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Confronti tra condottieri, eserciti ed imperi.

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2012 20:20
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Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
30/08/2012 13:15
 
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Interessante direi: da una prima impressione è che l'esercito romano antico fosse un esercito di fanteria pesante più adatto alle battaglie campali, mentre quello romeo era più adatto ad una costante guerra di movimento e le battaglie erano tra soldati specializzati sia come fanteria pesante sia come cavalleria (ricordo che tutti i fanti romei dovevano essere anche validi arcieri).
Almeno questo è quello che ho imparato leggendo lo Strategikon.
Sono aperto ad eventuali correzzioni.

Nullum magnum ingenium mixtura demientiae - Non c'è mai grande ingegno senza una vena di follia
Trahit sua quemque voluptas - Ognuno è attratto da ciò che gli piace (Virgilio)
Tanti est exercitus, quanti imperator - Di tanto valore è l'esercito, di quanto il suo condottiero


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Moirarchos
30/08/2012 15:28
 
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leggerò molto volentieri anche la seconda parte di kost, su mtwi hanno tutti dato + o - lo stesso parere (io compreso): vittoria romea alla grandissima, tranne nel puro scontro fanteria-fanteria, dove i romani se la giocano un po' di +, ma sono dati cmq cm sfavoriti

PS (piccolo ot): ho il pc in riparazione, dovrei risolvere (spero) la settimana prossima. ma ho 2 esami, finisco il 13, quindi niente lavoro pesante fino ad allora
PPS: con la riparazione compro anche case grande e scheda video, dò il definitivo addio a quella integrata!! potrò finalmente giocare a med2 con unità giganti e settaggi alti :DDD


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
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30/08/2012 18:38
 
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ESERCITO ROMANO (post-riforma Augustea)

-LEGIONARIO: fanteria pesante, era equipaggiato da un'armatura in maglia di ferro (lorica hamata) o, saltuariamente, a fasce metalliche (lorica segmentata Corbridge), un grande scudo rettangolare e ricurvo (scutum), un elmo in bronzo dotato di protezioni per collo e orecchie, una spada corta (gladius), due pila (giavellotto, uno leggero ed uno pesante) ed una daga molto corta (pugio).
Dal II secolo il legionario non portava più il gladio ma una spatha, ed indossava solitamente una lorica segmentata (Newstead) assieme ad ulteriori protezioni per le braccia e per le gambe. Si diffode l'utilizzo della lorica squamata.
Adatto ad un tipo di combattimento in pianura "in campo aperto", si adattava poco e male ad un tipo di combattimento discontinuo in zone montane, o contro unità di piccole dimensioni e molto veloci nel dileguarsi.


AUXILIA
Si trattava di reparti di Galli Transalpini, Narbonesi e Belgi, Germani, Iberici, Balearici, Cretesi, Numidi e Traci, originariamente arruolati localmente lungo le frontiere per sfruttare al meglio le loro conoscenze dei luoghi. Dopo Augusto furono inviati ovunque, pur conservando tuttavia la loro caratteristica omogeneità etnica, per cui si equipaggiavano e combattevano secondo le loro tradizioni. I Galli e i Germani, per esempio, formavano coorti di fanteria leggera, armati con scudi piatti e rotondi ed una lancia corta; i Galli indossavano anche una cotta di maglia di ferro e l'elmo, gli Iberici fornivano fanti senza armatura che indossavano elmi di cuoio e combattevano con gladio, sciabola o picca, i Balearici fornivano coorti di frombolieri senza armatura, abilissimi nell'usare fionde di tipo semplice o fissate a un corto bastone, i Cretesi costituivano coorti di arcieri senza armatura, provvisti di archi piccoli che avevano una gittata di 100 metri (circa tre volte quella dei giavellotti).

-CAVALLERIA LEGGERA: il grosso della cavalleria leggera era fornito dalle province romane del Nord-Africa (equites Numidarum o equites Maurorum. Cavalcavano senza sella cavalli piccoli ma resistenti, non indossavano armature tranne in alcuni casi (lorica hamata o squamata) e portavano solo un piccolo scudo rotondo (clipeus), una spatha più lunga rispetto al gladio del legionario, una lancea più leggera ed alcuni corti giavellotti.
Estremamente vulnerabili nel combattimento corpo a corpo, erano impiegati soprattutto per colpire rapidamente il nemico e ritirarsi, o con compiti di perlustrazione.
Dal III secolo vengono sostituiti da unità reclutate lungo le province danubiane, chiamate equites Dalmatae.
Esistevano reparti di cavalleria sagittaria, come gli arcieri orientali o Traci.

-CAVALLERIA PESANTE: le prime unità di catafratti introdotte nell'esercito romano furono create solamente da Adriano, formate da Sarmati Roxolani stanziati in Gallia e Pannonia dopo le guerre condotte contro di loro nel 107-118.
Erano un corpo ben distinto di cavalleria, armato con una lancia a due punte (contus), usata normalmente con entrambe le mani, ed una spatha. La loro corazza, una evoluzione della lorica squamata, si estendeva anche braccia e gambe.
Anche il cavallo era bardato con la lorica squamata o la lorica hamata.

-FROMBOLIERI: esistenti sin dal periodo repubblicano e provenienti dalle isole delle Baleari, combattevano senza armatura, indossavano solo una tunica corta ed una borsa per tenere i loro colpi.

-ARCIERI: gli arcieri nell'esercito repubblicano erano virtualmente tutti mercenari, provenienti dall'isola di Creta; nel corso della storia, Creta fu gradualmente sostituita da corpi di arcieri provenienti da altre province con forti tradizioni nel tiro con l'arco, come la Tracia, l'Anatolia e, soprattutto, la Siria. Dei 32 reparti di Sagittarii della metà del II secolo, 13 provenivano dalla Siria, 7 dalla Tracia, 5 dall'Anatolia e solo 1 da Creta, mentre le restanti 6 avevano origini incerta.
Potevano essere equipaggiati con una corazza a scaglie ed elmo, o senza armatura, con una lunga tunica. Gli archi usati dalle auxilia romane, soprattutto quelle orientali, erano archi compositi molto potenti.


ARTIGLIERIA
In latino tormenta, il loro primo utilizzo sembra sia stato introdotto nell'esercito romano solo a partire dalla prima guerra punica.
Durante l'età repubblicana ed imperiale, ogni centuria aveva in dotazione un numero preciso di scorpioni e baliste.

-BALISTA: derivata dalla balista a torsione inventata dai Macedoni nel IV secolo a.C., era una macchina destinata al lancio di dardi e giavellotti, la cui gittata era stimata in 350 metri circa.
Potevano lanciare anche pietre del peso di un talento ad oltre 377 metri.
Poteva anche essere montata su un traino e spostata agevolmente con l'ausilio di cavalli.

-SCORPIONE: arma destinata al lancio di dardi e giavellotti, comincia ad essere impiegata nell'esercito romano nella prima metà del I secolo a.C.
Di dimensioni assai più ridotte rispetto alle baliste, scagliava dardi dalla lunghezza di 3 spanne con precisione ad una distanza di 100 metri, mentre la gittata utile era di 400 metri.
Gli scorpioni venivano posizionati in batterie su alture in modo da sfoltire le truppe avversarie e fiaccare il nemico.

-CHEIROBALLISTRA: ideata da Apollodoro di Damasco come un nuovo tipo di scorpione per le campagne di Traiano, era caratterizzata dalla sostituzione alcune parti in legno, pesanti ed ingombranti, con elementi in ferro, aventi potenza di lancio anche superiore rispetto le controparti lignee.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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30/08/2012 21:19
 
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ESERCITO BIZANTINO (riforma niceforiana)

ESERCITO THEMATICO
-SKOUTATOS: fanteria pesante, indossa una cotta di maglia o a squame, senza maniche e lungo fino al ginocchio; al di sopra porta un corsaletto imbottito rinforzato da una fascia pettorale in cuoio, schinieri e protezioni per le braccia in metallo, ed un cappuccio di maglia sotto l'elmo. Come armi usa una lunga lancia, una spada ed un'ascia corta, ed un grande scudo ovale.

-MENAULATOS: fanteria pesante, indossa una corazza leggera imbottita lunga fino al ginocchio, un elmo, ed un piccolo scudo tondo da legare al braccio per non intralciare l'uso della lancia, corta e massiccia, brandita con due mani.

-PSILOS: arciere, indossa un corsaletto maglia o lamelle ed uno scudo tondo. E' armato di arco (o in alternativa balestra), ascia o sciabola. Tutti gli archi usati dai bizantini sono compositi del tipo turco-mongolo.

-AKONTISTAS: fanteria leggera, indossa una corazza imbottita, un elmo ed uno scudo tondo leggero. E' armato di lancia leggera o giavellotto, in alternativa marzobarbulon, ed una sciabola.

-SPHENDONITES: fromboliere, indossa una corazza imbottita ed uno scudo tondo leggero. E' armato di ascia o sciabola.

-KABALARIOS: cavalleria pesante, indossa un corsetto di maglia al ginocchio, sopra il quale portano un corsaletto lamellare o a scaglie senza maniche, protezioni metalliche per le braccia, un elmo con cappuccio di maglia ed uno scudo a goccia. E' armato di lancia, arco, giavellotti, mazza e spada.


AUSILIARI
-PROKOURSATORES: arciere a cavallo, indossa una lunga corazza imbottita, sopra il quale un corpetto leggero in scaglie o lamelle ed un elmo. E' armato di arco e sciabola.

-AKRITAS: cavalleria leggera anatolica, porta una corazza leggera di cuoio ed un elmo, ed è armato di lancia, spada, arco o giavellotto.


ESERCITO TAGMATICO
-KATAPHRAKTOI: cavalleria corazzata, indossa una cotta lamellare o a scaglie lunga fino al ginocchio e sopra una corazza imbottita, un elmo con cappuccio completo di maglia, protezioni in metallo per braccia e gambe, guanti e calzari di maglia.
E' armato di marzobarbulon, mazza, spada e lancia.
Anche il cavallo è completamente bardato, con gualdrappe in feltro coperte da maglia o lamelle di metallo.

-GUARDIA VARIAGA: cavalleria pesante smontata, indossa una cotta di maglia lunga al ginocchio, protezioni in metallo per gambe e braccia, un elmo con cappuccio di maglia ed un grande scudo ovale.
E' armato con una grande spada falcata, un'ascia a due mani, lancia e spada.


ARTIGLIERIA
-CHEIROTOXOBOLISTRAI: versione evoluta della cheiroballistra romana, ballista con meccanismi e bracci in metallo in grado di scagliare dardi d'acciaio.
Era sufficientemente piccola e leggera da essere usata come artiglieria mobile montata su un carro.

-TOXOBOLISTRAI: simile alla balista romana, era la versione grossa della cheirotoxobolistra, era in grado di scagliare sia grossi dardi d'acciaio che pietre o recipienti di fuoco greco.

-MAGGANIKA ALAKATIA: macchina a torsione simile ad una catapulta, poteva lanciare pietre sferiche del peso di oltre 50 kg anche a 600 metri.
[Modificato da Xostantinou 30/08/2012 21:39]



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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
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31/08/2012 12:28
 
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Parlando di numeri, una legione post-augustea contava 5120 legionari più 120 cavalieri. Gli Auxilia contavano 480 fanti della cohors peditata e 512 cavalieri delle Alae.
In totale, una singola legione romana, completa ed in assetto da combattimento, si attestava sui 6200-6300 effettivi.

Le truppe di un singolo Thema potevano variare molto a seconda delle disponibilità umane e dell'importanza strategica del Thema stesso.
L'unità da combattimento del Thema era la Tourma, ed ogni Thema poteva avere da 2 a 4 Tourmai. Le dimensioni di una Tourma vanno da 2000 a 6000 uomini, nel periodo aureo pare si riuscisse a standardizzare il grosso dell'esercito sulla cifra di 5000 uomini a Tourma, per le Tourmai principali.
Le forze dei Tagmata sono stimate sulla cifra di circa 1500-4000 uomini a Tagma, per un totale, nel periodo più florido (X sec.) di 30-40.000 uomini.
In totale, un esercito bizantino "ideale" del X secolo (niceforiano), composto dalle forze di un singolo Thema (3 Tourmai) e dall'intera forza di cavalleria dei Tagmata, possiamo stimarlo sui 45.000-50.000 uomini.

Inutile dire che in questa condizione il confronto non si pone neppure, l'esercito bizantino ha una superiorità numerica di 10-1, e non serve nemmeno fare confronti tecnici su armi ed armature, né sulle tattiche.
Per un confronto più alla pari dovremmo prendere una sola Tourma senza alcun ausilio dei Tagmata.
[Modificato da Xostantinou 31/08/2012 12:29]



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Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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Moirarchos
05/09/2012 12:26
 
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beh, diaciamo però che dp mille anni di storia tattica...i generali bizantini conoscevano le tattiche romane imperiali, le studiavano come sottoufficiali.
i romani ovviamente non avevano conoscenze delle tattiche mediovali, poichè affrontavano nemici diversi con warfare diverso o meno evoluto.

quindi sottoscrivo in pieno quello che dice Kost...per numeri, equipaggiamento e tattiche.
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Ligius
Hekatontarchos
Autocratore
07/09/2012 18:19
 
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Sempre la solita storia: un esercito è imbattibile quanto invincibile è il suo condottiero.

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07/09/2012 19:13
 
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Anche il miglior condottiero non può vincere senza un esercito decente.



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Komes
07/09/2012 20:20
 
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Infatti, ogni battaglia ha la sua storia che conti di più o condottiero o l'esercito è difficile da stabilire cosa sia meglio sono tutti due necessari come tutti e due sono sufficienti a vincere.








« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »
( Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919
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Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism)
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