Il tuo boardgame è ambientato nel XIII° sec. quindi l'esercito è di tipo tagmatico, ovvero un esercito molto "feudale" e con massicci contributi di mercenari.
In questo periodo la fanteria era la componente minore dell'esercito, principalmente composto da cavalieri, e non era nemmeno quell'élite in termini di addestramento ed equipaggiamento che era nell'epoca macedone.
La fanteria leggera veniva usata un po' ovunque, come avanguardia, retroguardia, copertura dei fianchi...
La cavalleria era viceversa il nerbo delle truppe bizantine ed era di due tipologie, arcieri a cavallo e cavalleria pesante.
Gli arcieri a cavallo erano la componente principale delle truppe montate e servivano come ricognitori e come attacco principale, con le manovre mordi-e-fuggi tipicamente nomadi, mentre la cavalleria pesante caricava la fanteria o la cavalleria pesante nemica, ma si trattava quasi sempre di manovre avvolgenti dai fianchi contro un nemico già scompaginato e decimato dagli arcieri e dalla fanteria, non di cariche frontali contro formazioni nemiche fresche ed intatte.
ti metto un paio di link:
en.wikipedia.org/wiki/Byzantine_battle_tactics
www.warfare.it/tattiche/dottrina_bizantina.html
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”