00 09/02/2011 18:33
Tolomeo decide di partire in tardo autunno, per evitare la calura estiva, e sceglie di scendere lungo l'antica strada militare egizia che porta al cuore della Nubia, verso l'antico regno di Kush, mentre la flotta costeggerà la costa facendo scalo nei vari empori mercantili greci che sorgono lungo le due sponde del Mar Rosso.

Alessandro nel frattempo si scontra presso Shabwa con un esercito costituito da una coalizione composta dai regni di Hadhramaut e Saba'. La vittoria è schiacciante per i veterani persiani e macedoni, che si accingono ora a virare lungo la costa in direzione dell'importante centro di Qana'. Alla vista dell'armata macedone, il sovrano dell'Hadhramaut si sottomette senza combattere ed il Hadhramaut ottiene lo stesso status di Magan.
Prima della fine dell'estate Alessandro marcia sulla ricca capitale dello Himyar, Aden, che cade solo dopo un lungo assedio durato quattro mesi. Lo Himyar viene incorporato al regno di Hadramaut.
Con l'autunno incipiente Alessandro marcia verso l'arido entroterra, e presso Timna sbaraglia una nuova coalizione formata dai Qataban e dai Sabei. La vittoria è netta ma più sofferta della precedente, ed Alessandro stesso rischia la vita nel successivo assedio di Timna, ma anche il Qataban è sottomesso ed annientato. Ora Alessandro medita vendetta sul regno Sabeo, che si è ampliato grazie all'annessione dello Zafar dopo la sconfitta dello Himyar.
Alessandro in autunno è alle porte della capitale montana Sana'a, che lo impegnerà molti mesi.

Tolomeo si scontra con i Kushiti a Napata e dopo averli costretti a ripiegare li assedia nella capitale Meroe, che cade solo a fine dicembre; poche settimane dopo cade anche Sana'a, assediata da Alessandro.

Caduta Sana'a, Alessandro punta sulla roccaforte di Ma'rib, sulle montagne, mentre un contingente minore entra nella città di Zafar, che li accoglie come liberatori. Diversi axumiti presenti nella città, rei di aver supportato i sabei contro i macedoni, vengono linciati dalla folla o consegnati agli ufficiali macedoni.

In primavera Tolomeo marcia lungo il fiume Atbara, affluente del Nilo che lo incrocia poco a nord di Meroe, per addentrarsi verso l'altopiano etiopico, dove secondo guide locali il regno di Axum occupa il territorio tra l'altopiano ed il mare.

continua.
[Modificato da Xostantinou 10/02/2011 16:55]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”