IV CROCIATA

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Guaro90
00mercoledì 27 gennaio 2010 20:39
Dato lo spessore degli storici e degli esperti bizantini faccio un domandone [SM=g27987] Se la quarta crociata non avesse portato al sacco di Costantinopoli e alla formazione dell'odiato Impero Latino d'oriente, l'impero sarebbe riuscito a sopravvivere ai turchi?? Opinioni e ipotesi degli sviluppi della situazione nel vicino oriente in quest'ottica ^^
Grazie mille.
PS.: inoltre vorrei chiedere quali siano state le vere motivazioni che portarono i franchi e i veneziani a saccheggiare la capitale bizantina invece che attaccare la Terra Santa???
Xostantinou
00giovedì 28 gennaio 2010 10:46
premettendo che la suddetta crociata, per le pressioni di Venezia, assediò e prese all'inizio la cristianissima Zara, che rifiutava il giogo veneziano, va detto che fu Alessio IV ad andare a supplicare i crociati affinché lo aiutassero a liberare il padre, Isacco II, ed a riprendersi il trono, occupato da suo fratello Alessio III. Forse senza questa premessa i crociati non avrebbero mai tentato l'azzardo di assediare la Polis, ma visto che avevano un valido e legittimo pretesto e l'appoggio dei sostenitori di Alessio IV, tentarono l'impresa. Poi, dopo la vittoria e l'insediamento di Alessio IV, usarono il pretesto del mancato pagamento dei tributi da parte di Alessio IV e la sua detronizzazione da parte di Alessio V Murzuflo, che cavalcava l'odio anti-occidentale di un'amplissima fetta della popolazione, per attaccare nuovamente la città, ma questa volta per prenderla per se.

Probabilmente senza questo durissimo colpo l'Impero avrebbe resistito meglio all'avanzata turca, ed eventualmente con un impero più saldo ed in buona salute avrebbe potuto approfittare dell'avanzata di Tamerlano in anatolia per stroncare definitivamente il pericolo turco.
Lucio Lucullo
00giovedì 28 gennaio 2010 14:51
Io premetto la considerazione, banalissima, che la storia non si fa con i "se" e con i "ma".
Pur tuttavia la domanda è affascinante...a parer mio, che pure vale meno di un fico secco, anche senza la presa della Polis da parte dei latini, l'impero sarebbe ugualmente caduto.
Forse sarebbe caduto nel 1500, nel 1550, ma come ogni impero sarebbe ugualmente venuta la sua ora.Le cause del crollo dell'impero a parer mio non risiedono nella caduta della capitale nè nella formazione dell'Impero Latino d'Oriente.Almeno non principalmente.

Quando i bizantini persero l'Anatolia, dopo Manzicerta nel 1071, i turchi si dimostrarono un pericolo terribile per l'impero.E considerando che all'epoca i bizantini erano all'apice dello splendore(erano passati neanche 50 anni dalla morte di Basilio il Bulgaroctono) la cosa fa riflettere.
Certamente l'esito della battaglia fu viziato dal tradimento di molti esponenti dell'esercito e da parte degli ausiliari ma non si può negare come i bizantini trovassero seri problemi nell'affrontare i turchi.

Inoltre non dimentichiamo che l'Impero affrontò per tutta la sua esistenza una logorante lotta su due fronti, spesso contemporaneamente.

Ora, Xost ha giustamente sottolineato come i bizantini avrebbero potuto approfittare dell'avanzata timuride nella penisola anatolica per respingere i turchi, approfittando magari di una situazione migliore di quella in cui realmente versavano nel 1400.Sono pienamente d'accordo:un impero in salute avrebbe potuto approfittarne e annientare i turchi.

Ma fin dove sarebbero potuti arrivare?La storia insegna che quando scompare un nemico, inevitabilmente ne appare un altro.
Hegel disse che ogni civiltà è destinata a sparire per mano di un'altra civiltà, che possiede un maggior grado, se così si può definire, di spirito.
E ha pienamente ragione.Ogni cosa è destinata a sparire per lasciare il posto ad un'altra e gli imperi non fanno differenza.

Pertanto sono convinto che l'impero sarebbe caduto ugualmente.Forse non per mano dei turchi ma sicuramente sarebbe caduto per mano di un'altra potenza.
E lo dico da bizantinista convinto...l'Impero Bizantino è l'unica entità che amo più della mia Germania. [SM=g27988]
Xostantinou
00giovedì 28 gennaio 2010 15:13
www.warfare.it
SE BISANZIO FOSSE ANCORA IL CUORE DELL'EUROPA
Quando l'Occidente è il peggior nemico di se stesso

Nicola Zotti

Nel 1071 l'imperatore bizantino Romano IV veniva sconfitto a Manzikert, in Anatolia, dai turchi selgiucidi guidati da Alp Arslan: iniziava la lunga e lenta decadenza dell'Impero romano d'Oriente che sarebbe culminata con la caduta di Costantinopoli del 1453.

Se oggi a cavallo tra i Balcani e l'Asia Minore ci fosse uno stato cristiano, invece dell'attuale Turchia, questo stato parlerebbe greco, si chiamerebbe Bisanzio e l'Europa e il mondo sarebbero altri.

L'Europa sarebbe così radicalmente diversa che per quanti sforzi faccia la fantasia è possibile immaginare solo un'infima parte di tutte le possibili conseguenze.

Bisanzio è scomparsa. Quello che di lei rimane sono i riflessi grandiosi di un'Atlantide sommersa, segni indelebili di una grandezza che non sappiamo interpretare e capire.

L'aquila bifronte che guarda sia ad Occidente e sia ad Oriente non sarebbe stata usurpata come simbolo di altri imperi, ma sarebbe rimasta esclusiva della peculiarità bizantina.

Due secoli e mezzo cruciali per la storia d'Europa non sarebbero stati travagliati da feroci guerre per la sopravvivenza dell'Occidente, ma nella peggiore delle ipotesi da mere tensioni di confine.

Bisanzio, infatti, aveva una concezione strategica "conservativa" e non espansiva: le nuove conquiste erano costose in termini umani e finanziari e complicavano inutilmente la già laboriosa struttura amministrativa imperiale.

Più probabilmente, dunque, quella metà di Europa che gravita sul Mediterraneo orientale sarebbe stata per secoli un'area di prosperità e di pace.

Ci sarebbero oggi cento di milioni di cristiani ortodossi in più e altrettanti musulmani in meno e uno stato potente, prospero e ricco di cultura a cavallo di due continenti: un caso unico di ponte culturale, prima della Russia degli zar e con un'impostazione ben altrimenti universalista.

Uno stato erede diretto dell'Impero romano, il cuore profondo dell'occidente, capace su queste carismatiche radici di esercitare un'influenza profondissima sulla storia d'Europa e dell'Asia.

Avremmo avuto un Medioevo e un Rinascimento diversi, un'Europa centrale che sviluppa la propria identità culturale senza le guerre contro i turchi e persino una diversa esplorazione delle "indie occidentali".

Nel 1071 a Manzikert Bisanzio perse il fior fiore delle proprie truppe e il controllo dell'Anatolia, regione dalla quale venivano in gran parte reclutate: l'efficienza dello strumento militare di Costantinopoli perse da un giorno con l'altro la sapienza accumulata nei secoli, iniziando un degrado inarrestabile.

In quello stesso anno sempre i turchi selgiucidi conquistavano Gerusalemme strappandola al tollerante califfo fatimida: cominciava quella persecuzione dei pellegrini cristiani che avrebbe portato alle Crociate.

Con l'impero bizantino ancora all'apice della sua forza, la storia delle Crociate avrebbe avuto una diversa fortuna: i turchi non avrebbero potuto esercitare grandi pressioni da nord sui regni crociati e probabilmente gli stessi "franchi" non sarebbero passati dal territorio bizantino nel loro lungo viaggio verso Gerusalemme, con più di una conseguenza.

Chi non voleva arricchire Venezia e Genova avrebbe percorso altre strade, sulle orme, magari, della Crociata di re Sigurd I di Norvegia: primo sovrano europeo a mettere piede in Terra Santa dopo aver attraversato la Manica e circumnavigato la penisola iberica.

Con un maggiore sostegno dall'Europa e con i turchi affaccendati altrove, Baldovino re di Gerusalemme sarebbe riuscito a conquistare l'Egitto, cambiando probabilmente anche la storia dell'Africa.

Credo che avremmo avuto un Rinascimento profondamente diverso: alle guerre italiane avrebbe partecipato anche l'Impero bizantino, che avrebbe detto la sua anche nelle guerre di religione.

Tutta l'Europa dall'Adriatico al Mar Caspio ha conosciuto secoli di attriti contro i turchi, generando in questo processo tensioni violentissime: il diciannovenne indipendentista serbo Gavrilo Princip (chissà perché in Italia è chiamato anche Princic...) avrebbe sparato ad un erede di Bisanzio e non ad un Arciduca d'Austria e forse la Prima guerra mondiale sarebbe scoppiata per un altro motivo o con altre modalità: l'Austria-Ungheria avrebbe avuto anche Bisanzio oltre la Russia ai confini orientali e molte meno speranze di vincere.

Forse la Prima guerra mondiale non ci sarebbe nemmeno stata.

Certo la Jugoslavia e l'Albania avrebbero avuto un' omogeneità etnico-religiosa maggiore e quindi non avremmo conosciuto né le guerre balcaniche, né guerre jugoslave né la guerra del Kossovo.

Lo stesso impero Ottomano sarebbe risultato più omogeneo al suo interno, più compatto e controllabile: forse, quindi, niente "grande malato d'Oriente", nessuna dissoluzione e spartizione dopo la Prima Guerra Mondiale (alla quale comunque non avrebbe partecipato), nessuna questione irachena.

La scoperta dell'America avrebbe subito un rinvio di qualche decennio, perchÈ questa fu accelerata e sostenuta proprio dai profughi della caduta di Costantinopoli, che vennero impiegati dai re cattolici come matematici e cartografi, utilizzando le finissime abilit‡ logico-analitiche che avevano sviluppato in secoli di dispute teologiche.

Insomma avremmo conosciuto una colonizzazione delle Americhe diversa, perché con le vie dell'Oriente chiuse da Bisanzio e senza un turco da tenere a bada nel Mediterraneo, Venezia e Genova avrebbero trovato conveniente incamminarsi oltre le Colonne d'Ercole: e in Brasile oggi si parlerebbe l'italiano.

Ho fatto correre un po' la fantasia e lascio a voi proseguire con le congetture.

Invece a Manzikert i bizantini furono sconfitti dai turchi: non perché fossero più deboli o meno abili militarmente, ma perché noi occidentali esercitammo una delle attività che ci riescono meglio: il tradimento.

Perché il tradimento è la facoltà del libero arbitrio portata alle estreme conseguenze: è Lucifero che si ribella, Adamo ed Eva che condividono il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, Prometeo che ruba il fuoco, Bruto e Cassio che pugnalano Cesare, Giuda che vende Cristo.

Il tradimento è più prosaicamente la capacità di formarsi un'opinione indipendente, di indagare liberamente sui propri interessi individuali anche quando sono in contrasto con quanto c'è di più sacro e intoccabile. La facoltà di scegliersi autonomamente amici e nemici, fedi, convinzioni, passioni.

Bisanzio, travagliata da continue guerre civili, da lotte intestine e fratricide era la patria del "libero arbitrio" e nel contempo la sua prima vittima.

Così l'Occidente già nell'800 si era diviso su una questione fondamentale come l'unicità dell'Impero con l'incoronazione ad imperatore di Carlo Magno, che indebolì sia l'Impero bizantino che la posizione interna al cristianesimo del patriarca di Costantinopoli a vantaggio di quella del papa di Roma.

Un Occidente che all'epoca aveva da poco segnato i limiti di culmine dell'attacco concentrico dei Califfi arabi: nel 717-718 Costantinopoli aveva resistito all'assedio mussulmano e Carlo Martello, 14 anni dopo a Poitiers, aveva messo il secondo paletto (a mio giudizio meno importante del primo).

Nel 1041 i normanni espulsero bizantini dall'Italia e nel 1056 il grande scisma sancì la definitiva rottura tra la chiesa cattollica romana e la chiesa ortodossa.

Nel 1071 Romano fu vittima di una congiura alla quale partecipavano il suo luogotenente Andronico Ducas, che comandava le truppe della seconda linea a Manzikert, un altro comandante che agiva in copertura da minacce su un fianco e persino sua moglie.

Quando ancora il destino dell'esercito bizantino era in bilico, sul piatto della bilancia si pose decisivo il tradimento di Andronico che invece di sostenere il suo imperatore lo abbandonò alla sconfitta ritirandosi dal campo di battaglia.

Nel secolo seguente, ad impedire che Bisanzio si riprendesse e a dare una mano al successo finale dei turchi furono tra gli altri i veneziani.

Durante la Quarta Crociata, nel 1204, nonostante una scomunica papale, questi ultimi assieme agli Hoenstaufen conquistarono Costantinopoli, che venne assediata, presa e saccheggiata due secoli e mezzo prima che lo facessero i Turchi.

Solo nel 1261 i bizantini riuscirono a reimpadronirsi di Costantinopoli, ma il tempo perduto (57 anni) non fu mai più recuperato.

Da quel momento in poi, Bisanzio non sarebbe più stata in grado di contenere l'espansionismo turco.

Ed è veramente significativo che sia riuscita a resistere quasi altri due secoli prima di cedere definitivamente: la capacità di sopravvivenza imparata in molti secoli compì già un miracolo.

Robert Bruce
00giovedì 28 gennaio 2010 23:01
le cause e le motivazioni della quarta crociata
Per quanto riguarda la quarta crociata non c'era nessun progetto di conquistare Costantinopoli. La crociata nasce con le migliori intenzioni dallo sforzo e dall'energia di papa Innocenzo III, che non accettava l'idea che Gerusalemme fosse ancora in mani islamiche. Sono una serie di eventi che si sovrappongono e coincidono temporalmente a far dirottare la crociata dai suoi obiettivi originari.
Il primo: i baroni incaricati di contrattare con Venezia il trasporto delle truppe, hanno probabilmente esagerato sul numero dei crociati, i veneziani infatti doveveno trasportare 4.500 cavalieri con i loro cavalli, 9.000 scudieri, 20.000 fanti, fornire i viveri per nove mesi e una scorta di 50 galere, per un prezzo di 5 marchi d'argento per ogni cavallo e 2 per ogni uomo, per un totale di 85.000 marchi, e l'accordo prevedeva anche la divisione a metà delle eventuali conquiste. I veneziani chiesero un anno di tempo per preparare la flotta. Da notere che il Papa fece aggiungere all'accordo il divieto di rivolgere le armi contro altri cristiani, a meno che questi non ostacolassero la crociata.
Il secondo: La rivolta di palazzo a Costantinopoli che era costata il trono a Isacco II e l'arresto di suo figlio Alessio Angelo, la cui sorella Irene era moglie di Filippo di Svevia, che dopo la morte di Enrico VI, era un possibile candidato al trono imperiale di Germania.
Alessio Angelo era fuggito dalla prigionia e si era rifugiato in occidente chiedendo aiuto per riconquistare il trono imperiale di Costantinopoli. Il papa non si fidava molto di Alessio e preferiva cercare un accordo con Isacco II.
Il terzo: all'appuntamento a Venezia nel 1202 non si presentarono i 35.000 crociati previsti, ma solo 15.000 circa e la somma che i baroni riuscirona a racimolare era solo di 51.000 marchi, ne mancavano 34.000 per arrivare alla cifra pattuita. La morte del conte di Champagne aveva fatto diminuire il numero di partecipanti alla crociata, ma una parte si imbarcò per proprio conto da Marsiglia e quindi non si presentarono a Venezia come pattuito.
Fu a quel punto che il Doge Dandolo fece un'offerta ai crociati, avrebbe concesso una dilazione per il resto della somma da pagare se questi lo avessero aiutato a conquistare Zara, che si era ribellata a Venezia e si era posta sotto la protezione del re d'Ungheria, anch'egli crociato. I baroni si accordarono con Venezia che dopo la presa di Zara avrebbero proseguito per l'Egitto come meta principale della crociata, ma si scontrarono con l'opposizione di molti crociati che non volevano combattere contro altri cristiani e quindi abbandonarono la crociata, fra questi vi era Simone di Monfort. Il legato pontificio si recò a Roma per avere disposizioni dal Papa, il quale proibì di attaccare Zara, ma i crociati rimasti disubbidirono e conquistarono la città nel novembre del 1202. I crociati e i Veneziani furono scomunicati, ma in seguito Innocenzo III tolse la scomunica ai crociati lasciandola solo ai veneziani. Il legato pontificio lasciò la crociata e giunse Bonifacio del Monferrato, ma il problema del pagamento ai veneziani non era stato risolto.
Fu a quel punto che giunsero a Zara degli inviati del giovane Alessio Angelo con una proposta molto allettante per i crociati e i veneziani, sempre tentati di anteporre i loro interessi a quelli della Cristianità. Aessio chiedeva ai crociati il loro aiuto per riconquistare il trono di Bisanzio e in cambio offriva ai crociati una ricompensa di 200.000 marchi d'argento, avrebbe provveduto ai viveri per le loro spedizione, e fornito un contingente di 10.000 uomini, inoltre,e non meno importante, assicurava la sottomissione della Chiesa greca a quella di Roma.
Si è dibattuto molto sul ruolo avuto dai veneziani nel dirottamento, alcuni hanno sostenuto che sarebbero stati pagati dal sultano d'Egitto, col quale avevano ottimi rapporti commerciali, per dirottare la crociata. certamente da tempo i veneziani erano in pessimi rapporti con i bizantini, fin dal 1171 e ancora di più dopo i massacri di latini del 1182, ma certo non potevano sapere che i crociati non avrebbero avuto tutti i soldi per pagare il trasporto.
Comunque furono questi eventi all'origine della conquista di Costantinopoli, ma questo fu possibile perchè l'Impero ormai era in fase di disgregazione e in preda a conflitti interni che ne minavano la solidità e la resistenza, qualche decennio prima, sotto la dinastia dei Comneni, tutto questo non sarebbe stato neppure lontanamente possibile.

per il resto concordo con Xost e con Zotti, tutto ebbe inizio con Manzikert. Poche battaglie, come questa, hanno avuto così tanto peso sugli eventi dei secoli seguenti, non solo per l'Impero d'Oriente, ma per l'europa tutta. Mai forse nella storia, il gesto (tradimento) di pochi a Manzikert, ebbe così nefaste conseguenze per tanti popoli nei secoli seguenti, e ancora oggi ne risentiamo gli effetti. non credo che il sacco di Costantinopoli del 1204 abbia accelerato la fine dell'Impero, che era ormai in decadenza anche per rivalità e continue lotte intestine. L'unica opportunità per l'Impero, e viceversa, sarebbe stata un'alleanza vera e duratura, con i regni latini in Terra santa, perchè gli eserciti crociati e bizantini assieme sarebbero stati imbattibili per chiunque, Saladino e Baybars compresi. Purtroppo questo fu capito solo da pochi regnanti di entrambi gli schieramenti, forse solo Manuele Comneno per i bizantini e Baldovino III e suo fratello Amalrico, l'avevano capito e cercarono di attuarlo, ma i crociati erano divisi e il sospetto e la diffidenza reciproca ha sempre prevalso.....purtroppo.




Xostantinou
00venerdì 29 gennaio 2010 09:34
Però il colpo del 1204 non fu mai riassorbito dallo stato bizantino, nonostante l'esperimento di Nicea si mostrasse molto più solido ed efficace di quello che era l'Impero unito pre-crociata...
Robert Bruce
00venerdì 29 gennaio 2010 12:55
quello è vero, ma andare a offrire 200.000 marchi ai veneziani, conoscendoli bene come i bizantini, era un invito a nozze che non si sarebbero mai lasciati sfuggire. In sostanza, e senza negare le responsabilità dei crociati e soprattutto dei veneziani, i bizantini si sono rovinati con le proprie mani......


Xostantinou
00venerdì 29 gennaio 2010 13:54
sarebbe bastato mettere al fresco padre e figlio invece di mandare in esilio Alessio
GlaucopideSophia1
00venerdì 29 gennaio 2010 14:14
Vorrei fare qualche riflessione.
Dopo Manzikert l' impero si riprende bene, secondo stime di vari storici la popolazione imperiale nel XII secolo è quasi uguale a quella di inizio XI , il che vuol dire che le terre perdute erano povere di popolazione , ed essendo soprattutto montagnose o desertiche probabilmente povere in tutti i sensi, importanti solo a livello strategico, quindi la crescita demografica nelle terre ancora romane è riuscita a sopperire la perdita, le entrate sono più o meno simili, forse persino superiori in epoca comnena, l' esercito centrale ha gli stessi numeri, solo quello provinciale è numericamente inferiore, ma questo solo perchè prima doveva sorvegliare un territorio ben più vasto, e gran parte del esercito non era sulla frontiera e non fu chiamato a combattere per un secolo, quindi le forze combattenti erano più o meno uguali, anche la flotta non sembra aver avuto flessioni, le repubbliche marinare erano utili in funzione anti normanna, ma nel mar nero , egeo e mediterraneo orientale i romani continuarono a combattere efficacemente con la propia flotta, quindi la decadenza non avviene con Manzikert, che è solo una battuta di arresto, Miriocefalo non fu un disastro, manuele al inizio della sua cariera incappò in una disastro simile, ma dopo pochi anni era di nuovo alle porte di iconio , il clan comneno diminuì poco per le perdite nella battaglia, le perdite maggiori le fece andronico, difatti dopo Miriocefalo i turchi persero due battaglie subendo gravi perdite e nel 79 furono costretti a firmare un trattato di pace molto sfavorevole, che non venne applicato per la morte di manuele, ma che probabilmente avrebbe ridato ai bizantini il dominio di gran parte del altopiano.
Il perchè i turchi conquistarono l' imperò è da imputare all' occidente , prima di tutto ai normanni, che costrinsero ha mantenere sempre grandi forze nel adriatico , forze che se no sarebbero potute essere impiegate in oriente, e costrinsero anche agli accordi con le repubbliche marinare, accordi positivi con genova, pisa e ancona, ma negativi con venezia, in secondo luogo le crociate , in tutte le prime tre crociate ci fu un tentativo di conquista di costantinopoli, nella prima fu goffredo di buglione a provarci, nella seconda ci fu battagli davanti le mura , la sconfitta tedesca convinse corrado ad andare oltre, per evitare una nuova possibile crociata l' impero fu costretto a spendere risorse per gerusalemme ed ha mettere in secondo piano l' anatolia, inoltre dovette fare una dispendiosa politica diplomatica con sri, papa, francia, aragona e inghilterra, provando a creare fronti contrapposti, ma in equilibrio , fu questa politica che indebolì l' impero , ma non si poteva fare diversamente, il colpo di grazia lo diedero i veneziani che non riuscivano a vedere oltre il loro naso, ma anche lì il colpaccio fu possibile grazie ad uno scarica barile impressionante, visto che l' esercito crociato si trovò in grande difficoltà e dal altra parte ci si arrese troppo facilmente quando si avevano i numeri per vincere.
Sicuramente senza la 4 crociata sarebbero cambiate molte cose, nel XIII secolo i turchi erano già deboli prima del invasione mongola, il regno di sicilia sarebbe stato impegnato per 60 anni sul fronte italiano , liberando forze e risorse e rendedo molto meno importanti le repubbliche , probabilmente con un buon imperatore in pochi anni si sarebbe arrivati al eufrate.
Xostantinou
00venerdì 29 gennaio 2010 15:07
secondo me le tue stime sono sin troppo ottimistiche, quanto dici è vero in parte, ma perdendo l'anatolia (che non è l'anatolia attuale, desertificata da secoli di sfruttamento turco) persero anche il loro maggiore serbatoio militare asiatico, dal quale traevano tra l'altro la stragrande maggioranza della propria cavalleria.
Ergo dire che sarebbero arrivati all'eufrate secondo me è eccessivo, ma riportare i confini a Tarso ed Amasea forse sarebbe stato possibile...

il tuo discorso sull'adriatico è giustissimo.
Guaro90
00venerdì 29 gennaio 2010 19:01
DOMANDE VARIE E RINGRAZIAMENTI
scusate se non ho risposto subito ma mi sono quasi trasferito in universita' per studiare e non ho avuto accesso al pc... grazie mille per le risposte da voi fornite, sono state veramente esaurienti e complete, mi hanno rattristato parecchio pero'... all'idea che dalle follia di pochi uomini sia stata condizionata la storia di tutta europa e la fine di un impero cosi straordinario come quello bizantino...

PS.: Avrei altre domande sull'impero bizantino, quale era il livello di istruzione, la sanita', la struttura sociale dell'impero(sotto manuele) e l'organizzazione economica?
Grazie mille e scusate per il disturbo ma sono assetato di sapere :)


GlaucopideSophia1
00venerdì 29 gennaio 2010 22:57
Dal punto di vista del istruzione dipendeva dalla zona, a costantinopoli c' erano moltissime scuole elementari, si scuole secondarie ne sono state individuate almeno 5 (in queste scuole si approfondiva la grammatica e la retorica oltre a varie materie scentifiche come la matematica, in molte cose sono paragonabili ai nostri licei), più una scuola finanziata dallo stato presso santa sofia, con 12 professori, 3 per le materie sacre e gli altri per quelle scentifiche e per la giurispudenza e filosofia, possono sembrare poche , ma per allora sono davvero tante, in occidente apparte le nascenti università non c' erano scuole simili, e diffatti i cronisti occidentali ne parlano come una stanezza "greca", presso gli arabi le scuole insegnavano a leggere ed a scrivere per poi studiare solamente il corano, se si voleva imparare altre materie bisognava prendersi un maestro privato, cosa molto costosa, a costantinopoli per rendere la cultura più accessibile il patriarca Agapeto fece copiare vari importanti libri per far scenderne il prezzo , i professori non imponevano di acquistare i libri, dettavano la parte di testo agli alunni , la stessa situazione troviamo a tessalonica e probabilmente in città come trebisonda, efeso e nicea, invece sappiamo che ad atene l' ignoranza regna sovrana ci si lamenta del fatto che gli ateniesi non sanno chi è atena e cosa rappresentano i basso rilievi del partenone, quindi dipende dal posto.
L ' insegnamento era strutturato in questo modo, il maestro elementare (si iniziava a 6 anni)isegnava a leggere ed a scrivere e delle prime nozioni di aritmetica, poi passava a far studiare le favole di esopo, il Grammatico (a 10 anni)invece insegnava a leggere e capire i testi della grecia classica grazie ad alcuni libri di testo i più diffusi erano "arte della grammatica" di dionisio (II secolo ac) e canoni di teodosio(500 dc), questo per quanto riguarda il livello grammaticale, venivano fatte studiare a memoria e commentate l' illiade e l' odissea, solitamente si doveva studiare e poi spiegare 30 versi si omero al giorno (i migliori studenti arrivavano a 50), infine solitamente il corso scolastico terminava con il retore, gli allievi arrivavano da lui a 14 anni ,i libri di testo erano progymnasmata (testi modello in pratica, il più famoso era datato IV secolo, erano presenti esempi di favola, narrativa,aneddoti ,massime morali,refutazioni, confermazioni, luoghi comuni, elogio, biasimo,comparazione,personificazione, descrizione, proposta di legge e questione di carattere generale), e sempre con lo stesso nome erano utilizzati quello di nicola di mira (V secolo) e basiliace (XII), nel XII secolo inoltre si facevano studiare callistrato e procopio di gaza,poi orazioni di demostene, eschine e libanio, dopo questi studi lo studente doveva scrivere dei discorsi immaginandosi come un personaggio storico del atene del IV o V secolo (la cosa può sembrare strana ,ma evidentemente solleticava maggiormente l' immaginazione degli allievi), infine si studiavanoi 4 trattati di ermogene di tarso.
A questo punto chi voleva continuare sulle materie scentifiche come la medicina, aritmentica, algebra, geometria e astronomia o umanistiche come filosofia e giurispudenza andava presso santa sofia .


Dal punto di vista sanitario erano presenti vari ospedali, la ricerca continuava visto che abbiamo nuovi testi medici propio nel XII, e naturalmente nulla era stato dimenticato dei testi del passato , adifferenza del occidente (fondamentalmente perchè non si conosceva il greco) e del mondo arabo (colpa degli integralisti islamici, che vietarono per lungo tempo la traduzione apparte per pochi testi di ippocrate e galeno, che venno comunqe modificati in modo che non smentissero il corano), gli ospedali avevano almeno una ventina di posti letto ed a costantinopoli erano molti , solitamente erano collegati ad un monastero, ma i medici erano laici, i monasteri avendo sempre grandi propietà si occupavano dei finanziamenti per mantenere gli ospedali in funzione, c' erano anche medici donna e si differenziava fra chilurghi e medici.
Erano presenti vari bagni pubblici , più piccoli di quelli di età romana, a costantinopoli ne sono stati individuati almeno 25, naturalmente i ricchi avevano le propie terme personali, apparte i monaci che potevano farsi il bagno solo poche volte, i testi ci dicono che prefelibilmente si facevano 2 bagni alla settimana.

La società era molto mobile, uno straniero poteva far carriera velocemente, come un contadino poteva diventare imperatore, solitamente per questo ruolo si prediligeva un generale , in questo periodo i comneni davano questi incarichi a persone imparentate direttamente con loro spesso attraverso matrimoni (diversi generali di grande potere non erano comneni di nascita, molti non erano neanche romani, ci sono parecchie famiglie turche, arabe, normanne e russe), era un modo per evitare possibili rivolte e per cercare di tenere la cosa pubblica in famiglia, invece fra i funzionari civili (anche di alto livello) era difficile trovare qualcuno imparentato con i comneni, quindi fondamentalmente non c' erano caste .
Guaro90
00venerdì 29 gennaio 2010 23:25
Grazie Glauco ^^ gentilissimo come sempre!!!!
Dato che sto studiando medicina e storia della medicina rientra in un esame che dovro' dare a meta' febbraio, mi sono accorto a mio malincuore che tutto la storia della medicina orientale non viene neanche nominata ne' quella araba ne' quella bizantina e questo mi ha dato molto da fare perche' sono sicuro che fossero avanti anni luce rispetto all'occidente di quel periodo...
Domande: potevano sezionare i cadaveri? Avevano gia' sviluppato un approccio di tipo "scientifico" oppure si basavano ancora sui testi aristotelici e ippocratici?
La chiesa greca-ortodossa osteggiava la ricerca scientifica?
C'era censura?
A livello di fognature come la situazione? a cielo aperto o chiuse?
La viabilita' era accettabile?(le strade romane erano ancora utilizzabili?)
Sono uno scassa balle lo so ma non resisto XD

PS: se continuo cosi' dopo la laura in medicina mi faccio anche quella in storia :P


Xostantinou
00sabato 30 gennaio 2010 09:48
La Chiesa Ortodossa è da sempre una grande sostenitrice della cultura e della ricerca (difatti i conflitti tra scienza e chiesa comuni in occidente per l'Ortodossia sono un non-problema, visto che la fede e la scienza sono considerati due mondi a se che non hanno motivo di ostacolarsi a vicenda), infatti nei villaggi la formazione di base era affidata al sacerdote del luogo, che si occupava di fornire i primi rudimenti (leggere e scrivere) e di insegnare le basi culturali, visto che per i fedeli ortodossi è alquanto comune a qualsiasi livello sociale la conoscenza magari solo parziale di alcuni testi di patristica. Quindi diciamo che anche l'ultimo dei contadini aveva gli strumenti di base per proseguire gli studi.

A differenza del mondo occidentale (la situazione italiana però era particolare) il sistema viario e fognario romano era fin dove e quando possibile mantenuto in perfetta efficienza.
GlaucopideSophia1
00sabato 30 gennaio 2010 10:43
Allora le dissezioni erano permesse, ma non abbiamo informazioni riguardo a dissezione in epoca bizantina, d' altronde non c'era bisogno, in epoca antica erano state fatte moltissime dissezioni , le descrizioni sono ottime, perfino si erano fatte alcune dissezioni a persone ancora vive (condannati a morte) per vedere come funzionava il corpo , possedevano moltissimi trattati anatomici quindi, utilizzavano il canone scentifico per diagnosticare le malattie, ed erano ad un livello molto avanzato in chilurgia , diversi strumenti e tecniche sono utilizati acora oggi, naturalmente non potendo conoscere i batteri non utilizzavano camere sterili , e quindi molti pazzienti morivano per infezioni, riuscivano ad individuare le emoraggie interne tentando poi di intervenire, c' era un intenso studio sulla colonna vertebrale, e riuscivano anche ad diagnosticare il cancro (non sò come senza gli scanner) , l' imperatrice teodora morì di cancro al seno, quando se ne accorsero il cancro aveva già dato metastasi , ma sappiamo che in altri casi erano riusciti a salvare delle donne, naturalmente mediante intervento chilurgico (non avevano la morfina, ma utilizzavano l' oppio), altri interventi chilurgici praticati erano al cristallino, sappiamo di separazioni di gemelli siamesi, litotripsia nella vescica, sappiamo di interventi di chilurgia plastica per orecchie, naso ,guance, interventi su aneurismi e tracheotomie , cercavano di curare il diabete attraverso una dieta , gli argomenti maggoiormente trattati erano veleni, oftalmologia, cosmesi, ginecologia, reumi, minerali e fitologia .

Galeno era alla base, ma nel corso dei secoli molti medici avevano aggiunti in testi le loro esperienze, che spesso contraddivano ippocrate, ma a livello ufficiale ne mantenevano la teoria, la medicina insomma si era evoluta.

Dal punto di vista delle strade erano mantenute agli stessi livelli di epoca romana, nella capitale le vie principali erano pavimentate , solo le secondarie erano di terra battuta e mal mantenute, le grandi arterie che collegavano le varie città erano molto curate (anche perchè se no l' esercito avrebbe avuto difficolta a spostarsi) , le fogne erano sotteranee, gli acquedotti funzionavano e l' acqua in ecesso veniva immagazinata in cisterne, in modo che non andasse sprecata.
Xostantinou
00sabato 30 gennaio 2010 11:07
esatto...
Guaro90
00sabato 30 gennaio 2010 12:37
Grazie mille per le risposte anche a te Xostantinou grazie mille per la disponibilita'!!!
Dato che ho mille domande e non vorrei intasare il forum mi potreste consigliare libri e testi anche universitari riguardanti l'impero bizantino?
Grazie ancora!!
Xostantinou
00sabato 30 gennaio 2010 17:46
la lista potrebbe rivelarsi chilometrica (con una nota spese sul migliaio di euro)...e per quanto mi riguarda comunque limitandomi al mondo politico-militare, senza addentrarmi in aspetti come arte e medicina...

comunque il progetto del nostro forum è proprio quello di soddisfare la curiosità della gente, quindi chiedi pure senza problemi
GlaucopideSophia1
00lunedì 1 febbraio 2010 20:25
Vediamo alcuni testi utili , se desideri qual cosa di simile ad un opera enciclopedica in italiano c'è solo Il mondo bizantino edito dalla enaudi, per ora si divide in due testi ed arriva fino al 1204, però a un costo notevole , 75 euro a libro (sono 2 quindi 150), secondo me migliore come enciclopedia (ma in inglese, quindi se non lo si conosce bene ....) è la The Oxford handbook of Byzantine studies , qui c'è un anteprima :

books.google.com/books?id=Pnkxofhi4mQC&printsec=frontcover&dq=oxford+byzantine&hl=it&cd=2#v=onepage&q=...

Se invece ti interessa il lato militare in italiano c'è l' opera di treadgold Bisanzio e il suo esercito 284-1081, molto interessante è anche il testo di cimino "L'esercito romano d'Oriente. Da Giustiniano ai Comneni ", interessanti sono anche le opere di haldon , ma sono in inglese.

Infine per i rendiconti storici è ancora un buon testo per introdurre l' argomento quello di Ostrogorsky, in molte teorie superato , ma non gli avvenimenti storici, un altro testo fatto molto bene, ma in inglese ,è quello di tradgold in cui ci sono informazioni difficili da trovare in altri testi, "A history of the Byzantine state and society‎".

Per la società sono utili "L' uomo bizantino " di cavallo e "figure bizantine" di diehil.

Menzione particolare va "alla grande strategia del impero bizantino " di luttwak .
Xostantinou
00martedì 2 febbraio 2010 09:24
poi ci sono i testi di Kazdan e Ronchey...le edizioni del centro internazionale di studi bizantini di Dumbarton Oaks...
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