00 05/06/2012 09:44
Quello di fare questo genere di confronti, è un'abitudine molto comune, divertente e coinvolgente, diffusa in tutti i forum che si occupano di argomenti storici, militari in particolare.
Il fatto che, poi, in diversi programmi tv recenti trovino fruttuoso proporre servizi simili, ne aumenta la popolarità.

Prima di dare il via a questo genere di discussioni, intendo però fare una chiosa doverosa, la quale dovrebbe servire come monito per tutti i "non professionisti".
La Storia va contestualizzata sempre, non è possibile esportare dei modelli per confrontarli, estrapolandoli dal contesto in cui ebbero successo.
Ogni modello ha successo perché si trova in quel determinato contesto, ed eventuali ipotesi sull'efficacia del modello in contesti differenti sono per principio errate e conducono inevitabilmente a deduzioni errate.

Aggiungo qui, per maggior chiarezza, un discorso analogo fatto dal Prof. Nicola Zotti sul suo sito www.warfare.ti
Testo nascosto - clicca qui




Ed ora, via alle danze!



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”