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Quesiti "perì ton Rhomaion"

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    GlaucopideSophia1
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    Patrikios
    Δεσπότης Σεβαστοκράτωρ μέγας δομέστικος
    Kαῖσαρ Nωβελίσσιμος
    00 21/06/2010 10:51
    Re:
    Xostantinou, 21/06/2010 1.42:

    Ancyra venne conquistata nel 1073 dai Seljukidi, riconquistata nel 1101 da Alessio I e Tatikios, persa nuovamente a favore dei Danishmenidi nel 1127 (quindi sotto il regno di Manuele I), per poi tornare nuovamente in mano Seljukide nel 1143.



    Scusa xost, ma nel 1127 manuele non era ancora imperatore, lo diventa nel novembre del 1143.





    "Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
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    Xostantinou
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    Patrikios
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
    Βασιλεύς Πορφυρογέννητος Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    00 21/06/2010 11:04
    si, giusto, era Giovanni II, suo padre...avevo scambiato la data di nascita con quella di incoronazione
    [Modificato da Xostantinou 21/06/2010 11:06]



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    Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
    Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    Robert Bruce
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    Patrikios
    Kονόσταυλος τοῦ Λατινικον
    00 21/06/2010 11:09
    Re:
    Xostantinou, 21/06/2010 3.42:

    In quella campagna però c'erano anche Alessio e Takticio...perché pure loro due se la videro parecchio brutta, Alessio c'andò vicino a rimetterci la pelle...




    non mi risulta che ci fosse anche Alessio, altrimenti non avrebbe nominato Raimondo comandante della spedizione, ma sarebbe stato lui stesso a guidarla. comunque la battaglia di Merisvan fu un disastro, i lombardi furono respinti, i peceneghi bizantini disertarono e gli altri contingenti, per evitare di essere circondati si ritirarono, poi cercerono di resistere ma ormai era troppo tardi....i lombardi che non avevano cavalli furono quasi tutti massacrati.



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    Xostantinou
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    Patrikios
    Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
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    00 21/06/2010 12:11
    so che c'è un episodio, in una campagna contro i selgiuchidi in anatolia proprio in quell'anno, in cui Alessio viene addirittura disarcionato e Taktikios gli salva la vita per un pelo...penso fosse la stessa campagna.



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    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

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    Robert Bruce
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    Patrikios
    Kονόσταυλος τοῦ Λατινικον
    00 21/06/2010 12:19
    dalle fonti in mio possesso nessuna parla della presenza di Alessio in quelle spedizioni, penso che fosse una campagna parallela di consolidamento delle conquiste fatte, Raimondo infatti fu redarguito da Alessio per la sua fuga dal campo di battaglia...quella volte il conte di Tolosa non fece una bella figura, mentre Ugo di Vermandois e Stefano di Blois, che erano fuggiti da Antiochia nel 1098, si riscattarono, Ugo morì a Tarso per le ferite riportate in battaglia, e Stefano morì l'anno dopo nella battaglia di ramla.

    evidentemente quello era un anno maledetto, perchè tutte le campagne furono un disastro.

    [Modificato da Robert Bruce 21/06/2010 12:21]

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    Xostantinou
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    00 21/06/2010 12:37
    A quanto pare...



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    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
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    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
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    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

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