00 22/03/2010 11:59
inquietanti le parole dello stesso Hitler a Martin Bormann:

“Durante la guerra, non mi sono trovato a dover prendere una decisione di maggior importanza di quella dell’attacco contro la Russia. Avevo sempre affermato che avremmo dovuto evitare a ogni costo la guerra su due fronti, e inoltre nessuno può dubitare che, più di chiunque altro, io abbia riflettuto sull’esperienza russa di Napoleone.
Perché dunque questa guerra contro la Russia, e perché proprio nel momento da me scelto? Avevamo perduto la speranza di porre fine alla guerra mediante un’invasione, coronata da successo, delle isole britanniche. L’Inghilterra, guidata da capi imbecilli, si era rifiutata di concederci il predominio in Europa e di concluder una pace senza vittoria… Ne conseguiva che la guerra sarebbe durata all’infinito, provocando una partecipazione sempre più attiva da parte degli americani a fianco degli inglesi… tutto contribuiva a dissuaderci dall’impegnarci, a ragion veduta, in una guerra di lunga durata… il tempo non avrebbe fatto che lavorare, in misura crescente, contro di noi. Per indurre gli inglesi a fare quello che avrebbero dovuto, per obbligarli alla pace, non restava di conseguenza che toglier loro la speranza di poter contrapporci, sul continente, un avversario della nostra stessa levatura, cioè l’Armata Rossa. Non avevamo scelta… Ma c’era anche un altro, non meno valido, motivo, che già i per sé sarebbe stato più che sufficiente: il terribile pericolo che la Russia costituiva per noi, per il semplice fatto di esistere. Per noi sarebbe stata una calamità mortale se un giorno ci avesse aggredito. La nostra unica possibilità di vincere la Russia consisteva nel precederla…”.

insomma...se queste parole uscirono veramente dalla bocca di Hitler mi sembra alquanto evidente che non fosse affatto (politicamente e strategicamente) quel pazzo incompetente cui siamo abituati a pensare...
[Modificato da Xostantinou 22/03/2010 12:02]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”