00 03/05/2010 17:22
Beh io spero vada a finire come auspica Fini, ovvero senza drammi e crisi, ma con una "deberlusconizzazione" lenta e graduale del partito che è stato voluto prima di tutto come forza di cambiamento dal basso e non, almeno nella teoria, come il classico partito dei "vecchi politicanti" attaccati alla poltrona e distanti dalla realtà del popolo...almeno questa è l'impressione che mi ha dato il programma che è stato alla base della fondazione del PdL.
Quanto ha detto il Presidente della Camera dei Deputati è la sacrosanta verità...in tutte le democrazie occidentali (anche in quelle in cui si preserva una formula formalmente monarchica) la politica si è staccata dalla realtà quotidiana del cittadino comune per diventare una oligarchia, attenzione, ho detto proprio oligarchia, perché in questa epoca "quelli che contano" sono quelli con "la grana" o in alternativa "gli appoggi giusti".
[Modificato da Xostantinou 03/05/2010 17:26]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”