00 26/07/2010 19:37
10 gennaio, notte. Quattro battaglioni Rangers vengono paracadutati a condizioni climatiche impossibili attorno alla città di Uelen, sulla sponda asiatica dello Stretto di Bering. Nel giro di poche ore la cittadina è occupata, viene fissata una testa di ponte. Le forze giapponesi sono quasi tutte dislocate al fronte, ed anche le retrovie sono molto distanti. Il piano americano, per quanto azzardato, ha successo, ed i parà sono ben presto seguiti dagli uomini del genio. Una divisione è già in attesa a Kodiak, pronta per l'invasione.

15 gennaio. Quinta Battaglia di Palangkaraya. L'afflusso di forze dalle altre isole della Sonda, ormai definitivamente occupate, permette agli alleati di sferrare un nuovo attacco alle linee giapponesi trincerate all'esterno del centro della cittadina fortificata. L'assalto è respinto, le perdite per entrambi gli schieramenti ammontano a circa 5.000 uomini.
[Modificato da Xostantinou 27/07/2010 10:07]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”