Sono quasi del tutto d'accordo con kost e molto in disaccordo cn Glauco (anche perché essendo ateo ma soprattutto storico non mi aspettavo un post simile
)..
Non vorrei fraintendere ma se è un discorso relativo agli attuali precetti cristiani ok sono d'accordo e non ho nulla contro la fede ma come discorso storico mi pare molto errato.
dire che i testi sacri non cambiano; il vecchio testamento è un continuo elogio alla guerra e al Dio degli eserciti e le traduzioni attuali perdono tantissimo del senso originale (fortunatamente!)
la CEI stessa in diversi frammenti scrive che la legge morale non era ancora "completa"
Il fatto stesso che esistano precetti morali competamente diversi nelle correnti di ogni singola religione smonta la tesi.
Oltretutto i libri sacri e le divinità sono influenzati dagli habitat naturali. Non è un campato per aria dire che il Dio del vecchio testamento sia influenzato dl deserto mentre in zone di grande abbondanza le fedi hanno altre caratteristiche
Inoltre i testi sacri sono scritti da uomini che pensano e vivono nella loro società: non c'è bisogno che elenchi quali atrocità ogni fede leggittima o ha legittimato. E d'altro canto cosi come le leggi sono state scritte da uomini senza scrupoli, cosi vale anche per le leggi religiose che sono si immutabili ma interpretabili nella maniera che ognuno gli aggrada
oggi non accade diversamente nell'islam piu integralista dove si varca la dimensione del trascendente per soggiogare le menti della popolazione
In conclusione non è assolutamente vero che i precetti etici scritti nelle religioni (intendo tutte) siano stati i migliori (anche perché spesso si contraddicono) ma come suggerisce kost se il rispetto della dignità, della libertà e dei diritti vengono inseriti in un contesto di fede allora sono molto piu efficaci per buona parte della popolazione.