00 27/06/2011 21:49
Secondo me la cosa non avrebbe pesato direttamente nel bilancio sulle guerre con Avari, Arabi e Persiani, l'unico aspetto positivo non trascurabile è che anche di fronte ad un impero quasi fagocitato tra Avari nei Balcani e Persiani in Medio Oriente ed Anatolia, l'Impero avrebbe avuto ancora un discreto bacino (l'italia) da dove attingere uomini, derrate e moneta.
Va comunque precisato che dopo la guerra gotica l'italia era devastata, spopolata, inselvatichita ed impoverita, non era di certo l'italia della Pax Augustea, ci sarebbe voluto qualche secolo di tranquillo dominio imperiale per riportarla alla prosperità passata.

Di certo con un'italia saldamente in mano romea avremmo avuto 4 importantissimi cambiamenti:

1-l'impero pipinide-carolingio non sarebbe mai sceso dalle Alpi, ed il nord italia sarebbe stato la turbolenta frontiera con l'impero carolingio (che non sarebbe mai diventato né sacro né romano)

2-con la penisola saldamente in mano imperiale non ci sarebbe stata l'assunzione di prerogative temporali del Papa, e quindi nessuno scisma, tutta la cristianità sarebbe rimasta unita nell'Ortodossia, al massimo ci sarebbe stata la delega di potere consistente nell'autocefalia per le comunità più importanti al di fuori del diretto controllo imperiale.

3-gli Arabi forse sarebbero comunque sbarcati in Sicilia, ma ben presto ne sarebbero stati respinti, la flotta imperiale avrebbe continuato a mantenere un saldo controllo sulle rotte del mediterraneo centrale ed orientale.


4-Inutile dire che con queste premesse non sarebbero mai nate le realtà locali delle città comunali italiane, né le repubbliche marinare. L'italia sarebbe stata come tutte le altre provincie imperiali.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”