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Alle soglie dell'età moderna
Nel 1472 il Basileus Andrea I Paleologo dà sua sorella Zoe (non particolarmente attraente, dicono le cronache del tempo) in sposa al Principe di Moscovia Ivan III il Grande, costruttore del Cremlino e fondatore del moderno stato russo. Zoe, che sposa Ivan il 12 novembre nella Cattedrale dell'Ascensione, ha fin da subito un grande ascendente sulla corte russa, legandone a filo doppio i destini con quelli di Bisanzio. Tanto per cominciare, è lei ad introdurre al Cremlino la magnificenza e la minuziosa etichetta delle cerimonie bizantine, evidentemente compiaciuta nel pensare che Mosca dovesse diventare la terza Roma. Inoltre nel 1476 Ivan III rifiuta di pagare il tributo annuo richiesto dal Khan Akhmat, sovrano dell'Orda d'Oro; quando tuttavia quest'ultimo marcia contro la Moscovia, Ivan si mostra indeciso e solo grazie alle esortazioni di sua moglie Zoe del Vescovo di Rostov, Vassian, si determina a scendere in campo e lo vince, affrancandosi per sempre dal dominio Tartaro.

Intanto, durante l'assenza del Voivoda Vlad III, la Valacchia è tornata un campo di battaglia. Nel 1473, Stefan cel Mare muove guerra a Radu appoggiando le pretese del Dăneşti Basarab III, tiene in ostaggio la sua famiglia e conquista Bucarest. Per contrastare la prepotenza di Ştefan, nel 1476 Mattia libera Vlad III affinché combatta contro Basarab III, passato all'alleanza con i bizantini dopo aver tradito Stefan cel Mare. Vlad III riconquista il suo trono, ma Basarab torna all'attacco spalleggiato dall'esercito imperiale, e nello scontro cadono entrambi i contendenti. Lo storico polacco Jan Dlugosz sostiene che Vlad sia rimasto vittima del tradimento di uno dei suoi uomini di fiducia, mentre lo storiografo bizantino Laonico Calcondila (cugino di Demetrio Calcondila), protovestiario e biografo ufficiale del Basileus Andrea I, il Voivoda è salito su una collina per vedere meglio i suoi soldati che massacrano gli avversari, allontanandosi così dal suo esercito. Prendendolo per un nemico, alcuni dei suoi uomini lo hanno bersagliato con le loro lance, facendolo fuori a 47 anni. Comunque siano andate le cose, Vlad III l'Impalatore viene sepolto nel monastero di Snagov, su un'isola in mezzo ad un lago situato 35 chilometri a nord di Bucarest, ed è qui che egli esce dalla Storia ed entra nella Leggenda: secondo molti dei suoi sudditi e dei suoi nemici egli ha fatto un patto col diavolo, ed in realtà non è morto, ma è divenuto un non-morto, pronto ad uscire di notte dalla sua bara per andare a succhiare il sangue delle sue vittime. E siccome i suoi nemici lo hanno soprannominato Dracul (in rumeno "il demonio") per la sua ferocia, gli rimane affibbiato l'epiteto di "Dracula". Nel 1897 lo scrittore irlandese Bram Stoker si ispirerà a lui per scrivere il primo romanzo di vampiri, intitolato appunto "Dracula".

Gli ultimi Paleologi devono anche confrontarsi con il malcontento della grande aristocrazia dell'Asia Minore, tradizionalmente nemica con i suoi latifondi della piccola proprietà terriera bizantina. Nella nostra Timeline il potere degli aristocratici orientali divenne schiacciante ai tempi dell'Impero di Nicea, con il territorio ristretto alla sola Asia Minore, in parte contribuendo alla caduta dell'impero con le sue posizioni latifondiste e anticommerciali. Ma in questa linea temporale lo strapotere dei nobili è notevolmente mitigato dalla vastità dei possedimenti europei e dalla vocazione marinara dell'Impero, dotato di una grande flotta commerciale. Sia Tommaso che Andrea devono guardarsi da almeno due congiure nobiliari che tentano di sostituirli con uomini di loro fiducia, tuttavia entrambe falliscono e l'Impero si avvia verso una politica di espansione navale e commerciale, proprio alla vigilia della grande stagione delle scoperte geografiche.

Ma non ci sono solo guerre, intrighi e stragi. Sotto il regno di Andrea I la stampa a caratteri mobili raggiunge anche l'Impero Bizantino. Comincia inoltre a diffondersi una nuova bevanda chiamata caffé, importata dai vicini potentati islamici; secondo una leggenda, il Patriarca di Costantinopoli intendeva metterla al bando come "diabolica" (essendo tanto apprezzata dai musulmani, che non possono bere vino), ma Andrea I, assaggiatala, ne resta entusiasta e zittisce il clero, affermando che essa, essendo stimolante, può aiutare i monaci a restare svegli la notte a pregare. Nel 1472 il genio della pittura Piero della Francesca, dietro invito del Basileus Andrea I, si reca a Costantinopoli e realizza opere magnifiche tra cui una Natività e una Madonna con Bambino e Quattro Angeli, opere nei quali sono ritratti i membri della famiglia imperiale. Negli ultimi anni, colpito da una malattia agli occhi, smette di dipingere e si dedica alla stesura di trattati matematici e di geometria prospettica: il "De perspectiva pingendi", il "De quinque corporibus regularibus" e un manuale di calcolo intitolato "Trattato dell'abaco". Piero della Francesca si spegne a Costantinopoli il 12 ottobre 1492, lo stesso giorno della scoperta dell'America, e nel 1871 sarà traslato nella Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme. Nel 1474 ha approdato a Costantinopoli il giovane ed ancora sconosciuto Cristoforo Colombo, futuro scopritore del Nuovo Mondo, agente commerciale per conto della famiglia genovese dei Centurione. L'umanista bizantino Andrea Giovanni Lascaris si reca alla corte di Lorenzo il Magnifico, insegna lingua e cultura greca all'Università di Firenze e porta a termine la prima traduzione della "Divina Commedia" di Dante in lingua greca, facendola conoscere nel suo Impero natale. Quando poi gli Ebrei sono espulsi dalla Spagna, Andrea I Paleologo ne accoglie almeno 300.000 nel suo impero, creando un ceto di banchieri e di intellettuali che gioverà molto alla storia futura della nazione.

Nel 1493 Cristoforo Colombo fa ritorno dal suo viaggio attraverso il "Mare Oceano", compiuto per conto dei Re Cattolici di Spagna, e la notizia dell'attraversamento dell'Atlantico raggiunge ben presto l'Impero Bizantino. Dal canto suo Vasco da Gama nel 1498 circumnaviga l'Africa ed apre definitivamente la via marittima verso l'India. Andrea è consapevole del fatto che le imprese nautiche di spagnoli e portoghesi toglieranno ai Romei gran parte del loro ruolo chiave nel Mediterraneo Orientale, e perciò cerca nuove direttrici di espansione commerciale. Per conto del Basileus, il navigatore genovese Antoniotto Usodimare attraversa il Mar Rosso alla ricerca del Prete Gianni, mitologico sovrano cristiano che secondo una leggenda medioevale avrebbe regnato nel cuore dell'Africa. Usodimare raggiunge invece il Regno d'Etiopia, con il cui Negus stipula vantaggiosi accordi commerciali a favore dell'Impero Bizantino. Quando poi Amerigo Vespucci comprende che le terre scoperte da Colombo non sono le Indie ma un nuovo continente, in suo onore battezzato America, a Costantinopoli si prende l'abitudine di riferirsi al nuovo continente con il termine di Dytikè India, rimasto nell'uso fino ad oggi.

Il Basileus Andrea I Paleologo muore il 17 gennaio 1502. Non ha avuto figli maschi, così gli succede il genero Leone VII Comneno, governatore di Trebisonda, che ha sposato sua figlia Maria Paleologa. Leone discende direttamente dall'imperatore bizantino Andronico I Comneno, che regnò dal 1182 al 1185, e così con lui la dinastia Comnena è restaurata sul trono di Bisanzio. Leone VII stringe subito proficui trattati di alleanza con la Repubblica di Venezia e con il Re d'Ungheria Vladislao II; ottiene inoltre un nuovo giuramento di fedeltà dal Re di Bosnia Tvrtko III.

[continua]