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Caduta delle repubbliche

Ultimo Aggiornamento: 22/05/2012 12:16
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Patrikios
Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
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20/05/2012 21:36
 
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tema storico-economico
Credo che questo sia un argomento storico/economico interessante.

Spesso quando andiamo al liceo leggiamo che le repibbliche marinare entrano economicamente in crisi dopo Vasco da Gama, ma è davvero così ?
Osservando i documenti ufficiali della repubblica di venezia posso dirvi che non è vero.
Propio nel periodo considerato negativo Venezia apre nuove filiali in oriente , ha quartieri ad Aleppo, Tripoli, Alessandria e il Cairo , in ognuno delle quali operano diverse compagnie oltre a molti singoli mercanti.
La vera crisi per Venezia arriva solo nel 1700, ora nasce spontanea la domanda "perchè?"

Partiamo dal inizio, le navi europee per arrivare in india devono circunavigare l' africa, per riuscirci sono necessarie navi tecnologicamente avanzate per l' epoca con equipaggi esperti (l' altantico non è un oceano calmo come l'indiano), dalle carte si evince che i naufragi erano frequenti senza poi contare i pirati che imperversavano qua e la , a tutto ciò si aggiunge il fatto che le navi annualmente utilizzate per questi viaggi erano relativamente poche e necessitavano molto tempo per giungere a destinazione.
Il risultato di tutto questo fu che la domanda europea non poteva materialmente essere soddisfatta da lisbona , nemmeno quando si aggiunsero inglesi e olandesi su quelle rotte, inoltre confrontando i prezzi sembra che le repubbliche italiane riuscissero a mantenere costi più competitivi, come mai ?
Osservando bene la risposta più logica è questa , i mercanti arabi per andare in india e tornare al cairo ci mettevano meno di 6 mesi ,necessitavano di barche meno costose ed erano attive molte più società , di conseguenza ogni anno importavano quantità maggiori di beni , vendendoli agli italiani a costi vantaggiosi (dato che per loro il viaggio era molto meno costoso rispetto agli europei), quindi gli italiani potevano contrastare sul mercato efficaemente i portoglesi, gli inglesi e gli olandesi.

A questo punto la domanda è "cosa succede nel 1700 ?"

I veneziani chiudono tutti i quartieri e gli unici mercanti che vanno in oriente sono coloro che vendono caffè, perchè ?
Prima di tutto alcune merci che un tempo era possibile trovare solo in oriente iniziono ad essere prodotte anche in altri paesi , ad esempio la seta in francia.
Secondo c'è un cambio di gusti , ora vanno di moda le spezie occidentali, come la vaniglia , se guardate le varie compagnie delle indie ormai fioriscono non tanto per il commercio quanto per il posseso di territori .

Cosa ne pensate voi ?




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Komes
20/05/2012 23:04
 
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Credo che come dici te cambiano i gusti, forse nell'700' comincia a nascere un po di nazionalismo europeo...

Se ho detto minchiate fermatemi :D








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
21/05/2012 00:24
 
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L'unica minchiata che hai detto è quella del nazionalismo, in quanto è una malattia mentale che dilaga in europa solo dopo la tempesta rivoluzionario-napoleonica.



Sicuramente è molto acuta l'osservazione su costi e distanze, il commercio tra il mondo musulmano e le indie era una rete fitta e stretta sin dalla conquista araba dell'Impero Sassanide e dell'Asia Centrale, quindi si poteva contare su una rete commerciale efficiente e collaudata.

Glauco, ti rimando una riflessione...non è strano che la fine di questa rotta collaudata coincida paradossalmente con la fine delle lunghissime ostilità Ottomano-Safawidi, quando viceversa questo status di pace avrebbe dovuto favorire i commerci?



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Komes
21/05/2012 11:21
 
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Re:
Xostantinou, 21/05/2012 00.24:

L'unica minchiata che hai detto è quella del nazionalismo, in quanto è una malattia mentale che dilaga in europa solo dopo la tempesta rivoluzionario-napoleonica.






Lol è l'unica cosa che ho detto :D













« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Moirarchos
21/05/2012 16:52
 
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Molto Interessante!

Ma penso che gli stati europei più grandi avessero anche flotte più grandi a confronto delle città italiane, che forse erano in difficoltà a operare in difesa delle proprie rotte commerciali su una rotta che andava da Gibilterra al sub-continente indiano, senza avere basi d'appoggio e nenche i numeri (poolazione, esercito, ecc) per coprire tutto il territorio con scali e basi navali, senza contare che erano già "basate" nei porti della Terra Santa.

La pace tra i Turchi e i Persiani avrebbe giocato in senso favorevole, ma dove c'è una guerra ci sono sempre esigenze da entrambe le parti.
Nel mondo antico/mediovale i meranti potevano operare in zone di guerra aumentando il prezzo dei beni (diversamente da adesso dove il business pulito evita le zone calde)
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Patrikios
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Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
21/05/2012 17:46
 
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Re:
Giulio.1985, 21/05/2012 16.52:

Molto Interessante!

Ma penso che gli stati europei più grandi avessero anche flotte più grandi a confronto delle città italiane, che forse erano in difficoltà a operare in difesa delle proprie rotte commerciali su una rotta che andava da Gibilterra al sub-continente indiano, senza avere basi d'appoggio e nenche i numeri (poolazione, esercito, ecc) per coprire tutto il territorio con scali e basi navali, senza contare che erano già "basate" nei porti della Terra Santa.

La pace tra i Turchi e i Persiani avrebbe giocato in senso favorevole, ma dove c'è una guerra ci sono sempre esigenze da entrambe le parti.
Nel mondo antico/mediovale i meranti potevano operare in zone di guerra aumentando il prezzo dei beni (diversamente da adesso dove il business pulito evita le zone calde)




Vedi, agli italiani interessava solo il mediterraneo , la loro flotta era più che adeguata per difendere questa rotta (sia a livello militare che privato) e avevano molte basi d' appoggio, idem si può dire per gli arabi nel oceano indiano.
In realtà erano gli altri stati europei ad avere una situazione precaria nel oceano indiano, avevano creato molti scali , ma in realtà erano insufficenti rispetto alla mole del viaggio, senza contare che cercavano di dannegiarsi l' un l' altro, inoltre scali e flotte erano nei fatti in mano a compagnie private che avevano come interesse il solo ricavo immediato e spesso fecero errori di valutazione nel tentativo di ottenere facili guadagni , come risultato di tutto ciò divenne più probabile per una compagnia europea andare in crisi rispetto a quelle italiane prottette dalle repubbliche (difatti se guardate le compagnie alla fine andarono in crisi e gli stati le assorbirono creando un sistema simile a quello delle repubbliche che diede il via al colognalismo, ma questa è un altra storia) .





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Patrikios
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21/05/2012 18:34
 
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La Compagnia delle Indie Portoghese infatti era in guerra contro l'Impero Ottomano e compiva autentiche azioni di pirateria ai loro danni sia nel Mar Rosso che nel Golfo Persico, finché non riuscirono ad impadronirsi di importanti roccaforti come Hormuz ed altre nel Corno d'Africa (che decretarono la chiusura delle rotte navali ottomane con le indie)...la colpa principale è che all'epoca sultani come Solimano I davano la precedenza all'esercito di terra ed al controllo del Mediterraneo centro-orientale...e le galee turche non erano in grado di affrontare le navi oceaniche portoghesi, irte di cannoni...



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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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Moirarchos
22/05/2012 10:41
 
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è vero! Ma è meglio dare qualche riferimento di date in questo discorso, state parlando di periodi diversi.

Le compagnie delle Indie esercitavano un potere uguale a uno stato sovrano nei territori che occupavano, tanto che avevano ai loro comandi veri e propri eserciti per difendere i loro interessi e in alcuni casi (UK) l'esercito nazionale era a loro servizio e difesa in zone coloniali.

La gestione arrichì moltissimo le compagnie, ma la legge le mise in una posizione di Monopolio e persero competitività fintanto che si decise di chiuderle poichè non erano competitive come prima e danneggiavano il loro stesso sitema economico.

Gli Italiani non erano interessati ai traffici fuori dal mediterraneo, ma erano ora in affari ora in guerra con gli Ottomani. Come nella Battaglia di Lepanto!
però...Singolarmente gli Italiani erano presenti nelle imprese mercantili di altre nazioni europee ;)
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22/05/2012 11:51
 
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Si, è vero, infatti la questione si dipana attraverso due secoli cruciali per questo aspetto, ovvero dal '500 al '700, ovvero i secoli che hanno visto la gloria ed il tramonto delle potenze iberiche e la nascita del potere coloniale anglofrancese.



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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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Post: 2.166
Moirarchos
22/05/2012 12:16
 
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aprirò presto un Post sul Colonialismo degli stati europei, secondo me la colonizzazione Iberica presenta delle soprese.

è cmq un argomento molto interessante per capire la storia contemporanea!
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