00 21/02/2011 10:09
un'eredità che ha cambiato la storia.
Anche se si suppone a ragione che Carlo V stesse già da tempo meditando sulla sua successione, è all'epoca del Trattato di Passau che si fa risalire la decisione di Carlo V di dividere i suoi domini tra il figlio ed il fratello. La decisione di dare alcuni possedimenti all'uno invece che all'altro sarà gravida di conseguenze per la storia d'Europa.

Ipotizziamo dunque un momento che Carlo decida per una ripartizione leggermente diversa dei suoi possedimenti, in questo modo:

al figlio Filippo II: Regno di Spagna, Napoli, Sicilia e Sardegna, Americhe

al fratello Ferdinando I: Sacro Romano Impero, Boemia, Austria, Ungheria, Fiandre, Franca Contea, Milano

chi se la sente di ipotizzare i futuri cambiamenti dello scenario europeo (e forse mondiale) originati da questa "piccola" differenza?
[Modificato da Xostantinou 21/02/2011 12:19]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”