Trento city. Ore 12.00. Suona la sirena.
Finalmente ferie, mai come quest’anno tanto attese e tanto necessarie!
E quale cosa migliore per inaugurarle se non una sgambata pomeridiana per i boschi sopra casa?
Appena finito di pranzare, io e Roby passiamo a prendere Elisa e ci dirigiamo verso l’abitato di Cortesano (555 m). Parcheggiata l’auto nei pressi delle scuole cominciamo il nostro cammino.
Il sole picchia forte quando imbocchiamo il sentiero SAT 422, ma per fortuna, dopo pochi metri di cammino, siamo sotto le fresche fronde degli alberi.
Saliamo chiacchierando del più e del meno e sotto il monte Corno abbandoniamo il sentiero 422 e proseguiamo sul 421 che percorriamo fino alla Calcara di Mongalina (896 m). Qui, dopo una breve sosta, imbocchiamo la stradina (sentiero 10) che ci condurrà all’interno del biotopo provinciale “Le Grave”.
Il sentiero di visita dell’area protetta (sentiero 19 A - 19) attraversa una delle zone naturalistiche più interessanti dell’altopiano dell’Argentario (o Calisio) e mette ben in evidenza le due diverse tipologie di habitat che qui convivono: la zona umida e quella arida.
In poco tempo ci troviamo in un ambiente completamente diverso dai freschi boschi di latifoglie. Stiamo salendo l’arido e semidesertico Dos Le Grave. Seccume estremo! Piccoli arbusti, ginepri e meravigliosi pini silvestri bonsai crescono a stento su questo dosso, formato per lo più dal materiale di scarto dell’attività estrattiva che qui vi si praticava dal XI al XV secolo.
Sudando e arrancando non poco su sfasciumi porfirici arriviamo sulla sommità del dosso (991 m) dove ci concediamo una sosta ombrosa.
Ripristinata la temperatura corporea cominciamo a scendere dall’altra lato dell’elevazione. L’ambiente è radicalmente mutato, ora siamo nei pressi della zona umida, una torbiera formatasi per interramento e finalmente riecco il bosco.
Proseguendo sul sentiero 19 in poco tempo giungiamo al lago di Santa Colomba (926 m) dove il miraggio di un’ora prima diviene realtà: gelatone in riva al lago! Gnam-gnam!
Rifocillata la panza e lo spirito cominciamo a scendere verso casa seguendo il segnavia 421. Ad un bivio decidiamo di fare un giro di rientro alternativo passando per la località delle Gorghe, peccato che dopo una ventina di minuti siamo costretti a ritornare indietro perché la segnaletica, la cartina della 4Land (che non vale una cippa!) e il groviglio di strade forestali poco ci convincevano.
Ritornati sulla retta via raggiungiamo presto il bivio con il sentiero 422 e, percorrendo quest’ultimo nelle luci del tardo pomeriggio, eccoci nuovamente all’auto.. accaldati, ma rilassati e contenti!