00 19/05/2012 13:04
Sinceramente non so che pensare al momento, di certo fare un attentato ad una scuola per uccidere o ferire ragazzini innocenti (perché una bomba in luogo pubblico non è un omicidio mirato) è da infami a prescindere da chi ne sia il mandante e l'esecutore.

Non ce lo vedo molto come attentato di mafia, perché di solito sono mirati e punitivi, questo è terrorismo puro.

Per quanto riguarda il discorso terroristico, può anche darsi che la verità non la sapremo mai, se sarà stato un attentato di un qualche gruppo eversivo o un attentato architettato dallo Stato per incolpare gli eversivi e trarre i vantaggi da questo casus belli mediatico.


Di certo c'è che questa recente "escalation terroristica" cade proprio "a fagiuolo" per giustificare le annunciate politiche di ricorso alla forza militare per la "protezione dello Stato" ed un nuovo tassello nella strategia della propaganda nazionale unitarista e patriottica di fronte ad una crii che sta travolgendo tutto e tutti...diciamo che sembra alquanto evidente una strategia dello Stato italiano volta ad una azione di difesa e repressione preventiva in prospettiva di eventi del calibro dell'attuale situazione greca...
[Modificato da Xostantinou 19/05/2012 13:12]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”