00 21/04/2010 16:33
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Beh, si trattava di due realta' ben diverse, con esigenze tattiche e strategiche incredibilmente differenti dovute in gran parte al diverso tipo di minaccia.
Per quanto si fossero formate a partire dal secondo secolo d.C. anche grandi federazioni di popoli germanici in grado di mobilitare grandi masse di uomini armati (si pensi agli Alamanni o ai Franchi), la minaccia sul confine renano-danubiano da cui veniva la principale minaccia per l'impero era di tipo endemico. La maggior parte delle azioni militari era quindi volta al contenimento di bande di scorridori o piccole formazioni, da qui la necessita' di una copertura volta ad assicurare un controllo efficace delle vie di comunicazione e non una concentrazione di truppe volta ad affrontare un conflitto ad alta intensita', e lo stesso dicasi per gli altri confini nell'Africa settentrionale prima della conquista vandala ed in britannia.
Da solo questo non sarebbe bastato comunque a giustificare una disparita' tale di forze, ma del resto le frontiere dell'impero d'Oriente erano ben piu' estese in lunghezza, tanto da giustificare la presenza di cinque magistri militum: i due presentales di cui uno Costantinopoli ed uno in Egitto, il magister militum per orientem responsabile della difesa del confine dal Sinai sino all'Armenia, e quindi i magistri militum per tracias e per illyricum, deputati al controllo del corso del basso e medio Danubio.
Contemporaneamente, l'impero d'Occidente aveva un solo magister, quello per Gallias che svolgeva le funzioni di responsabile della difesa per il confine renano-noricense-retico nonche' di capo dell'esercito, ed una serie di comandi minori di rango perlopiu' comitale da esso dipendenti come il comes litoris saxonici in Britannia creato per contrastare le scorrerie dei pirati Sassoni, od il Come africarum per la difesa dell'Africa romana dalle incursioni dei Blemmi e dei Garamanti.
La presenza di stati centralizzati ed organizzati con cui avere relazioni diplomatiche fisse e periodi di pace e di guerra certi e ben delimitati, come la Persia sassanide od il Regno d'Armenia rendeva, per contro, necessario una importante disponibilita' di forze da campagna concentrate e pronte alla "guerra grossa", come si usava dire nel '500, ma l'impianto di controllo del territorio sussisteva comunque (si pensi al pericolo endemico arabo) ancora sotto Giustiniano e successori. Tutto questo voleva dire dover controllare migliaia di chilometri di un territorio pieno di salienti, centinaia di fortezze alcune delle quali davvero enormi (Dara, Nisibi, Edessa, Samosata) che costituivano il cardine della manovra strategica (le guerre con la persia si decidevano sempre in assedi e battaglie presso fortezze che presidiavano le linee di penetrazione strategica).
Ultimo, e forse piu' importante, la situazione economica. Parliamo del V secolo, la fine dell'era antica e la situazione dell'impero d'occidente economicamente parlando era disastrosa. Impoverito da razzie continue, con vaste porzioni del territorio sotto controllo barbarico (si pensi ai Visigoti nella Francia meridionale ed ai Vandali nella Spagna meridionale), una bilancia commerciale in perdida secca e quel problema logistico immenso che era la citta' di Roma, l'impero d'occidente aveva sempre di meno la forza economica per mobilitare grandi masse di uomini per la sua difesa.
E' tutto molto per sommi capi e non ho preso in esame argomenti di capitale importanza, ma e' un sunto di cio' che penso sull'argomento.