00 10/05/2012 14:03
Secondo me la situazione è critica ma si dovrebbe analizzarla con un po’ di distacco e con ironia, spesso noi italiani tendiamo a considerare i nostri problemi come prioritari a livello mondiale e diamo giudizi troppo di pancia sull’Italia.
Parto dall’Italia, è il terzo paese dell’unione europea, settima economia mondiale e potrebbe fare di meglio. Nonostante tutto c’è chi se la passa peggio di noi o che sta facendo scelte totalmente sbagliate. La politica italiana non è fatta da gente che lavora e si impegna ma da chi non è riuscito a trovarsi una strada diversa dalla piazza. Ovviamente queste persone cercano di tirare l’acqua al loro mulino e difendere i loro interessi, tutti quanti, fanno bene in una situazione del genere solo un incosciente non lo farebbe. Quindi che sia lega, pd, pdl e qualsiasi altra forza politica la musica è sempre quella. Grillo mette il dito sulla piega e solleva un polverone per attirare attenzione e smuovere l’opinione, fa bene, ma le sue proposte poi non approdano in nulla di nazionalmente concreto il più delle volte.
Un caso particolare è la lega, è nata in un bacino elettorale specifico, propone efficienza e impegno sul lavoro come nel settore privato e porta esempi di comuni virtuosi molto piccoli dove mettere d’accordo 4 gatti è facile e scontato. Secondo me è molto competente nelle amministrazione locale dove riesce a dare buoni risultati ma su uno scenario nazionale, non potrà mai guidare il paese poiché la sua attenzione è solo per il Nord Italia, anzi per il nord della pianura padana e usare il nord come riferimento è fuorviante e stupido quando si deve guidare un intero paese. Il suo connotato molto nazionalista secondo me in un mondo globalizzato e multietnico è sbagliato e retrogrado anche se essendo molto legata alla cultura del nord propone un messaggio accattivante per tutti coloro che hanno in questa zona le loro radici. Il messaggio è buono ma quando vedi i loro esponenti come Bossi e Calderoli, ti passa la voglia di dargli e chiavi del paese in mano, Maroni mi sembra molto più serio.
I nazionalismi, mi collego al discorso internazionale, sono un po’ pericolosi. Siano essi da parte di regioni storicamente socialmente diverse dal paese di cui fanno parte. Sono buoni quando spingono per un orgogli nazionale e un continuo mettersi in gioco ma più di una volta scaturiscono in cose retrograde e stupide che potrebbero tranquillamente essere cambiate formando un Europa più europea e meno un agglomerato di nazione legate insieme.
I nazionalismi da sempre nel mondo hanno portato a guerre e altre situazioni poco salubri per il mondo, si pensi alla Germania, che grazie al nazismo si è rialzata dalla crisi del 29. Ma che imbarcandosi in politiche di pangermanesimo a portato l’Europa in una guerra totale dalla quale è uscita a pezzi perdendo per sempre la sua centralità nel mondo. Il mio giudizio di adesso sarà solamente economico e sociale, non ripeterò elementi di carattere morale, poiché non sono sempre oggettivi, anche se approvo al 100% la loro importanza. Secondo me adesso tutti hanno paura dei regimi di destra e di sinistra, secondo me bisognerebbe riconoscere che in alcuni casi hanno lavorato bene e hanno contribuito allo sviluppo del paese in altri sono stati un totale disatro sociale ed economico. La democrazia va garantita, di paesi che togliendo questo elemento sono riusciti a rendere i cittadini felici e a renderli sviluppati e ricchi è Singapore. Piccolo e facilmente organizzabile.
Io reputo sia il capitalismo sia il comunismo (quando è stato creato) due modelli economici per costruire la ricchezza delle nazioni. Affermando oppure Togliendo la proprietà dei mezzi di produzione. Il comunismo è storicamente fallito come “macchina di ricchezza” lo dimostrano i morti durante i piani quinquennali in cina o in russia e i paesi che lo adottavano per forza di cose si sono trasformati quasi tutti (presto lo saranno tutti) in economia emergenti iper capitalistiche. Il capitalismo ha il suo tallone d’Achille e la sua forza nel settore finanziario pertanto è un modello di distruzione-rinnovamento …. Che fino al 2008 ha funzionato aumentando in termini di GDP mondiale la ricchezza. Lo sarà in ancora in grado? Vedremo!
Tornando ai problemi dell’europa: la Francia, secondo paese dell’unione che può vantare una scuola di management per il settore pubblico, prima al mondo si trova in crisi, questa secondo me non è una colpa imputabile del tutto a Sarkozy, che magari potrà essere discusso dai francesi come noi italiani discutiamo molto su Berlusconi, ma che secondo me non sono entrambi il problema che ha affossato i due rispettivi paesi. Il problema principale è stato quello di aver unito troppo presto l’Europa in un agglomerato di paesi che essendo diversi, per ogni azione centrale alcuni né prendono i benefici altri i difetti, prima della crisi la somma tra i due era positiva per tutti e ripagava le perdite, con la crisi i difetti sono perdita di GDP, crescita e quant’latro per tutti.
L’unione allargata a paesi come la Grecia, Spagna, Portogallo a portato paesi come Francia, Italia e Germania a dover pagare per tutti il conto. Questi paesi nuovi membri che negli anni passati si sono modernizzati molto bene (esempio la Spagna) o che ci hanno provato (Grecia) devono seguire le misure di austerità imposte da Bruxelles poiché entrando hanno sottoscritto una minore sovranità nazionale. Che gli piaccia o no, oppure falliranno loro e noi di seguito, Germania compresa senza compratori per i beni dell’economia tedesca (basata sulle esportazioni, se la vedranno male). Secondo me abbandonarsi a sentimenti populisti è pericoloso come ha fatto la Francia Hollande forse farà l’interesse della Francia, ma poi affonderà la Francia e la EU rinegoziando alcuni parametri e punti di vari trattati.
La Spagna con i governo Zapatero, governo delle opposizioni è andata in crisi, vedremo con Mariano Rajoy, ma a differenza dell’italia che possiede una buona industria la spagna autentica ovvero Le castille e andalucia, le isole e Madrid….non sono sviluppate come le zone di storica opposizione come la Catalunia, i pasesi baschi, la galicia ecc…
Tempo fa era uscito un articolo interessante sul The Economist che suggeriva a paesi in crisi come la grecia soluzioni drastiche ma efficaci per fare cassa. Come cedere delle Isole per qualche tempo a paesi interessati a basi navali nel mediterraneo come ad esempio la Norvegia, da sempre come la Turchia partner preferenziale di scambi con EU anche se nessun paese adotterebbe mai una roba del genere come politica. La grecia se non sbaglio negli ultimi anni ha aumentato di molte le spese per la difesa anziché rimodernarsi, spinta da accordi di retroscena con organi sovranazionali e società di consulenza spregiudicate che “ritoccandogli” i bilanci per farla entrare nell’unione, hanno richiesto di utilizzare quei fondi per comprare beni da un certo tipo di aziende, di cui sono clienti o hanno partecipazioni penso.
Secondo me si dovrebbe unire l’europa in modo più saldo, in modo che movimenti interni ai singoli paesi siano superati. Se ai trentini gli piace l’austria poiché si trovano più simili al nord tirolo, benissimo essendo austria e italia nell’unione, non si sentiranno più oppressi dalle leggi italiane. (detto così è sbrigativo…e solo per dare il messaggio, austria e italia seppur diverse sono unite).
Io penso che in un mondo globale, con economie grandi e in crescita che stanno sorgendo, l’europa per essere un luogo ancora importante nel mondo debba mettere le proprie differenze da parte e costruire qualcosa di sensato piuttosto che perdersi in stupidi battibecchi per politici di mezza tacca in tutti i paesi, in Italia abbiamo monti e le sue misure di austerity, beh, c’è le siamo meritati un po’ dopo decenni di bela vita, ridistribuzioni e arraffi pubblici e privati, dovuti ad una continua altalena di governi di sinistra e di destra. Quando bisognava rendere il mercato del lavoro più flessibile in termini di assunzioni/dimissioni ma anche in termini di corsi di aggiornamento, piuttosto che tassare per pagare benefit a tutti (comprese le aziende italiane che si sono indebolite), io come nuovo sul mercato del lavoro, pago queste nuove misure, ma spero che pagandole adesso nel futuro l’Italia torni ad essere un paese in crescita e con un futuro come era negli anni 60 e spero che i prossimi governi non cancellino le sue misure soltanto per garantirsi il consenso, che è giusto in democrazia ma che poi diventa l’unica cosa utile per i politi: faccio contenti gli elettori e affondo il paese e mi eleggono di nuovo.
Così ho spiegato il mio pensiero, ovviamente sono d’accordo con la maggior parte delle cose che avete detto, stavo solo dando una mia chiave di lettura sulla situazione. Spero di non aver offeso le idee politiche e europee di nessuno e se lo ho fatto, lo ho fatto per spiegare il mio punto di vista, magari sbagliato ma cmq sono pronto a supportarlo o a cambiarlo se avete argomentazioni e vostri punti di vista da condividere con i miei. Siete i benvenuti, grazie e scusate il mattone da leggere! ciao