00 11/12/2009 16:36
l'esercito tematico era un po' come quello romano, alla fine del servizio assieme alla lettera di congedo veniva assegnato un lotto di terra da coltivare, ma comunque a monte vi era un periodo di servizio di ferma prefissato nel quale il cittadino veniva arruolato, equipaggiato ed addestrato.
Il sistema della pronoia non era molto diverso, semplicemente si concedeva l'amministrazione (e non il possesso, come accadeva invece nel feudalesimo) ad un nobile il quale doveva provvedere di tasca propria ad armare le truppe del proprio seguito (anche mercenarie) oltre a quelle regolari reclutate dall'amministrazione del thema.

le sezioni di lavoro del mod sono volutamente accessibili solo a chi lavora al mod, agli utenti comuni è concesso di vedere eventualmente delle preview del lavoro finito nella sezione vetrina.
Questo per tutelare con un minimo di riservatezza il nostro lavoro e per non rovinarvi la sorpresa =)
[Modificato da Xostantinou 11/12/2009 16:38]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”