si, è errata.
Scimitarra e Sciabola sono praticamente sinonimi, in quanto il termine ungaro "Szablya", dal quale viene fatto derivare il termine "sciabola", è un imprestito linguistico dal persiano "Shamshīr", dal quale a sua volta viene fatto derivare il temine "scimitarra". Ed in entrambi i casi la parola significa molto banalmente "spada", come accezione generica. Già i greci in età ellenistica conoscevano il termine σαμψήρα/sampsēra, che indicava le spade usate dai persiani achemenidi, chiamate appunto in lingua persiana shamshīr, ma anche in quel caso significava semplicemente "spada", e non quell'arma dalla foggia caratteristica e ben definita che noi conosciamo come sciabola/scimitarra (in epoca moderna si tende a collocare la sciabola come arma da cavalleria e la scimitarra come omologa di fanteria).
La "spada curva ad un solo taglio" (perché è questo che è, al di la che la si chiami sciabola o scimitarra) deriva dalla cinese Dao, ed è arrivata in europa e medio oriente a cavallo tra il IX° ed il X° secolo da popolazioni originarie dell'asia centrale ai confini dell'impero cinese, e da li è migrata assieme a questi temibili guerrieri fino in India, Persia ed in Pannonia; nel mondo musulmano dei secoli VI°-VIII° si usavano spade di foggia romana (spathion) o persiana, in ogni caso dritte ed a doppio taglio, come erano in uso all'epoca anche in India,infatti le spade curve arrivano in india verso il XIII° sec. al seguito degli invasori turchi musulmani, e proprio verso il IX°-X° sec. anche nel mondo romèo viene introdotto per la fanteria degli skoutatoi il paramērion (παραμήριον), che non è nient'altro che la versione romèa della sciabola/scimitarra da fanteria.
[Modificato da Xostantinou 03/12/2010 12:29]
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”