La giornata del biancone

Scusatemi se solo oggi, con molto ritardo, vi scrivo due righe sulla splendida giornata di domenica scorsa ad Arenzano. Ho partecipato alla giornata del biancone, che come molti sapranno, viene organizzata ogni anno nel periodo della migrazione di questo splendido rapace sulle alture di Arenzano, alle spalle di Genova. L'occasione di assistere al passaggio di queste schiere di angeli (prendo in prestito il simbolismo da un caro amico poeta, perché lo trovo decisamente calzante) non poteva mancare di emozionarmi, specialmente se consideriamo che il massiccio contingente transitato nei giorni precedenti non lasciava presagire più di qualche sparuto ritardatario. Invece non ho mai guardato a terra!!! Dal mattino fino al pomeriggio inoltrato ho visto sfilare sopra alla mia testa (un giorno soffrirò di cervicale... lo sento!)
Ben 274 bianconi!!!!
La migrazione è qualcosa di davvero emozionante. Colpisce qualcosa nell'anima, qualcosa di ancestrale, come se anche noi, attraverso quei battiti di ali, quei voltggi, quelle scivolate, percepissimo l'impulso a spostarci, a tornare, a viaggiare, a volare. E la sensazione è rimasta con me anche in treno, quando ho ripercorso quei pochi chilometri (confronto alle distanze percorse dai migratori, roma-genova è un soffio) per tornare a casa... tutto si mescola quando si viaggia... la nostalgia per quel che si lascia, il desiderio di prolungare il soggiorno, la fatica del viaggio, l'anelito al ritorno, l'attesa di ritrovare il proprio nido, di riconoscere i propri luoghi... chissà se anche gli angeli sentono qualcosa di simile, volando?

Manuela

P.S.
E la cicogna nera, le aquile minori, i due splendidi falchi pescatori, il mio primo rondone dell'anno...