00 02/05/2012 23:56
Re:
dak28, 02/05/2012 21.29:

No.

Ecco perché non siamo d'accordo la pensiamo alla radice in modo diverso.
Io penso che integrarsi significa essere prima di tutto accettati.
seconda cosa saper accettare gli altri.


Assimilare gli usi e i costumi non è necessario, io posso credere in Allah,Dio, Budda che sono sempre una persona che vive su un pianeta unico, quindi penso si, le frontiere non hanno senso.

Tornando a ciò che dice quella ragazza pensala come vuoi ma che mi dici di quella che dice
"il comunismo non è quella cosa che portano gli immigrati?"




INTEGRARSI: forma riflessiva del verbo integrare, significa "integrare sé stessi", non essere accettati.

L'essere accettati non c'entra nulla con l'integrarsi.

Assimilare usi e costumi non è necessario, è FONDAMENTALE!
Nessuno obbliga a cambiare le proprie convinzioni, come la Fede o l'idea politica, ma capire e rispettare gli usi ed i costumi del paese in cui si va a vivere è imprescindibile.
Non mi dirai mica che è giusto che un gruppo di sudanesi che immigra in italia ha diritto di ignorare le leggi italiane, applicare la Sharia arrogandosi il diritto di stuprare le donne, uccidere le figlie che vogliono vestire all'occidentale o avere un fidanzato italiano, etc. spero?

Le frontiere hanno un loro senso storico ed etnolinguistico, ed esistono da quando l'Uomo ha ideato l'agricoltura ed ha smesso di essere nomade.

La frase di quella ragazza è insensata ed è frutto dell'abissale (e voluta!) ignoranza nella quale crescono le nuove generazioni, indottrinate fin dalla più tenera età a farsi pensare dagli altri, a seguire ideologie precostituite e ad autoconvincersi di vivere l'illusione di essere capaci di ragionare con la propria testa soprattutto quando ciò non è palesemente vero.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”