00 11/06/2010 16:22
Secondo me Cartagine sarebbe oscillata tra alleanze ora con Roma ora con l'impero, ed entrambi l'avrebbero lasciata indipendente per poterla sfruttare a proprio vantaggio in momenti di guerra, anche perché se uno dei due cercava di prendersela avrebbe dovuto fare i conti con l'altro.

Secondo me Roma avrebbe dovuto cedere la Magna Grecia, con la popolazione in rivolta e gli eserciti di Cartagine e dell'impero pronti ad invadere spagna ed italia, diciamo che sarebbe stato un compromesso accettabile.

I Parti, così come i Persiani Sassanidi, non sarebbero stati altro che tribù di frontiera, contro un impero solido e potente.

Secondo me l'impossibilità di sfondare i confini della Repubblica e dell'Impero i germani sarebbero rimasti tra il Dnepr ed il Reno, diventando uno Stato indipendente sotto le influenze ora di Roma ora dell'impero.

la mappa...ho preso una su internet e l'ho modificata



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”