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Gli dei di Sumer

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2014 17:08
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Patrikios
Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
10/06/2012 15:31
 
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Salve, volevo aprire una discussione sulla mitologia mesopomaica.
Ora vi starete chiedendo: "perchè ?"
Perchè in questi racconti ci sono molte similitudini con la bibbia , mi sembra quindi interessante parlarne, ma prima di iniziare con i confronti ho pensato di fare un riassunto sulle divinità mesopotamich, giusto per coloro che non le conoscono.

Partiamo dalla cosmologia.

(piccolo avvertimento, questa storia è molto antica , ha più di 5000 anni, ed è passata attraverso il filtro di molti popoli, per cui con il tempo alcuni elementi sono cambiati, io non vi narrerò tutte le versioni, provo a descrivervi quella che sembra la più antica o comunque la seguenza di eventi più logica [SM=g8499] )


In origine si formarono l' oceano d' acqua dolce (Apsû) e l'oceano d'acqua salata (Tiāmat), fra l' interazione dei due nascono i serpenti Laḫmu e Laḫamu che a loro volta generano Anšar e Kišar, questi poi generano An (cielo) e Ki (terra), che infine generarono gli dei.
In origine An e Ki erano inseparabili, poi arrivò il loro figlio Enlil (dio del aria) e li separò.
Esiste un mito babilonese sulla creazione , ma è originale (non viene da sumer , ma è stato scritto per una questione politica), quindi non ve lo narro ancora.

Per i sumeri il mondo era una gende sfera , nella metà inferiore c' era Apsû (l' oceano d' acqua dolce) dominato da Enki (dio della saggezza) , su di questo galleggiava la terra (separata però dal Apsû da uno spazio vuoto detto kur, ovvero gli inferi), sopra alla terra c' era uno spazio vuoto (l' atmosfera dominata da enlil dio del vento), al limite di questa c' era un guscio di metallo blu (il cielo governato da An), sopra il cielo c'era il mare primordiale (nammu che forse è il nome originale di Tiāmat, questa avvolge l' intera sfera).

Veniamo a qualche dio, al vertice di tutto c'era una triade (An, Enlil e Enki).

An o Anu era il dio del cielo (abitava infatti li, in una dimora fra le stelle), in origine capo degli dei.

Ellil (Enlil, Duranki): dio del vento e del atmosfera . Capo supremo degli dei. Detentore delle tavolette dei destini (oggetti simili al death note per intenderci). Non era amato, ma temuto (il vento del deserto), per questo era venerato e considerato il capo, e ciò era anche motivo d' attrito con Enki (Enlil era un re molto severo e arrogante, che puniva con crudeltà, non appare sempre giusto, anzi per certi aspetti è una piaga ,spesso è guidato solo dal ira, tanto che per un periodo verrà mandato nel kur a causa delle sue cattiverie (in quel caso si tratta di uno stupro) [SM=x2742444] .


Ea (Enki): dio delle acque (dolci), della saggezza e della magia. creatore degli uomini, è un dio astuto, inteligente e diplomatico, ma tende ad avere comportamenti un po libertini (va a nozze con donne e alcol), in pratica è una divinità creatrice e generatrice (opposta quindi a Enlil che è una divinità distruttrice), tende a rompere le regole ed ingannare gli altri (anche se lo fa a fin di bene), è il signore dei 100 me (i poteri della civilizzazione), in molti miti si vede attrito fra lui e il fratello in parte per una questione di succesione (enki è nato dopo, ma secondo alcuni miti è figlio della prima moglie di Anu, nammu, quindi si considera l' erede [SM=x2742482] , e non acceta che Enlil faccia il capo, soprattutto perchè è solo in grado di distruggere il lavoro di Ea, in altri è invece il primogenito spodestato , comunque alla fin fine è lui a far adare avanti la baracca, tanto che assegna i ruoili ai vari dei ei rispettivi territori, arriva perfino a costruire la casa a Enlil [SM=x2669477] ).

Nergal (Erra): dio della caccia, delle malatie e dei morti, domina il kur insieme alla moglie (Ereshkigal).

Shamash (Utu): Dio maggiore del Sole, della legge, della verità e della giustizia

Igigi: dei minori, in origine lavoravano per gli dei maggiori, ma si ribellarono a causa del trattamento schiavista di Enlil, quindi Ea creò gli uomini per fare il loro lavoro.


Origine del uomo:

In origine gli dei erano divisi in due Anunnaku (i figli di An e vovernatori del mondo) e gli Igigu (dei minori).
In paratica gli Igigu lavoravano i campi per mantenere gli Anunnaku, ma dopo diversi millenni di lavoro ininterrotto si stufarono e fecero scipero.
La protesta divenne violenta e ben presto attacarono la casa di Enlil (il più tirannico degli Anunnaku, che faceva lavorare gli Igigu come schiavi [SM=g8503] ), Enlil voleva combattere ed eliminarli [SM=x2742460] , ma An lo trattenne e inbastì una trattativa.
Per risolvere il problema venne convocato Enki (che se ne stava dormendo in fondo al oceano e non aveva sentito il richiamo[SM=x2742474] ).
Enki propose di creare uno schiavo che lavorasse per gli dei , questo schiavo era l' uomo.
Sarebbe stato immolato il dio we (capo della rivolta), il suo sangue sarebbe stato mescolato al argilla in questo modo nel uomo si sarebbe trovato uno spirito in grado di sopravvivere alla morte (Enki dice "L’ essere di cui parlo esiste già, dobbiamo solo imprimergli la nostra immagine, il nostro marchio – creiamo un essere a nostra immagine, che sia lui a portare il fardello degli dei").
Enki decise inoltre di rendere l' uomo ad immagine degli dei.
Alla fine vennero create 7 coppie che si accopiarono fra di loro.
era nata l' umanità.

(aggiungo una cosa, enlil si lamenta del fatto che enki abbia dato libero arbitrio al uomo e anche la capacità di procreare).

Eden

In origine c'era il paradiso detto Dilmun dove enki si accoppiava con le sue figlie [SM=x2626943] .
Un giorno mangiò i frutti creati dalla dea Ninhursag e per questo venne maledetto (un dolore diverso per ognuno dei 8 frutti mangiati), per guarire enki, Ninhursag generò 8 divinitò (quella per guarire la sua costola si chiamava niniti che in ebraico è tradotto con eva).

In un altro caso la dea innana aiutò un contadino a creare un oasi,ma dopo aver stuprato la dea nel sonno ne venne scacciato per sempre.

Un ultima curiosità, il luogo in cui viene portato l' uomo per lavorare si chiama E.DIN (eden), ed è praticamente la terra di sumer, ben prestò però Enlil si lamenta del fatto che Enki abbia dato libero arbitrio e la capacità di procreare al uomo, inizialmentè cercherà di scacciarlo dal E.DIN provocando un estinzione di massa, Enki però vi si opporà, per risolvere il problema verranno imposti dei limiti agli uomini e ciò porterà al invenzione della morte come la conosciano noi, di cui vi parlerò fra poco, come noterete ci sono notevoli similitudini con il racconto biblico.




Sulla mortalità:
Gli uomini si moltiplicarono e ben presto ci fu sovrapopolazione.
Enlil era disturbato durate il sonno dagli uomini per cui decise di sterminarli [SM=x2049575] .

Venne mandata un epidemia, enki però consiglio agli uomini di di fare ingenti offerte a Namtar (il dio responsabile del epidemia) e così la peste cessò.

Enlil non si diede per vinto, e scatenò la siccità, enki cosiglio di pregare il dio Adad che fece piovere di nascosto il mattino e condensò la rugiada, salvando l' umanità.

Enlil decisamente incavolato decise di scatenare una carestia controllando di persona .
Enki interviene personalmente (dopo 7 anni di carestia e episodi di cannibalismo), rompendo l'accordo fra gli Annunaku e sfidando il fratello.
L' umanità è di nuovo salva.

Viene convocata un assemblea dove Enlil si lamenta delle continue infrazioni di Enki (quest'ultimo scoppia a ridere e lo prende in giro).
Dopo aver elencato tutte le accuse contro l' umanità e Enki, decide di scatenare un diluvio che uccida tutti (al inizio vuole che sia enki stesso a generare il diluvio, infatti l'acqua è il suo elemento e questa è in paratica una punizione dantesca che vorrebbe costringere enki ad uccidere il "suo popolo"), enki si oppone, ma l' asseblea accontenta Enlil.

(tratto dal testo:
"Enki aprì la sua bocca,
così parlò agli dei suoi fratelli:
"Perché mi volete far pronunciare un giuramento?
Dovrei forse alzare la mia mano contro la mia gente?
Il Diluvio del quale mi avete parlato
Che cosa è? Io non ne ho idea!
Potrei forse io generare un diluvio?
Questo è opera di Enlil!"

Enki ha giurato di non intervenire, ma avverte un suo sacerdote saggio del imminente catrstrofe e gli fa costruire l' arca (in un altra discussione vi racconto l' intera storia).
Terminato il diluvio gli dei non hanno più servi e sono affamati, alla fine però si rendono conto che l' umanità è sopravvisuta , chiaramente sanno già che è tutta opera di Enki [SM=x2742471] .

"gli Anunnaki, i grandi dei,
sedevano affamati ed assetati.
Vide ciò la dea e si mise a piangere
la dea-madre, la saggia Mami dicendo:
"Possa il giorno oscurarsi,
possa diventare sempre più buio!
Ed io, nell'assemblea degli dei,
come ho potuto assieme ad essi, ordinare la discruzione?
Enlil ora è sazio, dopo aver fatto ordinare la distruzione totale!
Come mai quel Tiruru ha pronunciato un tale abominio?
Rivolto proprio contro tutta me stessa
il loro lamento ho udito disdegnandolo;
ed ora fuori da ogni mio controlo,come mosche
è diventata la mia progenie!
Ed io, come colui che abita
nella casa del pianto,non ho più la forza di gemere!
Devo io forse salirmene in cielo,
50 quasi dovessi risiedere nella casa del tesoro?
Ma dove è andato Anu il signore della saggezza?
Gli dei, suoi figli, hanno ascoltato il suo pronunciamento,
e senza riflettere, hanno ordinato il diluvio,
consegnando la gente alla distruzione!"

"L'eroe Enlil vide allora la nave,
e fu preso dall'ira nei confronti degli Igigi,
dicendo: "Noi tutti, i grandi Anunnaki,
avevamo unanimente pronunziato un giuramento.
Donde è sfuggita la vita?
10 Come ha potuto l'uomo sopravvivere alla distruzione?
Anu aprì la sua bocca
e così parlò all'eroe Enlil:
Chi può aver escogitato ciò se non Enki?
egli avrà trovato il modo di rendere nota la nostra decisione!
Enki allora aprì la sua bocca,
così parlò ai grandi dei:
"Certo! L'ho fatto proprio io e davanti a voi!
Sono io l'artefice della salvezza della vita!"

Enki riesce a convincere gli altri dei che l' umanità è necessaria, anche Enlil è costretto a cedere.
Enki prende quindi delle contro misure per la sovrapopolazione (es. infertilità e mortalità infantile). [SM=x2742480]


Una piccola curiosità:
Nel mito babilonese della creazione questa storia viene rivisitata con un finale più sanguinoso (ma anche l'incipit è più attenuato, infatti non c'è il tirannico Enlil).


Altra curiosità, esiste un bassorilievo del epoca che raffigura un albero, un serpente e una donna, cosa vi ricorda ?
Sembra che ricordi un mito a noi non pervenuto.


Passiamo quindi alla seconda parte.
In realtà esistono altri miti interessanti, soprattutto dal punto di vista narrativo (Enki e Innana sono due personaggi divertentissimi, alcuni miti sanno intrattenere meglio delle storie moderne), qui però siamo alla ricerca di qualcos'altro, poi se è il caso ne possiamo parlare in separata sede.


Con il tempo il potere politico si sposta a Babilonia, i nuovi padroni impongono il loro dio, Marduk.
Ora il dio che secondo i babilonesi era il più importante allora era Enki (ora chiamato Ea), Eridu , città simbolo del culto di questo dio, aveva svolto per lungo tempo il ruolo di città sacra (una sorta di vaticano), per poterla superare i babilonesi rendono Ea padre di Marduk, in questo modo i due si dovrappongono per alcune caratteristiche.
A Babilonia Ea continua ad essere venerato, non più come divinità suprema, ma come padre nobile, dio della saggezza e della magia (quindi la sua importanza cala, ma non scompare).
Sorte peggiore accade ad Enlil, il suo santuario a Nippur decade e viene trasformato in una fortezza.
Molte della caratteristiche del dio vengono assumte da Marduk (questi guadagna anche elementi del dio sole utu).
Ci sono molti miti con protagonista marduk, sembra propio che in diversi casi in origine il protagonista fosse Ea , ma col tempo questi viene sostituito, comunque non è sempre così, in alcuni casi i miti sono originali, in altri invece la figura di Ea viene mantenuta, tanto che nella biblioteca di ninive sono molte le opere che lo hanno come protagonista.


Le lingue:

Secondo questo mito è esistita un età del oro in cui gli uomini prosperavano e parlavano con un unica lingua, la prosperità era dovuta ai doni di Ea, ma la gente lodava Enlil, Ea quindi li punì con la molteplicità delle lingue.

Marduk:

Il dio Enlil non è contento che Ea abbia salvato l' umanità, ma ormai gli dei hanno decretato che questa è necessaria per la sopravvivenza degli stessi dei.
Enlil va dal mostro marino Timat e la spinge ad attacare gli dei ed a governare sul mondo.
Timat genere 12 figli e parte per la campagna, nessun dio sembra in grado di fermarla, ma marduk si fa avanti e in cambio della supremazia la sconfigge.
(è possibile che in origine il protagonista del mito fosse Ea oppure enlil, lo stesso mito lo possiamo trovare anche presso i fenici, in seguito sarà rivisto e riaddatato per divenare il mito della creazione babilonese).

La guerra di marduk:

Marduk deve salire al potere, ma Enlil non vuole , quindi con uno stratagemma fa salire sul trono uno dei suoi figli (viene ricordato che una cosa simile successe anche ad Enki).
Marduk non ci stà e si rivolta.
Inizia una guerra sanguinosa che parte dai suoi territori occidentali (forse l' egitto, forse la palestina o forse la giordania).
Comunque alla fine c'è una spettacolare battaglia fra marduk e Ninurta, dove alla fine vince il secondo (figlio di Enlil) [SM=x2669487] .
Marduk viene poi imprigionato in una montagna, ma riesce a scappare grazie al figlio [SM=x2742465] .

Marduk si riorganizza e porta i suoi seguaci nei pressi di babilonia (in origine doveva essere enki a portare i suoi nei pressi di eridu), comunque qui costruiscono una grande città e una possente torre (E.Sag.Ila), questa sarà un portale che permmetterà a marduk di raggiungere il cielo e prendersi ciò che gli spetta [SM=x2742473] .
Enlil e i suoi figli governavano la zona da tempo e trovano il comportamento di marduk un affronto.
Enlil dice a Ninurta :"Non più egli dovrà offendere il nostro potere, se ora il suo popolo lo eleggerà sovrano niente più potrà essergli impedito"
Poi chiede ad Anu re degli dei di aiutarlo, ma Anu dice che Marduk non stà facendo nulla di sbagliato [SM=x2742487] .
Poi chiede aiuto alla madre della stesso Marduk che lo manda a quel paese [SM=x2626949] .
Enlil decise quindi di intervenire da solo :"Durante la notte il Signore del Cielo scese sulla terra ma gli uomini contro lui si scagliarono […] Egli rase allora al suolo la città, e il suo comando fu che fossero dispersi e le loro menti confuse".
Anche questo racconto vi dovrebbe ricordare qualcosa....




Intanto Marduk e suo figlio tornano al contrattacco e conquistano una parte di sumer (tra cui sembra ci sia nippur, infatti ne viene citato il tempio), per riprenderselo i figli di enlil distruggono le 5 città perdute con il fuoco e mutano gli abitanti in sale..... [SM=g2643644]
Ma c'è un colpo di scena , gli effetti secondari di quest'attacco gli si ritorcono contro, tutta sumer viene distrutta , ma la città di babilonia (ricostruita da marduk e suo luogo di residenza) viene risparmiata dal "vento malefico", a quel punto gli dei si riuniscono, Ea gli convince che quello è un segno del destino, marduk deve regnare su tutti, egli quindi riceve i 50 nomi (epiteti precedentemente riservati ad Enlil) e le tavole del destino, gli dei si sottomettono ed enlil si ritira a vita privata [SM=x2669480] , Ea invece diviene una sorta di primo ministro (infatti è lui ad assegnare i ruoli agli altri dei) [SM=x2742486] .


Il giudizio:

In un racconto Enki dice questo:
“In futuro verrà dato un Giudizio, perché alla fine dei giorni vi sarà il Giorno del Giudizio.
Quel giorno la Terra tremerà e i fiumi cambieranno il proprio corso, vi sarà oscurità a mezzogiorno e un fuoco nei cieli di notte, sarà il giorno del ritorno del Dio Celeste. E quel giorno si scoprirà chi è destinato a sopravvivere e chi a perire, chi sarà ricompensato e chi punito, dèi e uomini senza alcuna distinzione”.


Come notate qua e la ci sono similitudini con alcuni episodi del vecchio testamento.
Se riportassi alcune frasi vi redereste conto in alcuni casi sembra quasi esserci un copia e incolla.
Uno dei testi più influenzati dai sumeri è la genesi, ad esempio il mondo come viene creato da Dio nel testo è molto simile a mondo sumerico.

Ora per i cristiani al ascolto, non stò dicendo che il vecchio testamento sia tutto un plagio, sono riconoscibili delle parti del testo sicuramente originali, ma in principio il testo era orale e con il tempo è stato influenzato da altre culture, per cui ci sono state delle aggiunte e delle modifiche.
Chiaramente gli eberi hanno duvuto riadattare questi testi alla loro morale e al loro credo convogliando le azioni dei vari dei in uno solo (per cui lo vediamo prendere decisioni contradditorie oppure essere in alcuni casi molto crudele, questo semplicemente è dovuto al adattamento).

Bene ora sentiamo le vostre opinioni ! [SM=x2626955]




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Komes
10/06/2012 17:40
 
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Be credo che quasi tutto siamo d'accordo nel dire che le mitologie sumere sono la fonte di tutti quei miti e racconti che sono stati implementati nelle varie religioni.

Credo però che col passare dei millenni di anni l'uomo ha cambiato moltissimo i racconti però questo fa capire che c'era come un'unica grande cultura(certo con numerose sfumature che con il passare del tempo sono state sempre più evidenti) che ha influenzato tutto il mondo occidentale mediterraneo, sarebbe interessante vedere se anche nelle altre mitologie si hanno analogie molto forti( india, cina e nord europa) sarebbe una conferma che esisteva una vera e propria culla della chissà quanto antica.


Veramente complimenti per il topic, hai scritto davvero tanto e bene ;)








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Patrikios
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
10/06/2012 20:54
 
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Oddio, mi tornano gli incubi pre-esame di Storia del Vicino Oriente Antico...



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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Ligius
Hekatontarchos
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10/06/2012 21:03
 
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A me torna invece la curiosità di un periodo storico che ho sempre considerato noioso.

Nullum magnum ingenium mixtura demientiae - Non c'è mai grande ingegno senza una vena di follia
Trahit sua quemque voluptas - Ognuno è attratto da ciò che gli piace (Virgilio)
Tanti est exercitus, quanti imperator - Di tanto valore è l'esercito, di quanto il suo condottiero


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Komes
10/06/2012 21:06
 
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Re:
Basilio II Komnenos, 10/06/2012 21.03:

A me torna invece la curiosità di un periodo storico che ho sempre considerato noioso.




Io invece non l'ho mai considerato noioso ma lo vedo come dimenticato, per mancanza di informazioni forse ma mai visto giochi film niente di niente su questo popolo








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Patrikios
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10/06/2012 21:17
 
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Aggiungo una postilla Glauco: la trasformazione della mitologia sumera in corpus teologico ebraico spiega anche come mai nell'Antico Testamento ci si riferisca a Dio con il termine plurale "Elohim" e non al singolare come ci si aspetterebbe invece in un monoteismo.




E' comunque necessario aprire anche un'ulteriore digressione.
Dei Sumeri, in realtà, non sappiamo praticamente nulla, e tutto ciò che abbiamo è per interposta persona.
I Sumeri erano un popolo pre-semitico, e non è nemmeno ben chiara l'origine etnolinguistica di quel popolo.
Tutta la civiltà sumera giunta a noi, è passata attraverso il filtro della civiltà semitica di Akkad.



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
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Komes
10/06/2012 21:22
 
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La storia di Elohim l'avevo fatta il religione e credo sia una delle prove più significative.








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
10/06/2012 22:50
 
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Beato te, io a religione ho solo affrontato il nuovo testamento....

Comunque se l' argomento interessa posso fare ulteriori riassunti di altri miti e leggende, non solo sumere, ma anche fenice e ittite.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Komes
10/06/2012 22:56
 
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Be non voglio chiedertele mi sembrerebbe troppo da stronz.... dai muoviti fai questi riassunti xD

No a parte scherzi a me è sempre interessata la mitologia non ho mai potuto approfondirla, so veramente poco su mitologia indiana e Asiatica voi?








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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Mentre elaboro ti riporto questo testo.

ENKI E NINMAH

Il testo riporta la sfida di Ninmah al fratello/marito.
I due sono ad una festa in celebrazione di Enki, e sono entrambi ubriachi.
Ninmahlo sfida creando i portatori di handicap pensando che Enki non riuscirà a trovargli un destino....

(il testo è preso da questo sito: http://gizidda.altervista.org/container/sumerian_myths_translated_finale.pdf)



"In quei giorni, i giorni in cui cielo e terra vennero creati,
In quelle notti, le notti in cui cielo e terra vennero creati,
In quegli anni, gli anni in cui i destini vennero fissati,
quando gli dei Anunna generarono,
quando le dee (madri e figlie) si sposarono,
quando le dee (madri e figlie) abitarono cielo e terra,
quando le dee (madri e figlie) diventarono pregne,
e gli dei dovevano portare il cibo nelle sale da pranzo,
gli dei maggiori sorvegliavano il lavoro, e gli dei minori portavano
il giogo del lavoro.
Lavoravano ai canali della terra di Arali, nella terra e nell’
argilla,
ma smisero i lavori per lamentarsi di questa vita.
Quel giorno il creatore, il grande dio dalla grande sapienza,
Enki, nel suo Engur, il luogo delle acque sotterranee che nessun dio
conosce,
dormiva nelle sue stanze e fu svegliato
dagli dei che si lamentavano
e si alzò dal suo letto.
La dea Namma, la prima madre che diede nascita agli dei,
portò le lacrime degli dei minori a suo figlio che dormiva,
a colui che giaceva nel suo sonno,
(....)
“Dio Creatore, le tue creature si lamentano,
figlio, alzati dal tuo giaciglio, rivolgi il tuo sguardo, la tua
saggezza,
crea per gli dei un sostituto, così che loro siano liberi dal giogo
del lavoro”
Enki, alle parole di sua madre Namma, dal giaciglio si levò.
Nell’ Halankug, il suo luogo, si colpì i fianchi infastidito,
colui dalla grande conoscenza, che tutto sa, camminava avanti e
indietro,
Enki, allungò la sua mano e prestò attenzione,
Enki, che tutto conosce, il creatore delle cose, valutò la situazione
e poi
A sua madre Namma disse:
“Madre, la creazione di cui parli (*1) avrà luogo, imponiamo ad essa
il lavoro degli dei,
mischia l’ argilla della terra a nord dell’ Abzu
le dee della nascita ti aiuteranno a lavorare l’ argilla, e la forma
sarà realizzata
Ninmah sia tua aiutante,
Ninimma, Shuzianna, Ninmada, Ninbarag,
Ninmug, Sharshargaba, Ningunna,
ti aiutino nella nascita.
Madre mia, tu realizzerai la creatura, deciderai i destini, e Ninmah
imporrà loro il lavoro.
(…) erigeremo (faremo crescere) l’ umanità,
(…) faremo sorgere l’ uomo,
(…) solleverà la testa,
(…) metterà cibo nelle nostre camere da pranzo,
(…) innalzeremo l’ uomo,
(…) lavorerà nei campi e si moltiplicherà”.
Il lavoro di Enki riempì il loro cuore di gioia,
la madre Namma e Ninmah egli festeggiò con lauto pasto,
le dee della nascita segnarono il destino, il cibo dei principi,
Anu, Enlil e Nudimmud (Enki) arrostirono vitelli,
i grandi dei tutti lo lodarono:
“Signore di grande sapienza, che tutto conosci,
signore Enki, chi compete con te?
Padre che dai la nascita, decidi i destini con i tuoi ME”
Enki e Ninmah bevvero birra, e i loro cuori si scaldarono,
e Ninmah disse ad Enki:
“Il destino dell’ umanità sarà buono o cattivo, secondo
il volere del mio cuore il suo destino sarà buono o cattivo”
ed Enki a Ninmah rispose:
“per la tua saggezza il destino sarà buono o cattivo”
Ninmah prese l’ argilla delle terre a nord dell’ Abzu,
creò un uomo ma egli non teneva le mani dritte,
Enki vide l’ uomo, egli non teneva le mani dritte, e decretò il suo
destino,
e lo mise nel campo del re come servitore.
La seconda creazione fu un uomo che sfuggiva la luce,
Enki vide che l’ uomo rifuggiva la luce,
e decretò il suo destino, ne fece un abile musicista,
lo mise nel campo del re.
Il terzo uomo che fu creato aveva i piedi che non funzionavano,
Enki allora vide che l’ uomo non sapeva usare i piedi,
e lo rese un grande lavoratore dell’ argento lucente.
Il quarto uomo non sapeva trattenere l’ urina,
ed Enki vide che l’ uomo non tratteneva l’ urina,
e lo fece giacere nell’ acqua che scacciò il suo male.
Il quinto era una donna che non poteva partorire,
Enki vide che la donna non poteva partorire,
e ne fece una ancella nella casa della regina.
Il sesto era un essere senza pene ne vagina,
Enki vide che l’ essere non aveva pene ne vagina e ne decretò il
destino,
lo chiamò ‘dono di Nippur’ e
ne fece un attendente per il re.
Ninmah delusa per le creazioni andate male gettò per terra l’ argilla
camminando avanti e indietro,
il signore Enki allora disse a Ninmah:
“Tu hai finora creato gli uomini e io ne ho deciso i destini,
ora io proverò a crearli e tu ne deciderai i destini”
Enki creò allora una forma che aveva testa e bocca,
e disse a Ninmah:
“versa il seme maschile nell’ utero di una donna”
Ninmah si avvicinò al nuovo nato,
colui che la donna aveva partorito era deludente,
egli era Umul, la sua testa era malata, il suo (…) era malato, gli
occhi e il collo erano malati,
non respirava, i polmoni e gli organi interni erano malati,
con le sue mani malandate e la sua schiena malandata non riusciva a
nutrirsi,
con i piedi e la schiena malati non poteva lavorare, così fu creato.
Enki disse allora a Ninmah:
“Gli esseri che hai creato, ne ho decretato i destini, ho nutrito;
tu ora, degli esseri che creo, decreta i destini e metti da mangiare
nel loro piatto.”
Ninmah guardò ad Umul e si avvicinò,
all’ essere malato parlò ma lui non sapeva parlare,
gli porse del cibo ma lui non riusciva ad afferrarlo,
non sapeva usare attrezzi, non poteva giacere,
non poteva sedersi se in piedi, non sapeva mantenere (?) la casa e
non sapeva nutrirsi
Ninmah disse ad Enki:
“L’ essere che hai creato è vivo e morto, non può badare a se stesso
e non può vivere”
Enki guardò Ninmah e rispose:
“L’ uomo con mani malate, a lui ho dato pane e un destino,
l’ uomo che sfuggiva la luce, a lui ho dato pane e un destino,
l’ uomo con piedi malati, a lui ho dato pane e un destino,
l’ uomo che non tratteneva l’ urina, a lui ho dato pane e un destino,
alla donna che non poteva partorire ho dato pane e un destino,
all’ uomo che non aveva né pene né vagina, anche a lui ho dato pane e
un destino,
sorella mia (…)”,
(…)
(…)
Ninmah rispose ad Enki:
“(…)
(…)
(…)
(…)
(…)
(…)
(…)
(…)
(…)
Tu sei entrato (?)
In cielo non risiedi, in terra non risiedi, mai sei venuto a visitare
le mie terre,
dove non risiedi, la mia città fu eretta, le tue parole non arrivano,
dove non risiedi, dove io vivo, anche io rimango in silenzio.
La mia città e la mia casa son distrutte, mio figlio fuggitivo,
io stessa ho dovuto lasciare l’ E.Kur come fuggitiva,
non ho potuto evitare la tua mano!”
Enki rispose a Ninmah:
“Chi può cambiare le parole che hai pronunciato?
La creatura malata (…) libera dalla prigionia (?)
Ninmah, il tuo lavoro (la tua opera) sia (…) promettesti di (…) il
mio lavoro imperfetto, chi può contraddirlo?
L’ essere che ho creato, lascia che io lo abbia indietro,
sia oggi lodata la mia stirpe (?) sia riconosciuta la tua saggezza,
che gli Enkum e i Ninkum
possano stare di fronte a noi e pronunciare le parole della tua
gloria,
sorella mia, tu eroina,
siano scritte (…) canzoni (…)
gli dei che hanno (…) la creatura malata (…) sia costruita una casa.”
Ninmah non potè ribattere al grande signore Enki.
Padre Enki, è giusto lodarti!"





"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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Sono questioni molto complesse ed ampie...



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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11/06/2012 21:16
 
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Il serpente-leone

Enlil, per gelosia nei confronti di Ea, crea il Labbu, una strana creatura marina con caratteristiche di serpente e di leone.
Il Labbu vive nel mare mangiando pesci, spesso cammina per la terra distruggendo tutto ciò che incontra e mangiando uomini, è anche in grado di volare e gli dei ne hanno molta paura (probabilmente rappresenta le comete, i terremoti e i maremoti).
Ea però elabora un piano e manda il dio guerriero Tishpak a sconfiggere il mostro.

Il mito si riferisce forse ad un antica cerimonia in cui il re per diventare tale doveva sconfiggere il mostro del caos (chiaramente in senso figurato).
Secondo alcuni questo mito deriva dal racconto fenicio detto ciclo di Ba'al , ma in realtà il racconto sumero è datato a 5000 anni fa, quindi non siamo sicuri di chi derivi da chi.
Quello che sappiamo è che venne ripreso dai babilonesi, che al inizio sostituirono marduk a Tishpak, motivando così la sua ascesa al trono, poi riciclarono il racconto con le dovute modifiche per farne il fulcro del racconto della creazione, separando nei fatti il mostro in due (se no Ea che era il vero artefice della vittoria sarebbe risaltato troppo, così invece ea uccide un serpente con l' astuzia e marduk un altro, che Ea stesso non era riuscito a sconfiggere, con la forza), in una versione intermedia il protagonista è ninurta figlio di enlil, ma in questo caso viene definito figlio di Ea (ciò fa supporre che in principio le cose fossero diverse e che i babilonesi abbiano sostituito poi marduk a ninurta, facendo passare il secondo per cattivo e riadattando anche altri miti che lo hanno per protagonista).



Le stagioni

Marduk e altri due vengono processati e condannati (solo uno dei tre viene prosciolto), marduk viene giustiziato, una dea lo piange e ne ascuga le ferite inflitte da una lancia.
Alla fine Marduk grazie alla dea riesce a resuscitare (questo simboleggia l' artenarsi delle stagioni).

Piccola digressione, in passato molti hanno letto questo mito come il modello dei vangeli, ma non è così, Gesù è sicuramente una figura storica, le morti di merduk e Gesù sono simili perchè questa era la prassi con cui si giustiziavano i criminali allora in medioriente.

Inanna e Dumuzi

Inanna è corteggiata da due divinità Enkimdu (dio-contadino) e Dumuzi (dio-pastore), vince Dumuzi
Il matrimonio sancisce la pace fra Enlil ed Enki.
Il fratello maggiore di Dumuzi teme però di essere spodestato e si oppone al unione, Dumuzi scappa dalla paura e cade in un precipizio.
Inanna per vendicare il marito scatena una nuova guerra fra Enki e Enlil.

Inanna e Dumuzi v2

Inanna scende nagli inferi per fare le condoglianze alla sorella Ereshkigal, che piange il marito Gugulanna, peccato che Gugulanna è morto a causa di Inanna (lei voleva portarsi a letto Gilgamesh, ma questi rifiuta la dea lussuriosa, lei si incavola e manda il toro celeste ad assasinare l' eroe, ma Gilgamesh lo uccide).
Per poter passare dalle 7 porte degli inferi Inanna è costretta a togliersi gli ornamenti e i vestiti, arrivando nuda al cospetto della sorella.
Ereshkigal si arrabia, insulta Inanna e la uccide.
Così rimane per tre giorni (e la terra diventa arida in sua assenza), Enki quindi interviene, crea due demoni, Kurgarra e Galatur, e li manda nel kur con il cibo e l'acqua della vita, grazie al quale riesce a resuscitare.
Ma nnemmeno una dea si può sotrarre al destino e per uscire dal kur qulacun'altro deve prendere il suo posto.
I demoni prendono varie dività ,tutte poi liberate da Inanna, alla fine arriva a Uruk (la sua città) dove scopre che Dumuzi ha preso il potere.
A causa del ira decide di far prendere il suo posto a Dumuzi, ma Gestinanna (sua sorella) convince Ereshkigal a trattenerlo solo 6 mesi al anno.



Marduk e assur

Quando gli assiri conquistarono babilonia ,Marduk subì un processo e ne venne scacciato.
Marduk quindi si reca in egitto cercando di conquistarne il trono, ma anche il fratello Dumuzi (marito di Inanna) vuole il trono di eliopoli.
alla fine del conflitto Dumuzi muore e Inanna incolpa Marduk, che impaurito si rifugia nella grande piramide, Inanna potrebbe distruggerla, ma interviene Enki che la convince ad intentare una causa contro Marduk, il quale viene condannato a morte, ma prima che la condanna venga eseguita si scopre il vero colpevole e marduk viene liberato (era stato sepolto vivo in una montagna (forse la stessa piramide).


Mito fenicio, epica di Ba'al

Tutto inizia dal dio supremo El, che viene descritto come un vecchio con 6 ali (sembrerebbe essere una divinità del tempo visto che viene detto che controlla gli anni, i mesi ,i giorni e le notti).
El ha l'intenzione di lasciare il suo posto ad uno dei suoi figli, e la scelta cade su Yam (o Yaw) dio dei mari (questi stà provando a conquistare il potere con la forza convincendo El che è la scelta migliore), ma Ba'al dio della tempesta si ribella alla decisione (secondo sua moglie Yam è troppo giovane e non ha sposa ) e dopo dura battaglia sconfigge Yam grazie alle armi magiche create dal dio Kothar.
Ora Ba'al è dio supremo, ma vive ancora nella casa del padre, El non gli concede di costruirsi una casa propia, quindi va da Kothar, questi crea dei bei mobili che poi Ba'al regala alla madre Athirat, ingraziandosela.
grazie al intercessione della madre ottiene il permesso di costruirsi una casa (anche se El lo da a malincuore), la vuole senza finestre (per paura del ritorno di Yam, ma anche perchè vuole impedire alle figlie di scappare), ma poi le fa costruire .
Intanto conquista molte città e si chiede chi ormai possa resistergli, la risposta è Mot (la morte).
Ba'al prova a sottomettere mot con le parole, ma la risposta di Mot è talmente terrificante che è Ba'al a sottomettersi.
a qual punto Ba'al dichiara guerra a Mot (il passaggio non è molto chiaro), il dio solo gli consiglia di travare un sostituto e farlo uccidere da mot, intanto ba'al in incognito andrà negli inferi.
Quando El sente della morte di ba'al piange e si mette a lutto, Anat (moglie di Ba'al) scopre l' inganno e con l'aiuto di Shapash (il dio sole) organizza il finto funerale.
Poi va da El e gli dice che può gioire visto che Ba'al è morto (el e gli altri dei non vedevano di buon occhio ba'al , non reputandolo adatto al ruolo).
Athtar viene messo sul trono di Ba'al , ma non si dimostra al altezza.
Anat va da mot e scopre che questi aveva scoperto ba'al alle porte degli inferi e lo aveva mangiato, Anat per rabbia uccide mot (fa di tutto con il suo corpo).
Si copre però che Ba'al è vivo, mot però resuscita e si lamenta di come è stato trattato, i due negoziano, ma non trovando un accordo vengono alle mani, ma arriva Shapash , dice che ormai la lotta di mot è inutile perchè el è ora dalla parte di ba'al e mot rischia di perdere il suo trono, quindi si sottomette a ba'al.




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Post: 918
Komes
11/06/2012 21:41
 
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Fare una mod sugli Dei di Sumer? ;)








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Moirarchos
12/06/2012 14:27
 
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sulla mesopotamia semmai, per Rome c'è nè sono mi sembra! :)
potremmo farne una kingdoms based, dp aver finito BasileiaTW e varie campagne tematiche/ere.
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Patrikios
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12/06/2012 15:04
 
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C'è già in lavorazione una mod mesopotamica su TWC



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
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E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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21/04/2014 22:34
 
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Riprendo il treand per riportare alcuno miti ittiti.
Si tratta di miti importanti per la loro grande influenza sulla mitologia greca, per cui li reputo interessanti.

Il primo mito è chiamato la canzone di Kumarbis

"Un tempo, in anni remoti, Alalus era re nel cielo. Alalus sedeva sul trono e il potente Anus, il primo degli dèi, stava davanti a lui; si inchinava ai suoi piedi e gli porgeva nella mano le coppe per bere. Per nove anni contati Alalus fu re nel cielo; ma nel nono anno Anus portò battaglia davanti ad Alalus e sconfisse lui, Alalus.

E questi fuggì davanti a lui e lontano da lui andò giù nella nera terra; andò giù nella nera terra e sul trono sedette Anus. Anus sedeva sul trono e il potente Kumarbis gli dava da bere; si inchinava ai suoi piedi e gli porgeva nella mano le coppe per bere.

Per nove anni contati Anus fu re del cielo; nel nono anno Anus portò battaglia davanti a Kumarbis; Kumarbis, rampollo di Alalus, portò battaglia davanti ad Anus.

E Anus non sostenne gli occhi di Kumarbis e sfuggì a Kumarbis dalla sua mano; ed egli, Anus, se ne andò e cercò di andare in cielo. Kumarbis si precipitò dietro a lui e afferrò lui, Anus, per i piedi e lo tirò giù dal cielo. Addentò i suoi lombi; la sua [di Anus] virilità si unì alle viscere di Kumarbis come bronzo.

Quando Kumarbis ebbe inghiottito la virilità di Anus si rallegrò e rise. Anus si volse dietro di lui e prese a dire a Kumarbis: «Tu gioisci in relazione alle tue viscere, perché hai inghiottito la mia virilità. Non gioire per le tue viscere! Nelle tue viscere ho posto un peso! Guarda: ti ho ingravidato nel potente Tarh̬unta, il dio della tempesta; in secondo luogo di ho ingravidato dell'irresistibile fiume Aranzah̬ [il Tigri]; in terzo luogo ti ho ingravidato del possente dio Tašmišu. E due altre terribili divinità ho posto come pesi nelle tue viscere!»

Quando Anus ebbe finito di parlare salì in cielo e si nascose.

Kumarbis, il saggio re, sputò fuori dalla bocca; dalla bocca sputò saliva e sperma mescolati insieme. Ciò che Kumarbis aveva sputato [...] terrore nel cielo.

Quando egli [Kumarbis?] fu in grado di camminare, si presentò davanti a Ea; Kumarbis si piegò e cadde a terra. Kumarbis si riscosse e cercò (?) di nuovo suo figlio [...] e davanti a Ea prese a dire: «Dammi il bambino, voglio divorarlo!» "

Facciamo un breve commento, in origine c'era Alalus, che dopo la propia sconfitta scende in basso e diviene ciò che i greci chiamano ge e noi terra (questa è almeno l'interpretazione più comune), poi prede il potere Anus (dio del cielo in sumer), viene però sconfitto è castrato da Kumarbis e fugge in alto diventando il firmamento , quindi anus è urano e Kumarbis cronos.
Non deve stupire la gravidanza di Kumarbis poichè a quei tempi un dio non aveva un sesso fisico preciso, ma ne aveva solo uno psicologico (ad esempio anche loki viene messo incinto oppure zeus che da alla luce dei figli) , in fondo un dio che crea deve essere in grado di autogenerare.
Ad aiutarlo nella sua gravidanza arriva il dio aya (ea sumero) signore della saggezza.
Ci viene detto che Aranzah (il fiume tigri) esce dalla testa di Kumarbis (come atena da zeus), Kumarbis chiede ad aya di dargli il bambino perchè vuole divorarlo (altra analogia con cronos), ma aya lo inganna dandogli una pietra, che Kumarbis sputa dopo aver perso qualche dente, aya prende la pietra e vi stabilisce un culto, le offerte degli uomini serviranno a far nascere il sencondo figlio di Kumarbis, Tarh̬unta dal posto giusto, nessuno ci dice quale sia, ma visto che Kumarbis è stato ingravidato potrebbe avere gli organi adatti o almeno questo è il pensiero più logico.
Tarh̬unta come zeus cercherà di spodestare il padre/madre, ma avrà troppa fretta, anus lo invita alla calma ed aya gli si contrappone, alla fine però Tarh̬unta riesce a portarlo dalla sua parte ed a diventare re.

Secondo mito è la canzone di Ullikummi

Kumarbis vuole vendicarsi del figlio, un girno trova una pietra, la ingravida e così ottiene un bambino fatto di roccia, dopo averlo riconosciuto lo manda negli abissi sotto la protezione di Irširra e lo pone sulla spalla di Upelluri (altlante), in questo modo gli dei non rendono conto del esistenza di Ullikummi fino a quando questi non diviene un immenso gigante.
Šauška dea del amore cerca di sedurre il gigante ,ma fallisce, Ullikummi è infatti cieco e sordo, Tašmišu signore delle tempeste lo attacca, ma non ottiene nulla, Aštabi dio della guerra e 70 altri dei provano a fermarlo, ma falliscono, e lo stesso Tarh̬unta viene sconfitto, a quel punto interviene aya che va da Upelluri:" «Possa tu vivere, Upelluri, egli sul quale il cielo e la terra furono costruiti. [...]. Non sai nulla, Upelluri? Non conosci quel veloce dio che Kumarbis ha creato contro gli dèi? [...] Quella diorite che è cresciuta dall'acqua non la conosci? Quella si è alzata come un fungo e ha sovrastato il cielo e i sacri templi! Forse perché, o Upelluri, sei lontano dalla nera terra, non conosci tale veloce dio?»

Upelluri prese a rispondere [ad Ea]: «Quando costruirono il cielo e la terra sopra di me, non seppi nulla; e quando accadde che tagliarono il cielo e la terra con il coltello, neppure allora seppi nulla, ma ora qualcosa mi ferisce la spalla destra e non so chi sia tale dio.»

Quando Ea udì le parole, girò la spalla destra di Upelluri e la diorite si ergeva sulla spalla come una lama"

aya si reca quindi dai Karuileš šiuneš è dice :"Ascoltate le mie parole, o dèi antichi, che [esistete] fin dall'antichità e conoscete i fatti! Riaprite i magazzini degli antenati! Si porti il sigillo degli antichi padri e con esso di nuovo i magazzini siano sigillati e si porti fuori l'antica sega con la quale si separarono il cielo e la terra e si tagli sotto i piedi di Ullikummi, la diorite, che Kumarbis fece crescere per combattere gli dèi!"

In seguito gli dei tagliano le gambe al gigante e aya ordina a Tarh̬unta di ucciderlo, i suoi organi vengono però recuperati da Kumarbis per una futura creazione.

come potete notare ci sono molte similitudini fra Ullikummi e tifone.




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Moirarchos
21/04/2014 23:40
 
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leggendo la parte sulle virilità di anus sono rimasto un po'...[SM=x2742444]
cmq caspita, di collegamenti con la mitologia greca non ce ne sono mica pochi


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
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22/04/2014 10:00
 
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Re:
andry18, 21/04/2014 23:40:

leggendo la parte sulle virilità di anus sono rimasto un po'...[SM=x2742444]
cmq caspita, di collegamenti con la mitologia greca non ce ne sono mica pochi



Si, in effetti non è prorio da leggere appena fatta colazione ^^'

A parte le forti analogie con la mitologia greca, va da se che il conflitto tra Alalus e Anus è assolutamente simile a quello ebraico tra Dio e Lucifero, solo finito "male", anche se non credo che ci sia bisogno di ricordarlo.
[Modificato da Legio XIII gemina 22/04/2014 10:07]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Su questo punto non sono completamente d'accordo.
Se prendiamo l'antico testamento (la versione ebraica) notiamo che nel testo non è presente un ribelle, ma solo un angelo al servizio di Dio che mette alla prova gli uomini.
Solo con il cristianesimo dei passi innoqui del VT vengono rienterpretati e riadattati, come quando si parla della caduta del re di tiro o di quella del re di babilonia, anche il serpente in origine era solo un animale invidioso, che viene condannato a strisciare per l'inganno perpetuato nei confronti di adamo ed eva, non c'è quindi nessun avversario.
Le cose cambiano quando gli ebrei entrano in contatto con una nuova religione, lo zoroastrismo, in cui ad un Dio del bene se ne cotrappone uno del Male, ci vorrà molto tempo però per elaborare la nuova soluzione, e solo sotto il cristianesimo, praticato anche da non ebrei, l'idea trionfa.
Ciò non toglie che anche nel antico testamento ci siano molte parti influenzate o riadattate da religioni di paesi con cui gli ebrei sono entrati in contatto (soprattutto il mondo babilonese, ma anche quello egizio), ma in questo specifico caso si tratta di una tradizione più tarda.
Tornando ai conflitti Alalus, Anus, Kumarbis e Tarh̬unta, si tratta del classico tema, presente in tutte le religioni indoeuropee della guerra fra un antica e primordiale generazione divina e una giovane, ma più civile, generazione divina che ne prenderà il posto, miti simili si ritrovano anche in india, fra i germani, i celti, i romani e i greci (gli ittiti erano indoeuropei, così come lo erano i mitanni).




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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22/04/2014 22:42
 
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Si in effetti è diverso, io da buon ignorantone ho visto solo l'elemento della ribellione e della caduta


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

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« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

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