00 28/01/2010 23:01
le cause e le motivazioni della quarta crociata
Per quanto riguarda la quarta crociata non c'era nessun progetto di conquistare Costantinopoli. La crociata nasce con le migliori intenzioni dallo sforzo e dall'energia di papa Innocenzo III, che non accettava l'idea che Gerusalemme fosse ancora in mani islamiche. Sono una serie di eventi che si sovrappongono e coincidono temporalmente a far dirottare la crociata dai suoi obiettivi originari.
Il primo: i baroni incaricati di contrattare con Venezia il trasporto delle truppe, hanno probabilmente esagerato sul numero dei crociati, i veneziani infatti doveveno trasportare 4.500 cavalieri con i loro cavalli, 9.000 scudieri, 20.000 fanti, fornire i viveri per nove mesi e una scorta di 50 galere, per un prezzo di 5 marchi d'argento per ogni cavallo e 2 per ogni uomo, per un totale di 85.000 marchi, e l'accordo prevedeva anche la divisione a metà delle eventuali conquiste. I veneziani chiesero un anno di tempo per preparare la flotta. Da notere che il Papa fece aggiungere all'accordo il divieto di rivolgere le armi contro altri cristiani, a meno che questi non ostacolassero la crociata.
Il secondo: La rivolta di palazzo a Costantinopoli che era costata il trono a Isacco II e l'arresto di suo figlio Alessio Angelo, la cui sorella Irene era moglie di Filippo di Svevia, che dopo la morte di Enrico VI, era un possibile candidato al trono imperiale di Germania.
Alessio Angelo era fuggito dalla prigionia e si era rifugiato in occidente chiedendo aiuto per riconquistare il trono imperiale di Costantinopoli. Il papa non si fidava molto di Alessio e preferiva cercare un accordo con Isacco II.
Il terzo: all'appuntamento a Venezia nel 1202 non si presentarono i 35.000 crociati previsti, ma solo 15.000 circa e la somma che i baroni riuscirona a racimolare era solo di 51.000 marchi, ne mancavano 34.000 per arrivare alla cifra pattuita. La morte del conte di Champagne aveva fatto diminuire il numero di partecipanti alla crociata, ma una parte si imbarcò per proprio conto da Marsiglia e quindi non si presentarono a Venezia come pattuito.
Fu a quel punto che il Doge Dandolo fece un'offerta ai crociati, avrebbe concesso una dilazione per il resto della somma da pagare se questi lo avessero aiutato a conquistare Zara, che si era ribellata a Venezia e si era posta sotto la protezione del re d'Ungheria, anch'egli crociato. I baroni si accordarono con Venezia che dopo la presa di Zara avrebbero proseguito per l'Egitto come meta principale della crociata, ma si scontrarono con l'opposizione di molti crociati che non volevano combattere contro altri cristiani e quindi abbandonarono la crociata, fra questi vi era Simone di Monfort. Il legato pontificio si recò a Roma per avere disposizioni dal Papa, il quale proibì di attaccare Zara, ma i crociati rimasti disubbidirono e conquistarono la città nel novembre del 1202. I crociati e i Veneziani furono scomunicati, ma in seguito Innocenzo III tolse la scomunica ai crociati lasciandola solo ai veneziani. Il legato pontificio lasciò la crociata e giunse Bonifacio del Monferrato, ma il problema del pagamento ai veneziani non era stato risolto.
Fu a quel punto che giunsero a Zara degli inviati del giovane Alessio Angelo con una proposta molto allettante per i crociati e i veneziani, sempre tentati di anteporre i loro interessi a quelli della Cristianità. Aessio chiedeva ai crociati il loro aiuto per riconquistare il trono di Bisanzio e in cambio offriva ai crociati una ricompensa di 200.000 marchi d'argento, avrebbe provveduto ai viveri per le loro spedizione, e fornito un contingente di 10.000 uomini, inoltre,e non meno importante, assicurava la sottomissione della Chiesa greca a quella di Roma.
Si è dibattuto molto sul ruolo avuto dai veneziani nel dirottamento, alcuni hanno sostenuto che sarebbero stati pagati dal sultano d'Egitto, col quale avevano ottimi rapporti commerciali, per dirottare la crociata. certamente da tempo i veneziani erano in pessimi rapporti con i bizantini, fin dal 1171 e ancora di più dopo i massacri di latini del 1182, ma certo non potevano sapere che i crociati non avrebbero avuto tutti i soldi per pagare il trasporto.
Comunque furono questi eventi all'origine della conquista di Costantinopoli, ma questo fu possibile perchè l'Impero ormai era in fase di disgregazione e in preda a conflitti interni che ne minavano la solidità e la resistenza, qualche decennio prima, sotto la dinastia dei Comneni, tutto questo non sarebbe stato neppure lontanamente possibile.

per il resto concordo con Xost e con Zotti, tutto ebbe inizio con Manzikert. Poche battaglie, come questa, hanno avuto così tanto peso sugli eventi dei secoli seguenti, non solo per l'Impero d'Oriente, ma per l'europa tutta. Mai forse nella storia, il gesto (tradimento) di pochi a Manzikert, ebbe così nefaste conseguenze per tanti popoli nei secoli seguenti, e ancora oggi ne risentiamo gli effetti. non credo che il sacco di Costantinopoli del 1204 abbia accelerato la fine dell'Impero, che era ormai in decadenza anche per rivalità e continue lotte intestine. L'unica opportunità per l'Impero, e viceversa, sarebbe stata un'alleanza vera e duratura, con i regni latini in Terra santa, perchè gli eserciti crociati e bizantini assieme sarebbero stati imbattibili per chiunque, Saladino e Baybars compresi. Purtroppo questo fu capito solo da pochi regnanti di entrambi gli schieramenti, forse solo Manuele Comneno per i bizantini e Baldovino III e suo fratello Amalrico, l'avevano capito e cercarono di attuarlo, ma i crociati erano divisi e il sospetto e la diffidenza reciproca ha sempre prevalso.....purtroppo.