00 03/08/2011 20:50
L'Alsazia-Lorena era un problema che Francia e Germania se lo trascinavano dietro dai tempi di Carlo V ed era, come ai tempi della Guerra dei Cent'anni, un problema causato dal possesso nominale di un sovrano di un territorio che, secondo il diritto feudale, era vassallo dell'altro sovrano. Le questioni di Belgio e Germania sono nate a causa del vuoto di potere causato da Napoleone con lo scioglimento del Sacro Romano Impero e della conseguente pretesa della Prussia di assumere direttamente il controllo degli Stati Tedeschi, e dell'indipendenza Belga, feudo imperiale prima e spagnolo poi, accorpato da Napoleone alla Francia ed in seguito all'Olanda, entrambi stati che, con la storia belga non avevano alcun che da spartire.
Le guerre balcaniche sono un problema molto più spinoso che vedeva Austria (privata dell'egemonia sull'area tedesca dalla Prussia) e Russia fare a gara per ergersi a protettori dei nascenti stati balcanici, lungo l'antica linea che divideva il cattolicesimo (Ungheria, Croazia) dall'Ortodossia (Serbia, Bulgaria). Di questi due solo l'Austria (grazie all'unione dinastica con l'Ungheria) aveva delle valide rivendicazioni sui territori balcanici (i confini con l'Impero Ottomano raggiunsero nei momenti migliori ad includere anche la fortezza di Belgrado), mentre l'unica "scusa" per la Russia era quella di ergersi a protetrice dei confratelli Ortodossi.
L'unica guerra di conquista vera e propria dell'800 fu quella Piemontese ai danni degli altri Stati della penisola.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”