00 13/12/2009 14:34
Re:
LOUKAS_BASILEUS, 13/12/2009 12.57:

ah perfetto grazie !
e quella dei pronoia ?
quella presumo che sia differente..




paradossalmente no, mi spiego, al sistema tematico la pronoia "affianca" un sistema semi-feudale, praticamente la direzione di alcuni themata viene affidata direttamente a dei nobili in cambio di prestazioni militari. Questi nel suo thema (a differenza dei feudatari occidentali però lui non è il signore e padrone di quelle terre ma solo un funzionario imperiale) può o reclutare abitanti o ingaggiare mercenari, purché in caso di necessità si presenti con un numero di uomini al suo seguito prestabilito che, nel caso siano semplici abitanti, deve provvedere lui stesso ad equipaggiare e vettovagliare. In un primo periodo i due sistemi coesistettero, anche perché la pronoia non venne diffusa subito in tutti i themata dell'impero, ma poi gradualmente, anche a causa della carenza di fondi, si preferì abbandonare la "leva" di stampo romano tipica del sistema tematico per lasciare che ogni pronoiario decidesse per conto proprio se reclutare abitanti o ingaggiare mercenari...infatti gradualmente molti pronoiari, soprattutto nelle zone di confine, preferivano arruolare mercenari già equipaggiati di tutto punto ed esperti che arruolare civili che doveva appena addestrare, armare, equipaggiare e vettovagliare (ed ovviamente stipendiare) di tasca propria.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”