00 28/05/2012 10:35
Non che non sia vero, i giannizzeri respinsero un tentativo di sortita alla Porta delle Blacherne e, ricacciando indietro i difensori, riuscirono ad entrare nell'area del palazzo.
Purtroppo, in un precarissimo equilibrio come quello, bastava un nonnulla per infrangere la resistenza che ormai si reggeva su un sottilissimo filo di estrema disperazione, e con il nemico che pianta le proprie bandiere sul Palazzo delle Blacherne è comprensibile l'effetto devastante su molti difensori ed esaltante sugli attaccanti.

L'altro colpo durissimo al morale fu la grave ferita che costrinse alla ritirata il Giustiniani, la cui presenza era un toccasana per genovesi e romei.

Porta o non porta, comunque le brecce erano aperte ed uno degli assalti sarebbe di li a poco riuscito a sfondare...c'erano troppo pochi difensori. Se Venezia non avesse negato gli aiuti forse la città avrebbe resistito a quell'assedio, ma ormai il suo destino era segnato.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”