00 20/12/2011 21:49
Il governo Monti non è diverso da qualsiasi altro, a prescindere dall'orientamento politico, in italia.

La procedura standard delle politiche economiche di qualsiasi governo italiano è la seguente:

1- dare la colpa del debito al governo precedente
2- mettere nuove tasse spacciandole come necessarie per risolvere la crisi creata dal precedente governo
3- contare ciecamente sul fatto che, quando l'effetto delle nuove tasse si farà sentire colpendo l'economia, ci saranno delle scuse credibili cui dare la colpa
4- ovviamente tutto ciò senza toccare minimamente i loro stipendi e privilegi.

La cosa più drammatica è che questo governo NON è stato eletto dai cittadini e quindi non è nemmeno tenuto a " comportarsi bene di fronte ai suoi elettori", ed è a tempo determinato, quindi si sentono legittimati a prendere qualsiasi provvedimento senza rendere conto a nessuno (non che un governo eletto in italia si ritenga molto più responsabile nei confronti dei cittadini).



In ogni caso, non serve un laureato ad Harvard per capire che, per risollevare un'economia in crisi, serva una politica a lungo termine fatta di agevolazioni fiscali ed investimenti; viceversa, una politica fatta di tassazioni assurde volte ad incassare "qui ed ora" il massimo possibile, ha come unica conseguenza l'amplificare esponenzialmente la crisi stessa.
Ed il trattare i cittadini come criminali "fino a prova contraria" (leggi "anti-evasione") o come fessi (super-bollo sulle auto) non aiuta affatto.
[Modificato da Xostantinou 20/12/2011 21:50]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”