00 24/06/2011 17:00
Re:
Allora.

La "civiltà evoluta", come noi la conosciamo in epoca classica, viene a cessare nella penisola italica, in maniera alquanto brutale, proprio nel 568.
Sono proprio i Longobardi, con il loro arrivo, a far piombare la penisola nel buio medioevo, barbaro e retrogrado.

I Goti, paradossalmente, così come gli Eruli di Odoacre, avevano mantenuto in vita la civiltà latina inserendosi parallelamente nella vita della penisola. I sovrani Ostrogoti erano re della propria gente, ma semplicemente rappresentanti del Basileus sugli italici.
Questo perché gli ostrogoti perseguivano una politica di distinta separazione tra i due gruppi etnici, goto e latino. Ciascuno dei due gruppi seguiva leggi e costumi diversi e tipici della propria tradizione, così come i goti rispondevano al diritto semi-tribale di origine militare, così i latini rispondevano sulla base del diritto romano a magistrati romani. Idem anche per la religione, i romani seguivano il Credo Ortodosso, mentre i goti erano Ariani.
Anche i matrimoni misti erano vietati.
Questo perché i sovrani goti avevano capito bene il divario che c'era tra loro ed i nuovi sudditi romani, pur essendo essi stessi fortemente romanizzati, e cercarono di non "imbarbarire" i romani in modo da poter apprendere il più possibile da essi, pur senza però perdere i valori fondamentali della propria cultura.
Infatti per tutta la durata della sovranità gota, gli esempi più tipici della vita civile romana, come le terme e gli acquedotti, erano ancora in perfetta efficienza ed in costante manutenzione.

I longobardi viceversa erano una popolazione puramente "barbara", nel senso che non avevano vissuto a contatto con i romani e non si romanizzarono prima di entrare nella penisola.
Quando entrarono in italia nel 568 fecero tabula rasa. Goti, romani, nessuna distinzione.
Tutti finirono sotto il governo longobardo, le istituzioni romane soppresse, quelle gote soppiantate da quelle longobarde, venne imposto a tutti i sudditi il diritto tribale longobardo, così come gli usi ed i costumi della nuova classe dominante.
A differenza della strategia gota, durante il regno longobardo chi, tra i goti ed i romani, avesse voluto sfuggire da una condizione schiavile, doveva "longobardizzarsi".
Il papato non ebbe un periodo molto felice in seguito allarrivo dei longobardi che, in quanto ariani, gli erano dichiaratamente ostili, fu proprio per questo che chiese, quando l'Impero era troppo occupato per essergli d'aiuto, l'intervento dei Franchi, che erano stati cristianizzati secondo l'Ortodossia ed avevano giurato fedeltà alla figura del pontefice.
Solo molti anni dopo lo stile di vita longobardo si sarebbe ingentilito, grazie al dialogo, non sempre pacifico, con gli attigui territori bizantini, ma la "romanità" autoctona, era stata completamente cancellata nell'italia longobarda.
E' infatti sotto il regno longobardo che archeologicamente riscontriamo manifattura scarsa e di bassa qualità, abbandono degli edifici pubblici, assenza di reti idriche e fognarie...tutte cose che fino all'età giustinianea erano ancora in perfetta efficienza.

I Franchi, che soppianteranno i Longobardi nel 774, erano invece un po' come gli ostrogoti, un popolo che aveva avuto l'acume di vivere in parallelo con i gallo-romani fino a raggiungere un livello culturale simile e quindi giungere ad una graduale fusione (visto anche che i gallo-romani si erano imbarbariti in maniera più sensibile rispetto ai cugini italici durante le migrazioni del IV secolo, visto che la gallia era più esposta), favorita anche dalla Fede comune.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”