00 03/06/2012 18:25
Mah, sai, è un discorso molto relativo.

Lo xenofobo violento, anche se non vota lega avrà sempre qualche movimento di fanatici neofascisti cui aggregarsi.

La differenza è che moltissimi tra la gente comune che erano diventati elettori della Lega perché si poneva come entità politica diversa dai soliti partiti nazionali, più attenta alle esigenze locali e con una volontà (a parole) di infrangere il sistema centralista per introdurre una ristrutturazione in senso federale.

Questo è il serbatoio di voti primario che la Lega ha perso già da quando si è "venduta" al PDL, e peggio ancora oggi in seguito agli scandali che hanno di fatto eliminato politicamente il suo carismatico ed indiscusso leader.

Il problema, per questi elettori ex leghisti (che nel blocco Lombardo-Veneto sono la maggioranza), è che non c'è al momento ancora una realtà sostitutiva con la stessa forza trascinante della Lega, e molti di questi probabilmente diventeranno voti "di protesta" che andranno a favorire M5S ed altre formazioni minori come i neonati movimenti autonomisti/indipendentisti.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”