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Tattiche di combattimento

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2012 22:55
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Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
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23/02/2012 22:55
 
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Veldriss, 23/02/2012 21.51:

"Antio" nel senso che i bizantini sono la continuazione dell'Impero Romano d'Oriente, mentre gli altri (inglesi, francesi, ungheresi, mamelucchi, mongoli ecc ecc) non hanno una storia così lunga alle spalle.

Vero, mi stavo dimenticando la IV Crociata e lo smembramento dell'Impero Bizantino, per cui come dici tu, l'Impero rinato nella seconda metà del XIII sec. militarmente non è più la stessa cosa.

Altre cose che puoi dirmi?
Tipo i bizantini custodivano ancora il segreto del fuoco greco?
I mongoli, visto che si muovevano praticamente tutti a cavallo, potrei considerarli con un movimento doppio nel mio gioco?
I longbow inglesi potevano cambiare le sorti di una battaglia oppure erano un "bonus" insignificante per l'esercito inglese?
Quali erano le unità migliori per fermare la cavalleria pesante?




Il fuoco greco lo ritroviamo l'ultima volta come arma terrestre, usato come napalm "sparato" dalle mura di Durazzo contro gli avversari negli anni '80 dell'XI secolo, all'epoca dell'invasione normanna. Dopo di che non ne si ha più notizia in battaglia.

Si, un doppio movimento per i mongoli direi che sarebbe perfetto.

Gli archi, sia i longbow inglesi che i compositi orientali, erano armi micidiali e potevano davvero cambiare le sorti della battaglia, ma non erano di certo dirompenti come mitragliatrici, bisogna fare attenzione a non confondere realtà e mito ed avere una buona conoscenza della tecnologia nei vari periodi. Ad esempio, l'unica arma da tiro "imparabile" era la balestra, gli archi non erano letali tout court, soprattutto contro le unità più corazzate ma, ad esempio, contro le cavallerie pesanti potevano abbattere i cavalli e ridurre il nemico a dover combattere a piedi contro un rivale montato. Per essere letali gli arcieri dovevano mirare nei punti meno protetti come la gola o le feritoie dell'elmo (come fecero gli arcieri inglesi ad Agincourt). In quell'episodio non furono propriamente letali gli arcieri quanto il fango che impantanò la cavalleria francese e lasciò agli arcieri tutto il tempo per prendere comodamente la mira nei loro punti deboli.

Per fermare le cariche di cavalleria pesante le uniche unità sempre efficaci erano i picchieri.
Calcola comunque che contro qualsiasi unità pesantemente corazzata le uniche armi che avevano successo erano mazze e simili.

Ti consiglio comunque di dare un'occhiata alla discussione sull'evoluzione delle armature qui in akademia, ci sono tutti i test di laboratorio.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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