00 09/06/2011 09:39
le fortificazioni ottocentesche (ti consiglio di andarti a vedere i "forti Palmerston" di epoca vittoriana) tecnicamente sono identiche come struttura ai forti a stella che spopolarono dal '400 al '700.
Nell'ottocento si propende per una loro evoluzione, che li renda più semplici da realizzare ma sempre efficaci: ovvero forti più piccoli (piazzati in zone strategiche) e con una pianta più circolare possibile.
La forma circolare, come dovresti sapere, era già in passato studiata in merito alle torri ed ai castelli, perché offre miglior resistenza ai colpi di una struttura spigolata.

L'assedio era una questione abbastanza semplice, ed un risorgimentalista come te dovrebbe conoscere bene alcuni esempi: o prendi un forte per fame/esaurimento polvere da sparo, oppure lo sfondi a cannonate.
Erano ormai secoli che nessuno scalava più un muro per prenderlo d'assalto...ed, a differenza del 4-5-600, non si scavavano nemmeno più così spesso cunicoli di mina.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”