Il patriarca Fozio

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ironman1989.
00sabato 5 giugno 2010 08:38
Studiando storia bizantina mi ha incuriosito una cosa: il patriarca Fozio fu elevato a quella carica (dopo che il nuovo imperatore Michele III venne eletto sotto la reggenza di Teodora) da laico quasi...venne "istruito" sei giorni prima e in quei sei giorni si concentrò la sua carriera ecclesiastica. La deposizione del suo predecessore Ignazio non fu accettata dal papa e ancora meno fu accettato il fatto che fozio fosse divenuto patriarca in circostanze così eccezionali. Ma per diventare patriarca a Costantinopoli non c'era una "carriera" ecclesistica da seguire? L'elezione di Fozio non fu "particolare"?
Xostantinou
00sabato 5 giugno 2010 09:42
Attenzione, non confondiamo la realtà con la leggenda.
La Basilissa Teodora lo nominò vescovo dopo soli cinque giorni dall'esilio del patriarca Ignazio, ma solo nel Natale dello stesso anno fu nominato Patriarca di Costantinopoli.
Resta il fatto che San Fozio era un uomo di vasta cultura, filologo, esegeta ed esperto della Patristica, caratteristiche più che sufficienti per venire promosso a Vescovo, anche se solo dopo 5 giorni dal pronunciamento dei Voti. Una volta Vescovo l'elezione a Patriarca era perfettamente regolare.
Il Papa non obiettò della "particolarità" dell'elezione di San Fozio, bensì dell'illegittimità della deposizione del Patriarca Ignazio, che (secondo i sostenitori di Ignazio) rendeva quindi a sua volta nulla ed illegittima l'elezione a Patriarca di San Fozio.
ironman1989.
00sabato 5 giugno 2010 13:40
Si ma la nomina di fozio fu più politica che altro? O fu motivata dalla sua cultura e intelligenza? Era normale nominare vescovo un laico dopo soli 5 giorni dall'aver preso i voti?
Xostantinou
00sabato 5 giugno 2010 13:53
San Fozio venne nominato Patriarca per un gioco politico, in quanto era un intimo della famiglia imperiale alla quale Ignazio aveva fatto uno sgarbo, ma le sue qualità morali e la sua preparazione teologica lo rendevano un soggetto estremamente qualificato alla candidatura nonostante avesse preso i voti meno di una settimana prima. Insomma, non era stato organizzato a tavolino per favorire lui, semplicemente serviva un nuovo Patriarca e l'unica persona "di gradimento" della famiglia imperiale con i requisiti necessari era lui.
Inoltre non esiste nemmeno oggi un vincolo cronologico preciso per venire nominati vescovi, esistono dei requisiti morali, intellettuali e spirituali che bisogna dimostrare di possedere, che vengano nominati vescovi uomini di una certa età e con una lunga carriera ecclesiastica è prassi e tradizione, ma non è affatto una legge.
ironman1989.
00sabato 5 giugno 2010 14:29
Capito, pensavo che per divenire vescovo ci voleva una certa età e un tot numero di anni da sacerdote...se non sbaglio Ignazio lo sgarbo l'aveva fatto allo zio di Michele l'Ubriaco giusto? solo che non mi ricordo cosa avesse fatto (in ogni caso mi ricordo che non era uno "sgarbo" ma aveva fatto bene)...
Xostantinou
00sabato 5 giugno 2010 15:01
Ignazio accusò nel 858 Bardas, zio di Michele, di incesto e gli impedì di entrare in chiesa durante un ricevimento, poiché tra l'altro Bardas e Michele non andavano mai in chiesa eccetto quando dovevano accogliere qualcuno.
Quando lo venne a sapere, Michele diventò furibondo chiedendosi come si fosse permesso il vile patriarca di agire in mancanza della sua approvazione. Fece quindi deporre senza processo Ignazio e lo sostituì con San Fozio.
ironman1989.
00sabato 5 giugno 2010 15:06
Ah si ora ricordo....comunque avrei parteggiato per Ignazio.
Xostantinou
00sabato 5 giugno 2010 15:17
visto quanto era suscettibile Michele non te l'avrei consigliato [SM=g8194] [SM=g9425]
ironman1989.
00sabato 5 giugno 2010 15:19
Ah ah ah ah...l'avrei polverizzato con un riff della mia epiphone sg
Xostantinou
00sabato 5 giugno 2010 15:29
vista l'epoca on avresti fatto gran ché...niente elettricità, niente amplificatore...
ironman1989.
00sabato 5 giugno 2010 17:14
E dai che sei pignolo ah ah ah
Xostantinou
00sabato 15 gennaio 2011 19:45
Comunque questa era una caratteristica dell'equilibrata dualità di potere laico ed ecclesiastico nel mondo romèo, anche se formalmente capo spirituale di tutta l'oikoumene il Patriarca difficilmente aveva, come avrà invece il Papa di Roma, il potere giuridico per mettersi contro un Basileus (non ci sono ad es. casi di scomunica), anche perché era il Basileus, non il Patriarca, ad essere considerato il Vicario di Cristo in Terra, quindi il Basileus aveva sempre dalla sua un'autorità superiore che in caso di conflitto gli dava quel margine di manovra sufficiente a trovare dei capi d'accusa più o meno validi per giustificare la deposizione del Patriarca e la sua sostituzione con uno di suo gradimento, spostando eventualmente la controversia su un piano di diritto ecclesiastico e quindi molto meno pericolosa di un confronto politico.
Dalla sua il Patriarca aveva unicamente la possibilità di legarsi a qualche potente generale oppure riuscire ad aizzare il popolo contro un Basileus "empio", in quel caso aveva lui buone possibilità di riuscire a trovare dei motivi validi per disconoscere la legittimità del Basileus e sostenere un colpo di stato (che doveva venire però attuato da altri, laici) che ne portasse al trono uno "degno".
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