sua alleanza con lo Stupor Mundi.

[continua]
[Modificato da (William Riker) 05/04/2011 18:42]