00 30/03/2011 17:35
La testimonianza di un italiano residente in Giappone, un urlo esasperato contro il terrorismo mediatico.



giovedì 17 marzo 2011

Basta per cortesia!

Ho resistito, ma chissà perché, stasera non resisto più. Qualcuno, di grazia, dovrebbe non so, mettere una bomba da qualche parte, farla esplodere causando vittime solo tra vasi di cactus e ipomee, lasciare sul posto la patente finta di Binladen ma almeno... devierebbe per un istante un'informazione che più deviata di così non si può. BASTA! "Apocalisse Giappone"! Aho! Mi sembra il governatore di Tokyo che per un giorno ha perso anche l'ombra del lume della ragione che gli era rimasta e ha candidamente dichiarato che ciò che è accaduto è stata "una punizione del cielo per un giappone ormai spofondato nella brama consumistica e nella lussuria". AHO!, manco fosse Mishima. Ma almeno è uno che sta qua. Che lo decida un titolatore della tipografia del Corriere che per quanto ne so potrebbe stare a Capannelle, proprio no! "Tokyo deserta!" MA de che???????? Si annunciano probabili black out (che potrebbero sicuramente essere gestiti meglio, siamo d'accordo, ma nessuno ha mai creduto che il Giappone fosse in assoluto in tutto e per tutto il paese perfettamente organizzato che ci vuole vendere la vulgata, e per fortuna), con il rischio black out i treni non possono correre regolarmente, e allora che fanno i (TANTISSIMI) salariman (impiegati) che hanno casa a 2 ore dal posto di lavoro? Semplicemente la ditta gli dice di non muoversi di casa, che sennò magari gli tocca pure pagargli l'albergo. E allora c'è ovviamente meno gente. Ma nei servizi che fanno vedere sui giornali, invece di inquadrare il corrispettivo di via della Lupa alle 5 del mattino, e venderla come la prova definitiva dello spopolamento della capitale, inquadrassero le folle da stadio delle stazioni di oggi, quando hanno annucniato il probabile black out e tutti sono tornati a casa prima. Qui ci sono i panettieri, i netturbini, la città vive, la gente che può va al lavoro, magari a non far nulla perché a nessuno viene in mente di comprare pellicce nelle televendite, adesso, ma c'è, eccome. "Una delle poche madri che ancora manda il figlio a scuola" MA DE CHE???? le scuole pubbliche, soprattutto per i bambini delle elementari, stanno in un raggio di 300 metri da casa. Ma che hai fatto, un sondaggio a tappeto??? Scuole aperte, migliaia di insegnanti a girarsi i pollici in attesa che "una delle poche madri" gli faccia la grazia di mandargli almeno un pupillo in classe? BASTAAAAAAA CON LE CAZZATE!!!!!! Qui a Tokyo si sta una favola. Li vedete, nelle foto, nei video, quelli che stanno in mezzo alla fanga a raccogliere le proprie povere cose? E le signore, con fazzoletto in testa e sorriso sulle labbra, che imboccano vecchi e bambini nelle zone disastrate ma anche nei dintorni, dove altre forme di effetti si fanno sentire eccome? Quelli che sono, tutti condannati a vedersi crescere tiroidi a forma di reattore nucleare e orecchie trilobate? Tutti morti stecchiti entro una manciata di anni? Non lo sappiamo, diranno i vispi giornalisti, e invece lo sappiamo molto di più di quanto vogliamo credere. Basta andare a documentarsi, come ha fatto uno dei coordinatori dei gruppi di soccorso delle nazioni unite che a Tokyo si sentiva assolutamente sicuro, mi diceva stamattina (non vado nei dettagli per ovvie ragioni). Il rischio? c'è, eccome se c'è. Domani, tra un ora, potrebbe precipitare tutto. e allora, chi come me ha scelto il ruolo del barista nella Ship of Fools, avrebbe la sua bella fetta di responsabilità anche e soprattuto nei confronti dei propri familiari da addossarsi, sempre che gliene venga lasciato il tempo, ma nel frattempo, per cortesia, fate qualcosa e fate smettere questo baillame mediatico vergognoso. Fate tacere quelli del Maggio Fiorentino che parlano senza sapere nulla ma nulla di nulla di nulla di nulla. Il loro medico gli aveva vietato di uscire dal loro lussuossimo albergo per il rischio contaminazione????!!! E' irrispettoso, è insultante innanzitutto per chi sta in mezzo al fango, alla neve, per chi aiuta, per chi è aiutato, e sono tanti, tantissimi, e così sono dipinti indirettamente come morti che camminano, quando invece è da lì che sgorga tutta l'energia di vita che si rinnova a ogni disastro, a ogni cataclisma, e che qualche strano meccanismo dentro di noi fa crescere in maniera esponenziale rispetto al numero delle vittime che giorno dopo giorno ci viene annunciato sotto la corretta ma ipocrita dicitura di "dispersi". E poi, detta tutta, fate qualcosa, perché ci stanno sfrangendo i coglioni in una questione molto semplice. Genitori, parenti e sottocategorie, bombardati dalle idiozie di media e di coloro che i media scelgono di far vedere ("manca il pane", dice una fulva madame con sospetto accento fiorentino finalmente giunta all'aeroporto sospirato... e certo, da millenni i giapponesi, senza il pane... ma poi quale pane? ve l'ha mai detto qualcuno? le merendine mancano cazzo, io stamattina pasteggiavo a cornetti e briosce appena sfornati!) giustamente non hanno altra scelta che crearsi un tantalico labirinto di angosce nelle quali sprofondare, con la conseguenza di darci la morte a noi, ogni santo giorno, tanto che non sono pochi coloro che sono costretti a partire per non far morire di crepacuore la propria madre.

di Giappone Shinsō 真相



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”