00 09/03/2012 18:48
Re:
Giulio.1985, 09/03/2012 15.54:

Si è vero, Israele è supportata dagli USA e fa anche gli interessi economici dell'europa, che in quella zona non sono diversi da quelli americani.

però di fatto La Sunna segue la visione ortodossa del Corano....gli Sciti seguaci del 4° califfo (genrero del profeta, a cui I turchi dicono di discendere, mi sembra) dovrebbero essere meno integralisti. Però degli Sciti ci sono 2 correnti (anche se non nè conosco le differenze). (La Turchia Non è un paese scita è totalmente laico sotto il profilo politico come potrebbero essere la Francia, azzardo?).

secondo me la rivalità con i Paesi arabi verso l'Iran e per avere buoni rapporti con gli USA e perchè temono la politica Egemone Iraniana.
in Quanto è un paese con una cultura persiana e non araba...la possibilità delle donne di studiare e di fare politica nè è un esempio in IRAN.
I musulmani hanno distrutto la religione persiana, ma non hanno sradicato completamente la sua cultura, sei d'accordo Kost?
La religione secondo me è un aspetto di scontro, ma è accentuato in quanto l'Iran è una teocrazia e non perchè è sciita, almeno secondo me.
anche il Vaticano si scontra con le politiche dell'Italia o di altri paesi, ma perchè è, se lo leggiamo senza nessuna radice cristiana una teocrazia, o cmq un paese che pone le scelte religiose nella sua politca estera come prioritarie....ovviamente che muove critiche e basta.





Per i Sunniti, la "Sharia" (legge) si compone dello Hadith, cioè la tradizione e la giurisprudenza accettate dall'insieme della comunità islamica, e della Sunna di Abu Bakr, dei primi tre califfi e degli ommayyadi loro successori, cioè l'imitazione del Profeta.
Anche gli Sciiti hanno la loro Sunna, i loro Hadith e la loro giurisprudenza, però sottolineano il ruolo particolare di Alì, cugino e genero di Maometto, che ne sposò la figlia Fatima (unica sopravvissuta del profeta). Questo stretto rapporto di parentela lo pone per lo sciismo come unico legittimo successore del profeta.
La differenza tra le due Sunna sta in primo luogo nelle catene di trasmettitori, ovvero nelle fonti di tale Sunna. I sunniti ne privilegiano alcune, gli sciiti talora altre. In secondo luogo, i sunniti considerano Sunna anche le integrazioni apportate dai primi Califfi, e gli Sciiti fanno altrettanto con le integrazioni apportate dai primi dodici Imam. I trasmettitori usati dagli uni sono considerati inaffidabili o addirittura mentitori dagli altri e viceversa.
Il fondamento canonico della Shià è costituito da alcune parole di Maometto, riguardanti Alì, dal significato alquanto oscuro e riportate dal Corano. Mentre Alì è per i sunniti l'ultimo dei "quattro califfi aventi diritto", per gli sciiti i primi tre califfi sono soltanto degli usurpatori, e fanno proseguire la serie dei loro Imam con i diretti consanguinei di Alì e Fatima.
Ed è proprio per la tradizione dell'Imamato che gli Sciiti hanno una specie di gerarchia ecclesiastica, mentre qualsiasi sunnita può mettersi a predicare la propria interpretazione del Corano.
Gli sciiti affermano che i discendenti di Alì dovevano esse gli eredi nell’Imamato, che incarna sia l’autorità temporale che quella spirituale, ed è considerato la continuazione del ciclo della profezia. Secondo gli sciiti duodecimani, i primi dodici Imam, investiti in tale ruolo da Dio stesso, dal Profeta o dall’Imam precedente, sono stati rappresentanti infallibili di Dio stesso su questa terra e custodi della Rivelazione. L’infallibilità è dovuta al fatto che l’Imam trae la sua autorità da Dio, così da non poter impartire insegnamenti minati dal dubbio dell’errore.
Dopo l’occultazione del 12° Imam gli uomini sono liberi in rapporto al potere temporale mentre l'insegnamento fluisce sempre dall'Imam per il tramite dei religiosi di più elevata dottrina e qualità morali, ineffabilmente ispirati da lui.
Riconoscono come maggiori autorità religiose i Marja' al-taqlid, che possono essere più di uno: ciascun fedele deve sceglierne uno (o più di uno in alcuni casi) e seguirne i verdetti giuridici. Altri titoli delle autorità religiose sciite sono quelli di Ayatollah, titolo che può coincidere con quello di marja', e hujjat al-islam, di grado inferiore al primo. I religiosi sciiti possono indossare il turbante bianco o nero. Quest’ultimo colore indica i sayyid ovvero i discendenti del profeta Maometto.
Nello Sciismo la prassi religiosa non è fissata ab eterno in tutti i suoi particolari e pertanto l’interpretazione (ijtihad) resta aperta e problemi nuovi possono essere risolti con nuove soluzioni.
Alla fine dei tempi l’Imam nascosto si manifesterà ripristinando l’autorità legittima e la giustizia fra gli uomini.

L'integralismo non è tanto un questione della dottrina quanto dell'interpretazione, l'integralismo è la volontà estrema di realizzare l'indicazione teologica in modo letterale, e l'integralismo sunnita è ancor più pericoloso di quello sciita (vedi Al-Qaeda) proprio perché si può imporre una visione integrale della propria personalissima interpretazione proclamandola come dogmatica, anche su punti in cui il testo sacro può in realtà essere ambiguo ed aperto a diverse letture.
Sotto questo aspetto, lo sciismo ritiene che il Corano abbia un senso evidente ed uno nascosto, senza comunque che il secondo annulli o pregiudichi il primo, e che il testo sacro vada studiato anche esotericamente in senso gnostico.
Però lo sciismo riconosce al profeta Maometto ed agli altri Profeti biblici la qualità dell’infallibilità assoluta, mentre il sunnismo gliela riconosce solo in materia di fede.

La Turchia è un paese laico ma sunnita, come tutti i paesi islamici al di fuori del solo Iran.

Si, tutti i paesi arabi temono l'egemonia iraniana e la perdita dei lauti profitti dovuti all'esportazione di petrolio verso i paesi ricchi.

La teocrazia islamica ha stretto notevolmente le libertà della donna in Iran, libertà che era praticamente a livello occidentale all'epoca della monarchia Pahlavi. Di certo la donna in Iran è più libera di quanto non lo sia in Afghanistan o in Sudan, ma lo è comunque meno rispetto all'Egitto, alla Giordania o a Tunisia, Algeria e Marocco.

L'Islam ha quasi cancellato lo zoroastrismo dalla persia (ma rimangono tutt'ora vive delle comunità discendenti dagli antichi abitanti pre-islamici), ma la cultura persiana non è mai stata cancellata anzi, ha sempre costituito punto di discrimine tra i paesi arabi del medioriente e la persia, che veniva vista come "diversa" ed "estranea" alla Ummah, anche prima di abbracciare lo sciismo (imposto dai Safawidi nel 1500).

Oggi comunque penso che non siano la fede Sciita o la cultura Persiana a fare da discrimine, sono tutte scuse che vengono usate per etichettare un pericoloso vicino e delinearlo come "diverso", ed "estraneo" alla comunità dei paesi islamici.
[Modificato da Xostantinou 09/03/2012 19:08]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”