Operazione Barbarossa? Per salvare l'Europa da Stalin...

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_Tiberias_
00domenica 21 marzo 2010 23:12
Veramente molto interessante.

www.loccidentale.it/articolo/beppe+benvenuto.0087736

Dall'articolo.

«La premessa è, opportunamente, revisionistica, l’autore conviene con un recente studio del russo Victor Suvorov, dove si individua in Stalin, l’“effettivo iniziatore della guerra” e insieme il superbo manipolatore che riesce ad “apparire come parte lesa”, così da potersi accomodare successivamente al tavolo dei vincitori. Per Suvorov “l’attacco ‘a sorpresa’ di Hitler all’Urss sarebbe stato in realtà un’estrema reazione per prevenire l’imminente invasione dell’Europa da parte di Stalin”. Ergo scoperte le intenzioni del collega moscovita il Fuhrer lo avrebbe semplicemente preceduto. Nel libro si fissa anche una data per l’invasione rossa dell’Europa che sarebbe stata fissata per il 6 luglio 1941, esattamente due settimane prima del colpo a sorpresa germanico.»

Erik il Conquistatore
00lunedì 22 marzo 2010 11:51
Interessante per aprire nuovi dibattiti e argomentazioni. [SM=g8193]

Xostantinou
00lunedì 22 marzo 2010 11:59
inquietanti le parole dello stesso Hitler a Martin Bormann:

“Durante la guerra, non mi sono trovato a dover prendere una decisione di maggior importanza di quella dell’attacco contro la Russia. Avevo sempre affermato che avremmo dovuto evitare a ogni costo la guerra su due fronti, e inoltre nessuno può dubitare che, più di chiunque altro, io abbia riflettuto sull’esperienza russa di Napoleone.
Perché dunque questa guerra contro la Russia, e perché proprio nel momento da me scelto? Avevamo perduto la speranza di porre fine alla guerra mediante un’invasione, coronata da successo, delle isole britanniche. L’Inghilterra, guidata da capi imbecilli, si era rifiutata di concederci il predominio in Europa e di concluder una pace senza vittoria… Ne conseguiva che la guerra sarebbe durata all’infinito, provocando una partecipazione sempre più attiva da parte degli americani a fianco degli inglesi… tutto contribuiva a dissuaderci dall’impegnarci, a ragion veduta, in una guerra di lunga durata… il tempo non avrebbe fatto che lavorare, in misura crescente, contro di noi. Per indurre gli inglesi a fare quello che avrebbero dovuto, per obbligarli alla pace, non restava di conseguenza che toglier loro la speranza di poter contrapporci, sul continente, un avversario della nostra stessa levatura, cioè l’Armata Rossa. Non avevamo scelta… Ma c’era anche un altro, non meno valido, motivo, che già i per sé sarebbe stato più che sufficiente: il terribile pericolo che la Russia costituiva per noi, per il semplice fatto di esistere. Per noi sarebbe stata una calamità mortale se un giorno ci avesse aggredito. La nostra unica possibilità di vincere la Russia consisteva nel precederla…”.

insomma...se queste parole uscirono veramente dalla bocca di Hitler mi sembra alquanto evidente che non fosse affatto (politicamente e strategicamente) quel pazzo incompetente cui siamo abituati a pensare...
_Tiberias_
00lunedì 22 marzo 2010 12:49
Mi ha molto colpito questo passaggio:

"Durante la guerra, non mi sono trovato a dover prendere una decisione di maggior importanza di quella dell’attacco contro la Russia. Avevo sempre affermato che avremmo dovuto evitare a ogni costo la guerra su due fronti, e inoltre nessuno può dubitare che, più di chiunque altro, io abbia riflettuto sull’esperienza russa di Napoleone."

Leggendo queste parole si potrebbe quasi dire che Hitler non volesse attaccare la Russia, ma che fu costretto a farlo...
Erik il Conquistatore
00lunedì 22 marzo 2010 13:14
In effetti la Russia, dopo la grande guerra, bramava di "portare" la rivoluzione anche in Europa e a ben vedere è sempre stata vista come assurda e suicida la mossa di Hitler. Un motivo ci doveva essere, sempre se non si vuole archiviare il tutto con il fatto che fosse pazzo e basta...ma si sà la storia la scrivono i vincitori.



_Tiberias_
00lunedì 22 marzo 2010 13:28
Come disse Churchill a fine guerra: "Forse abbiamo ucciso il porco sbagliato."
Xostantinou
00lunedì 22 marzo 2010 14:06
non che con questo Hitler fosse un santo, però se tutto ciò è vero molta storiografia andrebbe un tantino rivisitata...
Erik il Conquistatore
00lunedì 22 marzo 2010 14:16
La santità è proprio qualcosa di inesistente ma certe azioni si spiegherebbero meglio invece che con la classica scusa del fanatismo e della sua ideologia. Certo avranno influenzato non poco ma motivi più concreti è probabile che vi fossero



GlaucopideSophia1
00lunedì 22 marzo 2010 16:42
Personalmente ho sempre pensato che hitler non fosse quel pazzo che si dice, una volta scoppiata la guerra con la francia e l' ighilterra le sue decisioni furono forzate, il famoso attentato che quasi lo uccise secondo me non avrebbe cambiato niente, perchè erano gli alleati a non volere la pace (al inizio per orgoglio, comportandosi in modo stupido , ma furono molto fortunati).
La famosa follia di hitler è quasi ormai frutto dei campi di concentramento, per altro penso che senza la guerra con la russia non ci sarebbero stati, mi ricordo un mio professore di storia (per altro comunista) mi ripeteva sempre che hitler all' inizio si limito a far espatriare gli ebrei , poi con le conquiste se li ritrovò nuovamente nel suo territorio, ed avendo fomentato l' odio nella popolazione per mantenere il consenso alto (ma anche per il bisogno di manodopera a basso costo) decise di schiavizzarli e poi ucciderli (anche perchè chi non era più produttivo non poteva mandarlo al estero, avrebbe parlato incrinando ulteriormente l' immagine tedesca , e visto che hitler sperava di farsi nuovi alleati ....) , diciamo che resta un mostro, ma un mostro con una sua logica.
Xostantinou
00lunedì 22 marzo 2010 17:10
ricordiamo che già prima della guerra c'erano piani sia ebraici che tedeschi che intendevano reinsediare gli ebrei europei in terra santa o addirittura in Madagascar...
Robert Bruce
00lunedì 22 marzo 2010 20:01
la guerra preventiva non è un'invenzione degli americani.....scherzi a parte questa tesi è stata sostenuta anche in passato e supportata da un elemento importante: Paul Carrel nella sua monumentale opera (stupenda) sulla campagna tedesca in russia, aveva fatto notare come la collocazione delle divisioni sovietiche fosse strana, poichè molte erano posizionate vicino al confine, infatti furono rapidamente accerchiate, e questo faceva pensare ad una dislocazione strategica tipica di un esercito in procinto di sferrare un attacco.

Xostantinou
00martedì 23 marzo 2010 09:22
e questo spiega la disorganizzazione di fronte all'attacco tedesco a sorpresa...
_Tiberias_
00martedì 23 marzo 2010 20:55
Chissà come sarebbe andata a finire se ad attaccare per primo fosse stato Stalin e non Hitler...
Xostantinou
00mercoledì 24 marzo 2010 09:24
cavoli amarissimi per Hitler...
=Chimaira=80
00mercoledì 24 marzo 2010 09:46
...........
Mi sembra una tesi quantomeno azzardata.

Stalin avrebbe attaccato? Si, quasi sicuramente si, i piani dello Stavka sono ormai noti e gli studi per offensive in occidente ed in manciuria non si contavano -i russi tenevano in stato di semiapprontamento 240 divisioni equamente divise tra i due fronti-, ma non avrebbe mai attaccato prima del 1943 o anche piu' tardi dal momento che vi erano necessita' militari e strategiche contingenti che dovevano essere soddisfatte -vertenti specialmente sullo stato di approntamento dell'Armata Rossa-, come emerge dalla testimonianze di uomini di primo piano come Kruschev, Molotov o Mikoyan.
Nonostante l'Armata Rossa infatti fosse in stato di semimobilitazione, il numero degli effettivi ed i forse ventimila carri armati che contava - e spesso di modelli assai piu' perfezionati rispetto ai corrispettivi tedeschi- non deve indurre a pensare che fosse sul piede di guerra e la disposizione delle truppe sullo scacchiere rispecchiava piu' che l'esigenza della concentrazione propria di un attacco -inesistente-, quella di riorganizzazione e controllo dei territori appena annessi, specie in Polonia.
Lo strumento militare russo veniva da due tremende purghe, quella del 33/34 che aveva tolto di mezzo buona parte degli sampolit ( commissari politici che condividevano il comando, quando i regolamenti lo permettevano, con gli ufficiali effettivi dal livello di compagnia in su) e soprattutto quella del 35/38 che aveva seminato una strage atroce -e per lo piu' immotivata- sul corpo ufficiali russo.
Per afferrare la portata della decisione occorre riportare che, oltre ai colpevoli di "reati politici" finiti in una fossa comune con un buco nel cranio, deportati a Kolyma o a Capo Desnhev ad estrarre l'oro con le unghie od a costruire quella meraviglia -in senso nient'affatto ironico- ingegneristica del canale Belomorskij a quaranta sottozero e sotto la sferza di una soldataglia infame con le trecce color spinaci dell NKVD, semplicemente si procedette all'arresto, al processo ed all'esecuzione sommaria di tutti quegli ufficiali -ed erano davvero molti- che avevano militato sotto Trozkij al tempo della formazione dell'Armata, o che semplicemente davano prova di indipendenza di pensiero o persino di competenza "eccessiva" o "sospetta" -nei rapporti c'e' proprio scritto cosi', ci sarebbe da ridere se non fosse mostruoso-.
Uomini eccezionali come il Maresciallo Tuchachevskij vennero eliminati e sostituiti con criminali come Budenniyj (il grado piu' alto che aveva ricoperto prima di diventare un fedele esecutore dei crimini staliniani e guadagnarsi le spalline da generale massacrando marinai ed operai a Kronstadt, era sergente di cavalleria nel vecchio esercito zarista), opportunisti irresoluti come Timoscenko -che almeno pero' aveva una solida formazione militare- o nullita' il cui unico, preziosissimo, pregio era la fedelta' canina verso Partito e, soprattuttissimo, il Capo. E questo accadde a tutti i livelli, dalla compagnia in su.
Gli effetti furono, naturalmente, devastanti. Stalin ed il suo sodale Berja, queste belve in forma d'uomo che della belva avevano il primo la crudelta'e l'astuzia, il secondo le untuose strategie, ed entrambi l'opportunismo castrarono l' esercito russo ed il loro paese.
Il morale nei reparti crollo', tutti badavano a coprirsi le spalle piu' che a fare il loro lavoro: le quantita' incredibili di prigionieri che fece la Wehrmacht nei primi sei mesi di guerra ne sono la prima e piu' lampante prova.
Furono queste gravissime decisioni, unite ad una valutazione strategica erratissima e basata su di un opportunismo da contadino georgiano -il saputone aspettava solo che la Germania si dissanguasse economicamente in una guerra con le potenze occidentali per poi gettarsi sui resti- a causare il macello del '41.
Hitler, oltre alle innegabili motivazioni idelogiche -era si un uomo estremamente disturbato, ma non era uno sciocco ed aveva dato gia' piu' di una volta prova di saper piegare l'ideologia alla convenienza- aveva un potente motivo per invadere la Russia : senza le risorse del suo territorio, senza i campi petroliferi del caucaso, il manganese, il cromo ed il nickel di Krivoy Rog di Nikopol, senza i laminatoi russi sarebbe stato costretto a liquidare la guerra dal momento che le scorte tedesche di materiali strategici non avrebbero consentito di far fronte ad uno sforzo prolungato. Questa necessità causò il fatale errore dopo la battaglia di Viaz'ma/Briansk, quando Hitler diresse verso i minerali ed i petroli dell'Ucraina e del Caucaso i panzergruppen di Kleist e Guderian (con ciclopica incazzatura di quest'ultimo) anziche' lanciarli contro l'esausto centro russo e massacrare l'esercito principale nemico che copriva Mosca quando ancora la stagione permetteva di una vittoria decisiva.
In base a questi ed a molti altri elementi, mi sento di dire che la tesi dell'analista russo e' semplicemente campata per aria.
Xostantinou
00mercoledì 24 marzo 2010 10:16
le tue analisi sono sempre imbarazzanti...ogni volta che ti leggo mi sento leggermente surclassato...
=Chimaira=80
00mercoledì 24 marzo 2010 11:13
...........
Maddai!

E' semplicemente il frutto di anni di applicazione e curiosita', del le scienze strategiche sono un campo direttamente collegato al mio ambito di studi. Chiunque ci puo' arrivare mettendocisi e leggendo!

Del resto la cosa migliore che puo' fare la scuola e' instillare la curiosita' e l'amore per il perfezionamento, e, a quel che ho visto, questa e' la caratteristica di un po' tutti qui dentro.
Xostantinou
00mercoledì 24 marzo 2010 11:29
solo che io sono troppo pigro per scrivere interventi come il tuo... [SM=g9254]
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