00 15/12/2010 14:56
Uhm...la questione è spinosa assai...personalmente, da vecchio militante di AN, ritengo che tutto sommato la problematica sollevata da Fini al tempo dell'uscita di FLI dal PDL ed anche adesso con la questione della fiducia, sia una verità incontrovertibile, anche se i due punti chiave sono contrastanti ed antitetici:

1-attualmente non c'è altro schieramento di governo possibile oltre a quello di centro-destra votato con ampia maggioranza dagli elettori.

2-con la "monarchia assoluta" di Berlusconi è impossibile ragionare, quando questi si impunta su certe cose. Soprattutto se ti chiami AN/FLI o qualsiasi altro nome e, a differenza della Lega, non hai un bagaglio di voti talmente ampio da poter far tremare il PDL con minacce di uscita dal governo.

Il Governo Berlusconi, a mio modestissimo avviso, non ha fatto nemmeno delle brutte cose in questi ultimi anni, ma quello che fa inviperire italiani di destra, centro e sinistra è che soprattutto ultimamente Berlusconi ha puntato troppo su argomenti come l'immunità delle alte cariche, la riforma della magistratura, ed insomma tutta quella serie di cose che in linea generica possono essere anche giuste, ma paiono troppo evidenti e palesi come manovre volte alla salvaguardia dei suoi interessi personali. Insomma, tutti quelli dell'area di centrodestra che hanno votato PDL sapevano che sarebbe stata dura, causa crisi mondiale e programma di governo monumentale con promesse anche molto impegnative, ma adesso non tollerano l'idea di vedere il Governo invischiato in sterili procedimenti parlamentari per portare avanti leggi che interessano prima di tutto gli interessi della persona del Premier, lasciando in sospeso tutte le altre promesse che il PDL aveva fatto e che gli aveva fruttato il favore popolare.
Quindi anch'io mi associo alla linea finiana del "governo di centro-destra sì, ma senza l'autocrazia di Berlusconi e la sua corte".

Che poi sia incontrovertibile il fatto che Berlusconi ha un immenso carisma capace di ammaliare le folle e, forse, senza di lui l'area di centro-destra non avrebbe l'appeal che ha ed ha avuto sugli italiani, rimanendo un'alternativa poco meno anonima ed impersonale della ben più caotica area del centro-sinistra (così come un "centro-destra bis" composto da Fini e Casini non avrebbe il peso politico per imporsi come terzo polo, figurarsi per governare da solo), non discuto, così come però ritengo anche che Berlusconi abbia l'innato talento per dire e fare, sia a livello privato che istituzionale cose e parole totalmente fuori luogo e nei momenti sbagliati, aizzando ancor di più le polemiche dell'opposizione che negli ultimi anni ha dimostrato unicamente di saper rispondere con dell'antiberlusconismo fine a se stesso e non con delle proposte alternative concrete.
[Modificato da Xostantinou 15/12/2010 14:59]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”