beh sistemi erano vari, la navigazione mediterranea non era quella atlantica, né quella artica e fluviale degli scandinavi.
Nel mediterraneo si usavano le galee di derivazione greco-romana praticamente fino all'avvento delle navi a vapore. Le navi erano generalmente costruite con tavole di legno resinoso stagionato intervallati da lana o corda imbevute di pece, inoltre l'esterno dello scafo durante il calafataggio veniva spalmato di una mistura di resine e bitume per impermeabilizzarle...praticamente il primo utilizzo dell'asfalto nella storia. La navigazione come nell'epoca classica era costiera, le navi non avevano uno scafo tale da permettere di affrontare il mare aperto e nemmeno l'inverno, inoltre essendo navi principalmente a remi erano necessari molti viveri ed acqua e lo spazio era limitato, questo insieme di cose costringeva a navigare con la costa sempre a portata di mano per qualsiasi evenienza, e si navigava solamente da maggio a settembre, quando il clima era meno burrascoso.
un po' d immagini:
nave mercantile tardo-antica
Dromone bizantino
Nave Vichinga
Galea grossa veneziana del 1500
[Modificato da Xostantinou 19/06/2010 16:24]
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”