00 29/10/2013 23:11
Direi di iniziare dagli abiti dei soldati.

L'indumento principale era la tunica chiamata Chìton, Stìche o Stichàrion.
La differenza principale fra Chìton/Stìche e Stichàrion era che i primi arrivavano al massimo alle ginocchia, mentre l'ultimo arrivava fino alle caviglie.
Chiaramente il Chìton era utilizzato principalmente dalla fanteria , che doveva essere più mobile possibile, mentre lo Stichàrion era spesso in dotazione ai cavalieri, che dovevano proteggere meglio le gambe più esposte, anche gli ufficiali lo portavano, spesso però solo per questione estetiche (il loro Stichàrion era ricco di ricami e pietre dure).
In genere queste tuniche avevano maniche lunghe ,abbastanza attilate, ed erano fatte di lana o di lino, per quanto il cotone iniziava già a essere ampiamente utilizzato (soprattuto dai cavalieri, che avevano un paga più generosa).
I colori più utilizzati erano il rosso ed il marrone , sia per questioni di costi sia perchè permettevano una migliore mimetizzazione , nei secoli succesivi verrà utilizzato molto anche il verde, colori invece come il giallo e il blu erano molto costosi (senza parlare del porpora, che solo gli imperatori e la loro famiglia potevano portare), per cui i soldati non li utilizzavano (nei secoli succesivi il blu sarà invece comune fra le guardie imperiali),invece le guardie palatine e gli alti ufficiali portavano tuniche di seta bianca, ricamate con fili d'argento o d'oro .
In genere le tuniche avevano due foggie chiamate rispettivamente zostàrion e armelaùsion.
La prima era una classica tunica chiusa con una cintura, la seconda invece era aperta lateralmente, e veniva poi chiusa con la cintura o delle spille.
I bordi delle tuniche sono abbeliti con orbicoli e tabulae, mentre sulle maniche ci sono i segmenta più o meno estesi.
Dal VI secolo la bordatura intorno al collo si estende fino ai gomiti, mentre sul tirso compaioni i clavus.

tipologie di tuiche

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armelaùsion

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Clavi e orbicoli

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Altro indumento importante sono i pantaloni chiamati bracae o anaxurides.
In genere sono abbastanza larghi e comodi, i bordi inferiori sono molto decorati e spesso presentano righe.
Ancora nel V secolo era proibito portare a Roma pantaloni, nonostante ormai fossero un indumento comune.

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I piedi erano invece protetti da calze di lana o di feltro dette udones, in alternativa c'erano le ocreae, si trattava di pezzi di stoffa rettancolari avvolti intorno ai polpacci.

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Le scrpe sono dette campagus e venivano indossate sopra pesanti calze, erano in cuoio , con suola rigida, punte larghe e non più di due cinghie, spesso avevano suole chiodate.
I cavalieri invece indossavano stivali chiamati perones o endromida, di cuoio molto spesso e rigido, che arrivava fino al ginocchio.
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Il mantello pià comune era detto chlamys, si trattava di un manto classico rettangolare, l'esercito disponeva anche di un ulteriore manto, molto ampio con maniche e cappucio, fatto di feltro e chiamato noberonìkion, veniva utilizzato come soprabito in caso di pioggia (soprattutto per proteggere la corazza ) oppure per celare il soldato al nemico di notte o per mimetizzarsi con l'ambiente (ad esempio quando nevicava si utilizzava un mantello bianco, in mezzo alla foresta uno marrone o verde, eccetera).
L'ultimo tipo di mantello comune era la paenula, tipica dei viaggiatori, era un ampio manto di forma circolare con cappuccio.
Come in precedenza esisteva ancora l'usanza di chiudere il mantello con una spilla sulla spalla destra.

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Infine ci sono i cappelli.
Il primo era il pilleus, un berretto di origine balcanica fatto soprattutto di feltro di forma cilindrica, era però ancora molto di moda il berretto frigio.

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Abito completo

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