00 05/06/2010 09:42
Attenzione, non confondiamo la realtà con la leggenda.
La Basilissa Teodora lo nominò vescovo dopo soli cinque giorni dall'esilio del patriarca Ignazio, ma solo nel Natale dello stesso anno fu nominato Patriarca di Costantinopoli.
Resta il fatto che San Fozio era un uomo di vasta cultura, filologo, esegeta ed esperto della Patristica, caratteristiche più che sufficienti per venire promosso a Vescovo, anche se solo dopo 5 giorni dal pronunciamento dei Voti. Una volta Vescovo l'elezione a Patriarca era perfettamente regolare.
Il Papa non obiettò della "particolarità" dell'elezione di San Fozio, bensì dell'illegittimità della deposizione del Patriarca Ignazio, che (secondo i sostenitori di Ignazio) rendeva quindi a sua volta nulla ed illegittima l'elezione a Patriarca di San Fozio.
[Modificato da Xostantinou 05/06/2010 09:46]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”