00 01/03/2010 10:40
No, non avrebbe cambiato nulla.

E' una domanda che si sono fatti anche grandissimi storici di Bisanzio, ma tutti concordano sul fatto che, se anche l'esercito bizantino si fosse dotato di armi da fuoco assai presto - diciamo verso l'inizio del quattordicesimo secolo quando ancora, in parte, potevano ancora sussistere le potenzialita' economiche per una simile spesa, l'adozione di esse non avrebbe riequilibrato lo svantaggio tattico e strategico ormai del tutto a favore degli avversari che, oltretutto, disponevano di risorse economiche ben maggiori e, come fecero, provedettero a dotarsi di armi adeguate alla bisogna. Il tutto senza menzionare i limiti tecnici che rendevano le prime armi da fuoco di impiego effettivo soltanto per le operazioni d'assedio.
Ancora nel 1453 le grandi bombarde di Mehmet Fatih non sparavano che sei-otto colpi al giorno, dal momento che la carica e l'impiego di simili mostri erano assai complesse e si trattava, appunto, di armi d'assedio non certo adatte per l'impiego campale.

Storicamente bisogna aspettare la fine del quattrocento, con la rivoluzione militare -dopo la battaglia di Seminara, 1495-, per vedere le armi da fuoco recitare un ruolo di rilievo nella battaglia campale, nelle guerre d'Italia per poi diventare palese con Marignano -1515-.