00 14/07/2012 09:37
Meiji


Il Giappone è un paese strano e con una cultura tanto splendida, affascinante e millenaria, quanto ricca di contrasti e contraddizioni.

Stiamo comunque andando un pochino OT, cerchiamo di non divagare troppo, ok?

Tornando al discorso, una delle filosofie sociali nipponiche è quella de "il chiodo che sporge, si espone alle martellate", ovverosia la società tende ad essere omogenea e livellata, gli individui stravaganti e fuori dal coro tendono ad essere malvisti ed emarginati...ciò per converso significa anche che non si nota molto la differenza tra un ricco imprenditore ed un semplice impiegato, la loro cultura è all'opposto di quella occidentale dell'ostentazione dello status-symbol, e gli ambiti in cui esprimere liberamente la propria individualità sono pochi e quasi esclusivamente limitati alla sfera privata...dove davvero danno adito a stranezze e perversioni folli per il nostro metro.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”