COSA INTENDEVA GIOBBE

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00martedì 26 aprile 2011 10:28
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● Cosa intendeva dire Giobbe quando dichiarò di aver fatto un patto con i suoi occhi e quindi di non mostrarsi attento a una vergine?
Questo versetto, Giobbe 31:1, dice: “Ho concluso un patto con i miei occhi. Come potrei dunque mostrarmi attento a una vergine?” Giobbe voleva dire che, essendo risoluto a mantenere l’integrità verso Dio, aveva deciso di evitare perfino di guardare con bramosia una donna che non fosse sua moglie.
Giobbe e sua moglie avevano avuto diversi figli. Nonostante il difficile periodo durante il quale la donna con cui era sposato da molti anni l’aveva esortato a maledire Dio e morire, egli le fu fedele. (Giob. 2:9, 10) Non c’è nessuna evidenza che smettesse mai d’essere monogamo o che accarezzasse anche solo l’idea d’avere relazioni sessuali con donne più giovani, vergini. — Giob. 19:17.
Giobbe riconobbe che l’immoralità spesso inizia guardando con bramosia una persona dell’altro sesso, perché così nasce nel cuore il desiderio di relazioni immorali. Quindi egli fece quasi un contratto o patto formale con i suoi occhi. A qual fine? Decise fermamente di non guardare con passione un’altra donna. È naturale che avrebbe visto altre donne nella vita quotidiana e che avrebbe anche potuto mostrarsi attento ad aiutarle se ne avessero avuto bisogno. Ma gli era vietato mostrarsi attento con lo scopo di amoreggiare. Per lui era proibito. Senz’altro il ‘patto concluso da Giobbe con i suoi occhi’ lo aiutò a evitare sguardi passionali che potevano portare a una condotta immorale. — Confronta Giobbe 31:9, 11; Matteo 5:28.
Nero_Pece
00martedì 26 aprile 2011 13:10
c'è da dire che Giobbe avrebbe potuto sposare un'altra donna, a quel tempo era concesso. Quindi con queste parole intendeva probabilmente che non guardava "con intenzioni immorali", cioè con il semplice obbiettivo di farci sesso e basta... Oppure aveva deciso di rimanere monogamo, cosa più virtuosa che poligamo, ma non che prendersi un'altra moglie fosse peccato. Interessante che la Cei definisce questo capitolo la più alta espressione di moralità di tutto il VT.
Amalia 52
00martedì 26 aprile 2011 19:46
Giobbe, uomo giusto, comprendeva che esiste un nesso tra vedere e desiderare. Disse infatti: “Ho concluso un patto con i miei occhi. Come potrei dunque mostrarmi attento a una vergine?” (Giob. 31:1) Egli non solo si rifiutava di toccare una donna con intenzioni immorali, ma non permetteva nemmeno alla sua mente di soffermarsi su un pensiero del genere. Gesù sottolineò la necessità di mantenere la mente pura evitando di coltivare pensieri immorali quando disse: “Chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. — Matt. 5:28.

Fonte:w 15/4/10
BRAUNSCHWEIG
00martedì 26 aprile 2011 20:02
Cosí quando un fratello vi chiederá : COME STAI ?
Tu gli risponderai: GRAZIE, MEGLIO DI GIOBBE
.Piero:
00sabato 30 aprile 2011 17:34
Re:
Amalia 52, 4/26/2011 7:46 PM:

Giobbe, uomo giusto, comprendeva che esiste un nesso tra vedere e desiderare. Disse infatti: “Ho concluso un patto con i miei occhi. Come potrei dunque mostrarmi attento a una vergine?” (Giob. 31:1) Egli non solo si rifiutava di toccare una donna con intenzioni immorali, ma non permetteva nemmeno alla sua mente di soffermarsi su un pensiero del genere. Gesù sottolineò la necessità di mantenere la mente pura evitando di coltivare pensieri immorali quando disse: “Chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. — Matt. 5:28.

Fonte:w 15/4/10



Fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Le donne sono state create da Dio con questo aspetto allo scopo di essere desiderate dagli uomini.
L'importante è limitarsi a guardare, senza eccessi, e senza desiderare la donna d'altri (e il loro asino, come dice Dio).


(garoma)
00sabato 30 aprile 2011 18:06
Re: Re:
.Piero:, 30/04/2011 17.34:



Fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Le donne sono state create da Dio con questo aspetto allo scopo di essere desiderate dagli uomini.
L'importante è limitarsi a guardare, senza eccessi, e senza desiderare la donna d'altri (e il loro asino, come dice Dio).




La Bibbia dice che Geova creò la donna come complemento dell’uomo.
Genesi 2:18 E Geova Dio proseguì, dicendo: “Non è bene che l’uomo stia solo. Gli farò un aiuto, come suo complemento”

Tutto ciò che Geova ha creato è bello, anche le donne lo sono ma se esse diventano l’oggetto del nostro desiderio allora è facile incorrere nel peccato Giacomo 1:15 “Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte.”

Apprezzare le bellezze che Geova ha creato è un conto desiderare è altra cosa, inoltre, secondo te è sbagliato desiderare la donna di altri ma si può desiderare quella libera? E’ qual'è la finalità per cui la desideri fare sesso? Ma la donna non è un oggetto con cui accoppiarsi per soddisfare i nostri desideri e basta, la donna è qualcuno che Geova ha creato per essere il nostro complemento per essere amata e rispettata e la si rispetta anche con il nostro sguardo.



(Gladio)
00sabato 30 aprile 2011 23:06
Un detto siciliano recita: occhi chini e manu vacanti!

è il mio motto [SM=g7348]
.Piero:
00domenica 1 maggio 2011 10:07
Re: Re: Re:
(garoma), 4/30/2011 6:06 PM:


La Bibbia dice che Geova creò la donna come complemento dell’uomo.
Genesi 2:18 E Geova Dio proseguì, dicendo: “Non è bene che l’uomo stia solo. Gli farò un aiuto, come suo complemento”



Se ricordi bene, nella Bibbia, dopo questa frase di Dio, per fare compagnia all'uomo e non farlo stare solo, Dio decide di creare finalmente.....gli animali!!...ma non si trovava qualche animale che fosse un vero aiuto e compagnia all'uomo, e solo allora Dio decide di creare la donna.


Tutto ciò che Geova ha creato è bello, anche le donne lo sono ma se esse diventano l’oggetto del nostro desiderio allora è facile incorrere nel peccato Giacomo 1:15 “Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte.”



Eh, calma. E' vero che tutto ciò che ha creato Dio è bello, ma la donna non è stata creata bella come le altre cose. La donna è stata creata, anche quando meno bella, allo scopo di creare desiderio sessuale nell'uomo, te lo dico perchè ho studiato anatomia e psicologia, conosco gli ormoni che circolano nell'uomo e nella donna, e sono complementari.
Questo vuol dire che l'uomo è attratto dalla donna in modo molto particolare, ma non credo ci sia bisogno che te le spieghi io queste cose. Naturalmente questo "desiderio sessuale fisiologico" è controllato dalla volontà, per quanto possibile, e l'uomo non è un animale qualunque che si lascia andare agli istinti, ma negare addirittura questi istinti mi pare troppo.
Aggiungo che il peccato non produce la morte, perchè, grazie a Gesù, si può chiedere il perdono dei peccati.
Insomma non puoi dirmi che guardare una donna è come guardare un albero, entrambi belle creazioni di Dio.


Apprezzare le bellezze che Geova ha creato è un conto desiderare è altra cosa, inoltre, secondo te è sbagliato desiderare la donna di altri ma si può desiderare quella libera? E’ qual'è la finalità per cui la desideri fare sesso? Ma la donna non è un oggetto con cui accoppiarsi per soddisfare i nostri desideri e basta, la donna è qualcuno che Geova ha creato per essere il nostro complemento per essere amata e rispettata e la si rispetta anche con il nostro sguardo.



Desiderare la donna libera è naturale, sarebbe un guaio se non fosse così, l'umanità si estinguerebbe in breve tempo.
Per fare sesso? Non è l'unico fine dell'uomo (o della donna) che desidera, ci sono una infinità di cose che si desiderano fare insieme alla donna desiderata, ma non si può negare che la natura ci ha creato in modo che l'uomo e la donna si desiderino reciprocamente, cioè Dio ci ha creati così. Quindi anche e soprattutto amore e rispetto, ma anche desiderio sessuale, non puoi andare contro natura. Il sesso, poi, viene solo se ci sono le condizioni ideali, quale può essere il matrimonio, ma per moltissimi, religiosi e non religiosi, non sempre il matrimonio è indispensabile.
(garoma)
00domenica 1 maggio 2011 10:45
Re: Re: Re: Re:

.Piero:, 01/05/2011 10.07:

[POSTQUOTESe ricordi bene, nella Bibbia, dopo questa frase di Dio, per fare compagnia all'uomo e non farlo stare solo, Dio decide di creare finalmente.....gli animali!!...ma non si trovava qualche animale che fosse un vero aiuto e compagnia all'uomo, e solo allora Dio decide di creare la donna.



Prima di commentare questo tuo pensiero vorrei essere certo di averlo capito bene. Stai dicendo che gli animali sono stati creati dopo l'uomo e che non trovando fra essi una compagnia per l'uomo Geova ha creato la donna?



Eh, calma. E' vero che tutto ciò che ha creato Dio è bello, ma la donna non è stata creata bella come le altre cose.



Ti dispiacerebbe dirmi dove sta scritto che la donna (Eva) non era bella? Se poi ti riferisci ad oggi dovresti sapere che è bello ciò che piace. Un figlio che nasce storpio, potresti dire che egli non è bello per la madre? Se poi per te è bello solo ciò che è avvenente allora altro discorso.


La donna è stata creata, anche quando meno bella, allo scopo di creare desiderio sessuale nell'uomo, te lo dico perchè ho studiato anatomia e psicologia, conosco gli ormoni che circolano nell'uomo e nella donna, e sono complementari.


Non credo che ci vogliano particolari studi per affermare che la donna suscita desideri nell'uomo e viceversa, Geova ci ha creato con questi desideri appagabili ed appagati nel matrimonio ma, dire che la donna è stata creata solo allo scopo di suscitare desideri sarebbe come dire che Geova ha voluto creare un'eterna tentazione all'uomo o alla donna.


Naturalmente questo "desiderio sessuale fisiologico" è controllato dalla volontà, per quanto possibile, e l'uomo non è un animale qualunque che si lascia andare agli istinti, ma negare addirittura questi istinti mi pare troppo.


Piero non travisare i commenti e il discorso, il post al quale ho risposto non parlava dei normalissimi desideri innati nell'uomo e che vanno controllati o soddisfatti, ripeto nell'ambito matrimoniale ma, tu affermavi, almeno questo ho inteso, che la donna è solo un oggetto di desiderio.


Aggiungo che il peccato non produce la morte, perchè, grazie a Gesù, si può chiedere il perdono dei peccati.


Apro è chiudo la parentesi; se non si muore per il peccato perchè allora si muore? Se chiedo allora perdono divento immortale?
Comunque se vuoi continuare quest'argomento apriamo un 3D nuovo.


Insomma non puoi dirmi che guardare una donna è come guardare un albero, entrambi belle creazioni di Dio.


Posso ammirare ed apprezzare la creazione di Geova guardando un magnifico albero fiorito così come apprezzare una bella donna è ovvio che sono due cose diverse ma se guardo una donna con spirito lascivo e peccaminoso, stimolo i miei normali desideri ed essi mi portano sia a fantasticare con la mente ma potrebbero portarmi anche a commettere peccato. Ecco perchè, ritornando al tema del 3D, Giobbe disse quelle parole, egli pur apprezzando una donna e le sue fattezze, non lasciava che i suoi occhi vagassero in fantasie o pensieri impuri.


Quindi anche e soprattutto amore e rispetto, ma anche desiderio sessuale, non puoi andare contro natura. Il sesso, poi, viene solo se ci sono le condizioni ideali, quale può essere il matrimonio, ma per moltissimi, religiosi e non religiosi, non sempre il matrimonio è indispensabile.


Nel matrimonio soddisfi tutte queste condizioni se poi altri non ritengono più il matrimonio indispensabile fatti loro, Geova non dice questo.
speculator
00mercoledì 7 settembre 2011 18:32
PATTO (PERSPICACIA)

Accordo fra due o più persone che si impegnano a compiere o ad astenersi dal compiere determinate azioni; contratto.

I patti riguardavano sempre due o più persone. Il patto poteva essere unilaterale (se uno solo dei contraenti aveva l’obbligo di osservarne le condizioni) o bilaterale (se entrambi i contraenti dovevano rispettare certe condizioni). Oltre ai patti in cui Dio è uno dei contraenti, la Bibbia descrive la stipulazione di patti fra uomo e uomo, e anche fra tribù, nazioni o gruppi di persone. Infrangere un patto era un peccato grave.
Il termine “patto” si può riferire a un decreto permanente, come quello relativo al pane di presentazione (Le 24:8), o alla creazione di Dio governata dalle sue leggi, come l’immutabile successione del giorno e della notte (Ger 33:20); è usato anche in senso figurato, come nell’espressione “patto con la Morte”. (Isa 28:18) Geova parla inoltre di un patto in relazione alle bestie feroci. (Os 2:18) Il rapporto matrimoniale è chiamato patto. (Mal 2:14) L’espressione “proprietari (signori; padroni) di un patto” ha il significato di “confederati”, come in Genesi 14:13.

Modi di ratificare un patto. Dio veniva spesso invocato quale testimone. (Ge 31:50; 1Sa 20:8; Ez 17:13, 19) Si faceva un giuramento. (Ge 31:53; 2Re 11:4; Sl 110:4; Eb 7:21) A volte gli uomini stabilivano un segno o testimonianza, che poteva essere un dono (Ge 21:30), una colonna o un mucchio di pietre (Ge 31:44-54) o il nome dato a una località (Ge 21:31). In un caso Geova usò l’arcobaleno. (Ge 9:12-16) Un metodo era quello di uccidere e tagliare in due degli animali, dopo di che i contraenti passavano in mezzo alle due parti; da quest’usanza derivò l’espressione idiomatica ebraica ‘tagliare un patto’. (Ge 15:9-11, 17, 18, nt.; Ger 34:18, nt., 19) A volte festeggiamenti accompagnavano la conclusione di alleanze. (Ge 26:28, 30) Si poteva tenere un pasto di comunione, come avvenne quando fu stipulato il patto della Legge. (Abd 7; Eso 24:5, 11) Il contraente maggiore poteva regalare all’altro alcuni capi di vestiario o armi. (1Sa 18:3, 4) In alcune nazioni pagane c’era l’usanza di bere, mischiato con vino, il sangue l’uno dell’altro (violando il divieto, valevole per tutti, decretato da Dio in Genesi 9:4, e incluso nella Legge data a Israele). I contraenti invocavano inoltre le peggiori maledizioni su chi avesse in seguito violato il patto.
Sono poi indicati diversi patti.......
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Mi pare che in nessuno di questi si tratta di un patto di un uomo con una sua parte fisica o psicologica come sarebbe il caso di Giobbe e il patto coi suoi occhi.
Mi pare anche impossibile che ciò possa esistere perchè il patto richiede un accordo tra i contraenti e gli occhi non hanno possibilità contrattuali. Anche se Geova ha preso impegni unilaterali sono stati all'interno di un contesto bilaterale.
Mi sembra più probabile che l'accordodi non mostrarsi attento ad una vergine sia una clausola del contratto matrimoniale tra Giobbe e sua moglie, chiamata familiarmente da Giobbe :"i mei occhi" o, per esempio "bellezza" "mia principessa" ecc..
Non si tratta di un dettaglio dell'accordo di fedeltà matrimoniale, ma di una clausola particolare del contratto matrimoniale di Giobbe, che si aggiunge ai comuni accordi matrimoniali.
Giandujotta.50
00mercoledì 7 settembre 2011 18:52
temo che se Giobbe non avesse risolutamente deciso di comportarsi in quel modo, forse non sarebbe bastato sottoscrivere un patto prematrimoniale...

si usa dire che gli occhi si rifiutano di guardare per motivi anche nobili o che da essi passano messaggi languidi senza verbalità...la lingua parla o tace...
linguaggio letterale o simbolico come quello di Giobbe?

Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi non l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la puo' chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.




Close55
00giovedì 8 settembre 2011 07:53
Se ogni uomo o donna che sia avrebbe fatto un patto con i propri occhi
non c'erano tanti matrimoni rovinati
speculator
00giovedì 8 settembre 2011 13:39
La penso non poco diversamente da Giandujotta 50 ma mi piace ascoltare, analizzare e sentire i pensieri altrui.

Non è un patto prematrimoniale ma matrimoniale e proprio per questo accordo con sua moglie Giobbe era risolutamente deciso a a non mostrarsi attento ad una vergine.

Non sono gli occhi che rifiutano di guardare ma un certo signor Rossi rifiuta di guardare una certa realtà.

che dagli occhi passano messaggi languidi e senza parole......già è difficile capirsi quando si usano le parole e si è sinceri; penso che i messaggi languidi sono facilmente fraintesi.

Circa la poesia
Mi sembra che l'autore innamorato, volendo farsi ben volere, esagageri alcune realtà e sentimenti, anche per lodare la famiglia della ragazza bene educata.

mi pare esagerato che tanti non avevano il coraggio diguardare la sua donna etc.
Sospetto qui delle caste come quelle che riguardavano le lotte tra i guelfi e ghibellini e tra i guelfi poi tra di loro, i nobili e i contadini, e non sto creando problemi in una poesia dove non ci sono; per esempio la tragedia amorosa Giulietta e Romeo riguarda un odio mortale tra Capuleti e Montecchi..... La tragedia non la conosco bene ma se probabilmente ci sono sguardi languidi e sospiri ci sono anche parecchie parole e fatti.

Venuta dal cielo in terra mostrare miracolo mi sembra una affermazione da falsa religione che si intrufolava in ogni pensiero del medioevo e trecento

Che intendere non la puo' chi non la prova vuole dire una segregazione e esclusione da emozioni di tutti quelli che non partecipano alla casta amorosa

Giandujotta.50
00giovedì 8 settembre 2011 14:13
ok! [SM=g27987] traslitero subito in accordo matrimoniale... per non cambia ai fini del ragionamento...

Dante era maestro nelle figure retoriche, usate felicemente anche nella poesia a Beatrice...
Qualcuno forse ricorda di lui (inferno) "dove il sol tace" ..ma come può tacere il sole se non parla?

a Dante si concede l'allegoria e a Giobbe no?

In ogni caso, è importante che occhi o cuore o cervello, lui Giobbe, avesse deciso di non lasciare che i suoi piedi "corressero all'assoluta malizia"

(e anche questa retorica tra le virgolette non è mia, ma di Salomone, gliela concediamo?) ... [SM=g27988]



speculator
00giovedì 8 settembre 2011 22:57
concedo a Dante e Giobbe l'allegoria ma non questa :
Venuta dal cielo in terra mostrare miracolo
che pessima figura retorica

(inferno) "dove il sol tace" ..ma come può tacere il sole se non parla?
vuole indicare il significato centrale della parola e della sua assenza oppure più probabilmente semplicemente dire che non essendoci il sole non ci sono i rumori che sono ad esso collegati o molto banalmente sotto terra dove non c'è sole

non lasciare che i suoi piedi "corressero all'assoluta malizia" non ci vedo retorica ma semplicemente non lasciare andare i suoi passi di corsa verso una cosa assolutamente malvagia
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